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COMUNICATI STAMPA
www.associazionefamiliarivittimeheysel.it   Associazione fra i Familiari delle Vittime dell'Heysel
  Comunicati Stampa Associazione 2015-2025  
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COMUNICATI STAMPA   ASSOCIAZIONE 2015-2025
2025 HEYSEL 40 RITORNO AL FUTURO
2025 2 SITI, UNA MEMORIA SOLTANTO
2024 Nota Ufficiale: "Scontri Heysel" Falso Storico !
2022 Chi offende le vittime dell’Heysel paga
2022 "IO TI RISPETTO" sport ed educazione a scuola
2021 36° Anniversario Strage Stadio Heysel Bruxelles
2018 Assemblea dei soci: Andrea Lorentini rieletto Presidente
2017 MAI PIU' -39
2016 2015 Un Trentennale intenso e utile per la vera memoria
2015 Associazione... "A Bruxelles memoria batte oblio 1-0"
2015 L’Heysel 30 anni dopo: il valore della Memoria, il dovere della verità
2015 Heysel: trent’anni dopo, un monologo di inesattezze
2015 Heysel: ritirate la maglia numero 39 della Nazionale
2015 Heysel: rispetto per la verità storico-processuale e i familiari...
2015 Rinasce l’Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel


STAMPA e WEB ASSOCIAZIONE

  COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE 28.05.2025

40° Anniversario Strage Stadio Heysel di Bruxelles 29.05.1985

HEYSEL 40 RITORNO AL FUTURO

di Andrea Lorentini

Comunicato Ufficiale dell’Associazione fra i Familiari delle Vittime dell’Heysel.

Per noi familiari delle vittime dell’Heysel questo è un giorno di dolore che ogni anno nella ricorrenza della strage di Bruxelles si rinnova. Da 40 anni la strage dell’Heysel viene spesso ricordata come una tragedia juventina, come se fosse un fatto di campo, di tifoseria, quando invece è una storia di persone, di donne e di uomini, ragazze e ragazzi che hanno perso la vita per una partita di pallone. E’ la storia di famiglie che da quella sera hanno dovuto sopportare il peso di una croce. Questi 40 anni sono stati un tempo faticoso, di sofferenza, spesso, troppo spesso di solitudine. Un tempo nel quale, contestualmente, abbiamo cercato di tenere viva la memoria, ma anche difenderla da coloro che ancora oggi continuano ad offenderla e dileggiarla. Lo ha fatto prima di tutti, mio nonno, Otello Lorentini, fondatore dell’Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel che con coraggio e tenacia ha lottato per ottenere giustizia per le vittime, riuscendoci in una sentenza che ha fatto giurisprudenza. E successivamente attraverso l’impegno civico contro la violenza nello sport. Un percorso che nel 2015, dopo la sua morte, abbiamo ripreso con forza ricostituendo l’Associazione fra i familiari e promuovendo progetti e iniziative di educazione civico-sportiva, in particolare, rivolte alle nuove generazioni perché dalla memoria di un evento luttuoso i giovani possano prendere coscienza che il calcio e lo sport sono altro da quello che è accaduto all’Heysel. In questo 40esimo anniversario, come per ogni ricorrenza tonda, i riflettori si sono accesi su questa storia per poi spegnersi fino al prossimo anniversario significativo. Non per l’Associazione che proseguirà nel suo impegno costante, nell’oblio dei più, ma con la forza di chi sa di essere dalla parte giusta: quella della memoria e della verità. Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it © 28 maggio 2025 (Testo © Banner) Icone: Pngegg.com ©

   
  COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE 11.05.2025

2 SITI, UNA MEMORIA SOLTANTO

Sinergia fra i 2 siti Associazionefamiliarivittimeheysel.it e Saladellamemoriaheysel.it che a partire dalla data odierna saranno gemellati, complementari l’uno all’altro nella pubblicazione dei propri contenuti editoriali.

