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Heysel: 40 anni per la
Memoria
di Domenico Laudadio
Roma: giovedì 4 dicembre
2025 alle ore 11 la commemorazione nel 40° Anniversario
della Strage dello Stadio Heysel di Bruxelles alla Camera
dei Deputati.
La
Camera dei Deputati presso la Biblioteca "Nilde Iotti" ha
organizzato l’incontro "1985-2025 Quella notte all'Heysel
e la manutenzione della memoria" nella Sala del Refettorio
in Via del Seminario 76. Alla manifestazione sono intervenuti:
l’On. Lorenzo Fontana (Presidente Camera dei Deputati) -
l’On. Marco Osnato (Presidente Juventus Club Parlamento)
- l’On. Fabrizio Comba (Autore della proposta di legge per
istituire la "Giornata della Memoria delle vittime della
violenza nello Sport"). Ospiti speciali dell’evento: Andrea
Lorentini (Presidente Associazione fra i familiari delle
vittime dell'Heysel) - Gianluca Ferrero e Sergio Brio (Presidente
e Ambassador Juventus Football Club) - Emilio Targia (Autore
del libro "Quella notte all'Heysel", del podcast "Dentro
l'Heysel" e ispiratore della tematica dell’incontro). In
collegamento video hanno partecipato anche il Prof. Renato
Brunetta, Presidente CNEL, Luciano Buonfiglio, Presidente
CONI e Gabriele Gravina, Presidente FIGC. A moderare il
dibattito il giornalista Guido Vaciago, direttore della
testata sportiva "Tuttosport". Queste le considerazioni
di Andrea Lorentini: "Giovedì 4 dicembre ho partecipato
alla Camera dei Deputati ad un cerimonia di commemorazione
del 40esimo anniversario dell'Heysel alla presenza tra gli
altri del Presidente della Camera e del presidente della
Juventus. Nell'occasione il deputato Comba ha informato
la platea che è ormai in dirittura d'arrivo l'approvazione
della legge che istituirà il 29 maggio quale giornata nazionale
in memoria delle vittime dell'Heysel. Si tratterebbe di
un passaggio molto importante che speriamo possa far sì
che la memoria dei nostri cari diventi finalmente un
momento di condivisione collettiva dell'intero Paese. Una
giornata nella quale promuovere ogni anno progetti di educazione
civico-sportiva". 40 ANNI ci sono voluti per istituzionalizzare
politicamente la Memoria Italiana ed Europea delle Vittime
dello Stadio Heysel di Bruxelles in una Giornata Ufficiale
di Commemorazione Nazionale. Una considerazione amara, quanto
ricca di speranza perché si impari da questa vicenda la
prevenzione e la sicurezza delle strutture sportive, perché
si semini il Verbo dell'Etica e del Rispetto soprattutto
fra le tifoserie avversarie".
Fonte: Saladellamemoriaheysel.it
© 12 dicembre 2025
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Ricordate le vittime dell’Heysel:
una targa
al Pedroli nel 40º
anniversario della tragedia
Laura Sau ed Emanuele
Giacchero, presenti alla finale Juventus-Liverpool del 1985,
hanno partecipato alla cerimonia organizzata dal comune
e dalla storica curva per ricordare le 39 vittime.
In
una domenica mattina segnata dalla pioggia, Verbania ha
dedicato il piazzale dello stadio Pedroli alla memoria delle
vittime della tragedia dell’Heysel, a quarant’anni da quella
notte che costò la vita a 39 persone. L’iniziativa, voluta
dall’amministrazione comunale e sostenuta dai tifosi juventini
dell’associazione "Quelli di via Filadelfia", è stata accompagnata
da un clima di sincera partecipazione e raccoglimento. La
tragedia del 29 maggio 1985 resta una ferita ancora aperta:
tra le vittime, tutti giovanissimi, c’era chi aveva appena
cinquant’anni e chi ne aveva soltanto dieci. Persero la
vita travolti dalla violenza degli hooligan inglesi e dall’incapacità
delle autorità belghe di gestire la situazione, ammassati
contro un muro che crollò provocando una catena di orrori
che il calcio non potrà mai dimenticare. A riportare alla
mente quei momenti è stata innanzitutto la testimonianza
di Laura Sau, già assessore comunale, che allora si trovava
a Bruxelles come accompagnatrice turistica, proprio nel
famigerato settore Z. Racconta di essere scampata al peggio
grazie all’intervento provvidenziale di qualcuno che la
trascinò via oltre la calca, mentre attorno a lei la situazione
precipitava. Un altro tifoso presente quel giorno ha ricordato
l’atmosfera irreale di una partita che si giocò comunque,
nonostante l’immensità della tragedia appena consumata.