Domenico Laudadio, socio benemerito e webmaster del sito ufficiale dell’Associazione fra i Familiari delle Vittime dell’Heysel dal 2015, nonché l’ideatore del Museo Virtuale Multimediale Saladellamemoriaheysel.it in rete già dal 2008, è lieto di annunciare che i 2 domini web da lui curati saranno parte di un unico progetto divulgativo della memoria riguardo alle verità storico-processuali della strage dello Stadio Heysel di Bruxelles. Oltre ad una evidente similitudine grafica i due siti proporranno ai visitatori alcuni collegamenti fra le loro pagine realizzando un interscambio proficuo e continuativo dei propri contenuti editoriali. Si conferma la ferma rinuncia all’accoglienza e pubblicazione all’interno di esse di qualsivoglia riferimento o banner pubblicitario. Si ribadisce, inoltre, ancora una volta che l’uso dei contenuti multimediali di repertorio ivi presenti, ricercati e prelevati da fonti sul web (sempre dichiarate) non persegue alcuno scopo di lucro ma si ispira al diritto di cronaca, date le sue uniche finalità etiche e didattico-culturali (in fede alla legge italiana sul diritto d’autore 633/1941 al comma 1 bis all’articolo 70 che cita: "la libera pubblicazione attraverso la rete internet, a titolo gratuito, di immagini e musiche a bassa risoluzione o degradate, per uso didattico o scientifico e solo nel caso in cui tale utilizzo non sia a scopo di lucro". Vedi, inoltre, Direttiva Europarlamento 26.03.2019). Pertanto, si dichiara che eventuali contenuti multimediali attinti a fonti non chiaramente risalenti all’originario copyright nel caso di eventuali contestazioni da parte degli autori aventi diritto, in qualunque momento saranno prontamente rimossi e mai più riutilizzati. Per qualunque comunicazione, a tale riguardo, potete contattare il nostro webmaster. Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it  © 11 maggio 2025 Icone: Pngegg.com ©

   
  COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE 29.05.2024

Nota Ufficiale: "Scontri Heysel" Falso Storico !

A Bruxelles accadde una strage il 29 maggio 1985, le 39 vittime dello stadio Heysel non parteciparono a nessuno scontro con i tifosi inglesi che li avevano aggrediti barbaramente invadendo il settore Z della curva.

Purtroppo è una pessima consuetudine di qualche giornalista disinformato associare la parola "scontri" alle 39 vittime di Bruxelles. È giuridicamente un falso storico, come appurato dalle verità storico-processuali ! Il 29 maggio 1985 il settore Z dello stadio Heysel, nelle intenzioni della Uefa riservato agli spettatori neutrali del luogo, a causa di una irresponsabile disorganizzazione nella vendita dei biglietti fu gremito da moltissimi tifosi di club bianconeri italiani con molte donne, anziani e bambini al seguito. Non vi erano ultras della Juventus, schierati, invece, nella curva opposta. I tifosi inglesi aggredirono brutalmente quei tifosi pacifici seminando il panico fra loro che cercarono ogni via di fuga calpestandosi ed ammassandosi contro il muro di delimitazione del settore che franò per il peso insieme ad una montagna di corpi. Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it © 29 maggio 2024 Fotografia: Infoparlamento.it © Icone: Pngegg.com ©

   
  COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE 7.10.2022

Chi offende le vittime dell’Heysel paga

Giustizia è fatta per Andrea Lorentini e l’Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel.

Chi offende le vittime dell’Heysel paga. È questo il risultato della lunga vicenda giudiziaria svoltasi a Napoli e che si è conclusa pochi giorni fa.  La vicenda ha inizio nel 2015 quando comincia a girare sul web un post pubblicato su Facebook pesantemente offensivo per la memoria delle vittime dell’Heysel, talmente offensivo da attirare l’attenzione di una trasmissione. L’autore del post anziché pentirsi affonda il coltello e l’Associazione non può non querelare l’autore del fatto. Le indagini portano al rinvio a giudizio e solo a quel punto, chi aveva offeso decide di riparare le conseguenze del reato attraverso lo svolgimento di lavori di pubblica utilità ed un’offerta risarcitoria all’Associazione che sarà utilizzata per l’attività della stessa oltre che devoluta in beneficenza. "Per l’Associazione è un risultato importante - spiega il presidente Andrea Lorentini - e la vicenda processuale afferma un principio: chi offende le vittime dell’Heysel paga. Mi auguro che questa sentenza da adesso in poi rappresenti un monito per tutti coloro che ancora oggi, deliberatamente negli stadi o sui social, offendono le 39 vittime di Bruxelles. Uno degli obiettivi dell’Associazione, riportato anche nel nostro statuto - prosegue Lorentini - è quello di difendere in ogni sede, anche legale, la memoria di coloro che persero la vita il 29 maggio 1985". L’Associazione fra i familiari vittime dell’Heysel, da anni è impegnata in numerose iniziative sia sul fronte della memoria che dell’impegno civile per divulgare i veri valori dello sport tra i giovani, non è più disposta a tollerare frasi offensive o comportamenti denigratori e diffamatori nei confronti delle vittime  ed ha scelto di adottare una linea dura nei confronti di tutti coloro che con scritte, comportamenti o parole rievochino impropriamente la strage dell’Heysel.  Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it © 7 ottobre 2022 Icone: Pngegg.com ©