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Il
sindaco Giandomenico Albertella ha sottolineato come lo
sport debba rappresentare un luogo di unione e non di odio,
e come l’intitolazione sia un segnale rivolto soprattutto
alle nuove generazioni, affinché conoscano ciò che accadde
e comprendano l’importanza del rispetto negli stadi. Parole
analoghe sono arrivate dalla consigliera provinciale con
delega allo sport, Gabriella Pellizzari, che ha ricordato
come proprio quella tragedia abbia spinto l’Europa intera
a ripensare la sicurezza negli impianti sportivi e le misure
di prevenzione. A completare il momento istituzionale è
stato Massimo Guaschino, consigliere comunale e promotore
dell’iniziativa, che con grande emozione ha letto uno a
uno i nomi delle vittime, gli "angeli dell’Heysel", come
ha voluto chiamarli. In apertura della cerimonia, Guaschino,
Sau ed Emanuele Giacchero - anche lui presente in quello
stadio nel 1985 - hanno svelato la targa commemorativa.
Sau ha ricordato il caos, la paura per la sorte di sua sorella
e il dolore nel dover riconoscere la salma di un ragazzo
che viaggiava con loro. Giacchero, invece, ha raccontato
la scena dei tifosi che fuggivano in campo, respinti dalle
cariche della polizia a cavallo. La cerimonia è stata organizzata
anche in collaborazione con i rappresentanti della curva,
custodi della memoria storica del tifo bianconero
(NdR: nello specifico
si tratta del Direttivo dell’Associazione Culturale "Quelli
di… Via Filadelfia", non dei rappresentanti dei Gruppi Ultras
della Juventus). Un momento sobrio
ma carico di significato, che ha voluto restituire dignità,
rispetto e ricordo alle 39 vite spezzate in una delle pagine
più tragiche dello sport europeo.
Fonte: Vconews.it
© 16 novembre 2025
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Dalla Giunta via libera
alla realizzazione
del monumento dedicato
alle vittime dell’Heysel
La Giunta comunale ha
approvato oggi, su proposta dell’assessore allo Sport Domenico
Carretta, il progetto di fattibilità tecnica ed economica
per la realizzazione di un monumento dedicato alle vittime
dell’Heysel.
Torino,
4 novembre 2025 - A quarant’anni dalla tragica notte del
29 maggio 1985, grazie ad un finanziamento della Regione
Piemonte di 100mila euro, la città avrà un luogo simbolico
per mantenere viva la memoria delle 39 persone che persero
la vita e per promuovere una riflessione sui valori autentici
dello sport. La scultura, alta cinque metri e realizzata
in acciaio CorTen, raffigurerà un cuore con la scritta "Heysel,
+39, per non dimenticare". Sarà collocata nella piazzetta
intitolata alle "Vittime dell’Heysel", vicino alla biblioteca
civica Italo Calvino di lungo Dora Agrigento 94, nella Circoscrizione
7. Il monumento, che nasce da una proposta congiunta delle
associazioni "Quelli di…Via Filadelfia" e dell'associazione
"Familiari Vittime dell’Heysel", sarà realizzato nei prossimi
mesi. "Il 29 maggio 1985 resta una data indelebile, simbolo
di una tragedia che ha segnato quello che doveva essere
uno dei momenti più belli dello sport: la finale di Coppa
dei Campioni - ha dichiarato l’assessore Domenico Carretta.
Da celebrazione e momento di festa, in pochi attimi, tutto
si trasformò in lutto. È dovere delle istituzioni ricordare
e mantenerne viva la memoria. Per questo, la realizzazione
di un monumento e di un luogo di ricordo sarà fondamentale
per custodire e rinnovare il ricordo delle vittime, un impegno
al quale non ci sottrarremo mai". (Comunicato Stampa
n. 477/25)
Fonte: Comune
di Torino © 4 novembre 2025
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"AQUILA D’ORO" CITTA'
DI AREZZO ALL’ ASSOCIAZIONE
Il 16 ottobre in occasione
della V Edizione del Festival "I Valori nello Sport" l’Associazione
fra i familiari delle vittime dell' Heysel è stata insignita
dello speciale riconoscimento della Città di Arezzo sul
palco del Teatro Petrarca.