   
  COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE 13.04.2022

"IO TI RISPETTO" sport ed educazione a scuola

Giovedì 21 aprile 2022 nell'Istituto Statale di Istruzione Superiore di San Giovanni Valdarno, l’avvio di un importante progetto scolastico della nostra Associazione patrocinato dal Comune di Arezzo e dal Comitato Regionale del Coni.

A poche settimane dal 37° Anniversario della Strage dello Stadio Heysel, nella Sala dei Grandi della Provincia di Arezzo è stata presentata questa mattina la prima edizione di "IO TI RISPETTO", un progetto condiviso fra l’Associazione dei Familiari delle Vittime dell’Heysel e le Istituzioni Scolastiche e Sportive del luogo "per la diffusione e la comunicazione dei valori educativi dello sport". Una rassegna fondamentale di tavole rotonde per i giovani studenti aretini con importanti testimonial dello sport nazionale al fine di trasmettere attraverso le proprie esperienze la giusta declinazione dei valori dello Sport. Gli incontri, incentrati sull’educazione civico-sportiva, si svolgeranno fra aprile e maggio in quattro scuole fra Arezzo e Provincia. Promotori dell’Evento assieme alla nostra Associazione: il Panathlon Club Arezzo, l’Unione Sportiva Dilettanti Santa Firmina e la Delegazione Provinciale della FIGC Lega Nazionale Dilettanti. L’ispirazione della pregevole manifestazione è nata con l’urgenza di "valorizzare la prevenzione ed il contrasto al bullismo, l'adozione di corretti stili di vita, il riconoscimento dei valori del fairplay, l'acquisizione di comportamenti basati sul rispetto delle persone e delle regole, il contrasto al tifo violento al doping ed al disagio giovanile, l'inclusione e l'integrazione attraverso lo sport ed infine la sicurezza nella pratica sportiva". Non a caso proprio dalla crudele memoria della tragedia dell'Heysel che marchiò a sangue con 2 delle 39 vittime la comunità aretina (Roberto Lorentini e Giuseppina Conti) prende spunto la riflessione per le giovani generazioni su come l'annientamento del rispetto dell'altro conduce a conseguenze irreversibilmente drammatiche. Di contro il racconto a cuore aperto della carriera di un campione, di come nonostante l’agonismo fosse vissuta correttamente, a integrare il percorso didattico con un’autentica lezione di Educazione Civico/Sportiva che stimoli nei ragazzi una presa di coscienza sui valori più nobili dello Sport. Annunciata a tale proposito la straordinaria partecipazione di FRANCESCO GRAZIANI, LARA MORI, DANIELE BENNATI ed EMANUELE GIACCHERINI, noti e importanti testimonial dello sport nazionale. IL PROGRAMMA: San Giovanni Valdarno 21.04.2022 Isis "Valdarno": FRANCESCO GRAZIANI (Campione del Mondo Spagna '82) - Moderatore: Giustino Bonci (Giornalista) Montevarchi 26.04.2022 Liceo "Varchi": LARA MORI (Ginnastica Olimpionica Tokio 2020) - Moderatore: Marco Corsi (Giornalista) Arezzo 28.04.2022 Istituto "Buonarroti Fossombroni": DANIELE BENNATI (Commissario Tecnico Nazionale Ciclismo) - Moderatore: Fausto Sarrini (Giornalista) Arezzo 4.05.2022 Liceo Scientifico "Redi": EMANUELE GIACCHERINI (Ex Calciatore Juventus e Nazionale) - Moderatore: Francesco Caremani (Giornalista, Socio Benemerito Associazione Familiari Vittime Heysel) Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it © 13 aprile 2022 Icone: Pngegg.com ©

   
  COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE 29.05.2021

36° Anniversario Strage Stadio Heysel Bruxelles

Comunicato Associazione Familiari Vittime Heysel

29 maggio 1985 - 29 maggio 2021 - La memoria va difesa e allenata. Senza retorica per non farne un feticcio. Ricordare i nostri cari promuovendo progetti di educazione civico-sportiva rivolti alle nuove generazioni. Solo così possiamo dare un senso al sacrificio dei nostri familiari. Continueremo con sempre più forza e determinazione a portare avanti il nostro impegno civico in questa direzione. Andrea Lorentini Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it © 29 maggio 2021 Icone: Pngegg.com ©

   
  COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE 3.03.2018

Assemblea dei soci: Andrea Lorentini rieletto presidente

Andrea Lorentini è stato riconfermato presidente dell’Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel. Il 35enne giornalista aretino, che a Bruxelles perse il padre Roberto, medaglia d’argento al valor civile, è stato rieletto all’unanimità dall’assemblea dei soci che si è svolta ad Arezzo lo scorso 24 febbraio. Emanuela Casula, sorella di Andrea, la vittima più giovane, confermata nel ruolo di vice-presidente, così come il pratese Riccardo Balli, fratello di Bruno, nel ruolo di segretario. L’assemblea è stata l’occasione per fare un bilancio dei primi tre anni di attività dalla ricostituzione dell’Associazione, avvenuta nel gennaio del 2015: "È stato un triennio molto intenso - dichiara Lorentini - nel quale ci siamo battuti per la difesa della memoria dell’Heysel promuovendo, al tempo stesso, progetti che sono andati oltre l’analisi del fenomeno violenza e che hanno codificato iniziative che sul piano operativo hanno privilegiato forme educative permanenti. Abbiamo individuato nel mondo della scuola un interlocutore privilegiato dove sviluppare percorsi culturali ed educativi legati a una corretta ed equilibrata convivenza civile". Tra le iniziative più significative promosse dall’Associazione, in questi anni, vanno citate la petizione per il ritiro simbolico della maglia n. 39 della Nazionale italiana, in occasione del trentesimo anniversario della strage, culminata con l’amichevole Belgio-Italia a Bruxelles nel novembre del 2015; la doppia giornata della memoria presso il Parlamento Europeo nel 2016 e 2017; il convegno di Arezzo sulla violenza nello sport alla presenza del presidente del Coni Malagò nel 2015; il progetto "Un pallone per la memoria" che ha visto coinvolte le scuole di Arezzo, Torino e Bruxelles nel settembre del 2016. "A ciò vanno aggiunti i numerosi incontri nelle scuole in giro per l’Italia grazie anche alla collaborazione del giornalista e scrittore Francesco Caremani", sottolinea Lorentini. Per il suo impegno civico l’Associazione è stata insignita del Gonfalone d’Argento da parte della Regione Toscana. Il presidente è già proiettato al futuro e agli impegni del prossimo triennio: "Stiamo lavorando a un progetto museale multimediale sviluppato in due forme diverse che speriamo di poter realizzare - afferma Lorentini - Una di natura virtuale dedicata agli studenti delle scuole italiane, l’altra di tipo museale in luogo permanente, magari all’interno di altra struttura internazionale della cultura o dello sport italiana o europea". Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it © 3 marzo 2018 Icone: Pngegg.com ©

   
  COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE 24.01.2017

MAI PIU' -39

Comunicato Stampa Ufficiale dell'Associazione in risposta agli adesivi "-39" dello stadio "Artemio Franchi" di Firenze.

L’Associazione fra i Familiari delle Vittime dell’Heysel denuncia quanto accaduto in occasione della partita Fiorentina-Juventus dello scorso 15 gennaio, quando sono stati rimossi dalle forze dell’ordine, all’esterno dello stadio Franchi di Firenze, adesivi con la scritta "- 39, nessun rispetto", riferibili alle vittime dello stadio Heysel, in quella tragica serata di Bruxelles del 29 maggio 1985.