Ancora
un premio, graditissimo, a causa della generosa attività
svolta dalla nostra associazione nel sociale, in particolare
promuovendo i valori sani nella competizione sportiva. Queste
le parole del Presidente Andrea Lorentini a margine della
manifestazione: "È stata una bella emozione salire sul palco
del teatro Petrarca per ricevere il premio "Etica e Fair
play" che la giuria del Festival "Aquila d'Oro - città di
Arezzo" ha voluto conferire all' Associazione fra i familiari
delle vittime dell' Heysel. Un ringraziamento al presidente
della Ginnastica Petrarca Simone Rossi e a tutti i giurati.
Quando a prevalere sono i veri valori dello sport si vince
sempre".
Fonte:
Associazionefamiliarivittimeheysel.it
© 19 ottobre 2025
(Testo
© Fotografia)
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Conte ricorda Lorentini:
campetto nel suo nome
di Marco Corsi
Ad Acerra l’allenatore del Napoli inaugura la struttura
per i giovani dell’oratorio. Il tributo al medico morto
nella strage dell’Heysel: "No alla violenza, sempre".
Emozioni forti e parole semplici,
ma cariche di significato: martedì, Antonio Conte, allenatore
del Napoli, ha partecipato all’intitolazione degli spogliatoi
del centro sportivo diocesano di Acerra al medico aretino
Roberto Lorentini, morto nella tragedia dell’Heysel. Erano
presenti decine di bambini e ragazzi che hanno accolto l’allenatore
tra applausi e sorrisi, trasformando il pomeriggio in un
momento di memoria, sport e valori civici. Lorentini perse
la vita a Bruxelles nel 1985 mentre prestava soccorso ai
feriti prima della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus
e Liverpool. La sua medaglia d’argento al valor civile testimonia
il coraggio e l’altruismo che oggi diventano esempio per
le nuove generazioni. "Anch’io ho cominciato in un oratorio
come questo - ha raccontato Conte ai ragazzi. Facevo il
chierichetto, i miei genitori mi hanno insegnato fede e
rispetto, valori che valgono più di qualsiasi vittoria.
Diciamo no alla violenza, sempre: nello sport, per strada,
a casa. Non c’è competizione che valga più della vita".
Il legame tra Conte e Lorentini passa anche per Arezzo:
il tecnico salentino ha allenato la squadra amaranto nella
stagione 2006-2007, prima di approdare a club come Bari,
Siena, Juventus e alla Nazionale. Oltre all’allenatore del
Napoli, erano presenti figure di rilievo del calcio come
Sergio Brio, in rappresentanza della Juventus. L’evento
è stato parte integrante del progetto "Io ti rispetto" e
ha coinvolto i bambini del centro diurno nel ricordo di
valori come il rispetto, il coraggio e la solidarietà. Erano
presenti alla cerimonia anche i familiari di Roberto Lorentini,
tra cui il figlio Andrea. "Per me e per la mia famiglia,
si tratta di un motivo di grande gioia. Voglio ringraziare
innanzitutto il vescovo di Acerra, monsignor Antonio Di
Donna e Vincenzo Castaldo, direttore della Caritas della
stessa diocesi che sono stati promotori di questa bellissima
iniziativa". Il progetto ha coinvolto anche l’associazione
familiari vittime dell’Heysel e prende il nome di "Io ti
rispetto". Protagonisti sono stati i bambini del centro
diurno della diocesi, che frequentano proprio il centro
sportivo diocesano. "Mio padre rappresenta senza dubbio
un simbolo importante, non solo per la vicenda che lo ha
riguardato, ma anche per la sua storia personale - ha aggiunto
Andrea - La sua figura diventa così un esempio positivo
per i ragazzi, un modello di coraggio e altruismo da cui
trarre insegnamento. Il fatto che questi locali, frequentati
quotidianamente da centinaia di giovani, portino il suo
nome è quindi motivo di grande emozione per noi. Ma oltre
all’aspetto affettivo, ha anche un significato educativo:
è parte di quel processo di educazione civica e sportiva
che stiamo portando avanti, fatto di memoria e di contenuti
concreti".
Fonte:
Lanazione.it © 16 ottobre 2025
© 16 ottobre 2025
Video: Calcionapoli24
©
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