Attraverso l’avvocato dell’Associazione abbiamo scritto al dott. Della Valle una lettera formale di richiamo affinché prenda pubblicamente le distanze da quei personaggi che con i loro atteggiamenti infangano la memoria delle vittime dell’Heysel e macchiano l’immagine di una città, Firenze, e di un popolo, i fiorentini, che non meritano di essere associati a questo tipo di becere manifestazioni. Una presa di distanza che non sia solo pubblica, ma che si espliciti in gesti e atti concreti. La lettera è stata inviata per conoscenza anche al sindaco di Firenze Nardella, al presidente federale Tavecchio, al procuratore federale, al presidente della Lega Beretta, e al Centro di coordinamento dei viola club.

L’Associazione non è più disposta a tollerare fatti di questo tenore o comportamenti denigratori e diffamatori nei confronti delle vittime di quel tragico 29 maggio. Pertanto annuncia la propria scelta di adottare una linea dura nei confronti di tutti coloro che con scritte, comportamenti o parole rievochino impropriamente la strage dell’Heysel.

Purtroppo da quasi 32 anni a Firenze si ripete questo scempio, già nell’aprile del 2015 scrissi una lettera al dott. Della Valle sui continui oltraggi alla memoria che puntualmente si ripetevano ogni qualvolta la Juventus giocava allo stadio "Franchi". Della Valle rispose condividendo il nostro sdegno e assicurando che avrebbe dato mandato ai suoi collaboratori di non tollerare più simili comportamenti. Purtroppo dobbiamo constatare che ciò non ha sortito alcun effetto. È quindi necessario da parte della proprietà della Fiorentina un’ulteriore e seria presa di posizione.

Offendere le vittime dell’Heysel significa non solo oltraggiare la memoria di quei 39 caduti, ma riaprire una dolorosissima ferita per 39 famiglie. Significa mancare di rispetto a mogli, madri, figli, fratelli che da quel maledetto 29 maggio 1985 hanno visto la loro vita stravolta e distrutta per una partita di calcio.

Quanto accade puntualmente a Firenze è ancora più grave per almeno due ordini di motivi. Il primo perché Otello Lorentini, fondatore e storico presidente dell’Associazione tra i Familiari delle Vittime di Bruxelles, simbolo della lotta contro la violenza negli stadi, era tifoso della Fiorentina. Il secondo perché nel 2015 l’Associazione è stata insignita proprio a Firenze del Gonfalone d’Argento, la massima onorificenza del Consiglio regionale della Toscana, dal Presidente del consiglio regionale Giani, come riconoscimento dell’impegno civile che porta avanti per i valori dello sport.

Va da sé, per tutte le menti vuote che in questi giorni hanno commentato sui social la nostra presa di posizione, come bambini dell’asilo Mariuccia, che la nostra battaglia si allarga a tutti quei cori e quelle offese intollerabili, fuori e dentro uno stadio: da Paparelli a Curi, da Superga al Vesuvio. Non ne possiamo più, esigiamo rispetto e lo pretendiamo per tutte quelle famiglie che hanno perso una persona cara che viene ciclicamente offesa durante una partita di calcio.

Prima di una partita di calcio, il 29 maggio 1985, sono morte 39 persone, durante molte altre partite sono state uccise una seconda volta e questo è inaccettabile. Chiediamo quindi a tutte le associazioni, anche del tifo organizzato, che si sentono colpite e/o offese da tanta infamia di unirsi a noi in questa lotta di civiltà. Intanto abbiamo iniziato attraverso le vie legali, le uniche che in questo Paese pare sortiscano effetti. Andrea Lorentini (Presidente Associazione fra i Familiari delle Vittime dell’Heysel) Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it © 24 gennaio 2017 Icone: Pngegg.com ©

   
  COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE 8.02.2016

2015 un Trentennale intenso e utile per la vera memoria

Nel 2016 avanti sulla strada tracciata con due priorità: giovani e scuola.

Si è svolta sabato 6 febbraio l’assemblea annuale dell’Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel. Nella sua relazione introduttiva il presidente Andrea Lorentini ha tracciato un bilancio del 2015: "È stato un anno intenso e proficuo - ha spiegato - un anno che ha visto l’Associazione impegnata in numerose iniziative sia sul fronte della memoria che dell’impegno civile per divulgare i veri valori dello sport tra i giovani.

Voglio ricordare la commemorazione avvenuta in Consiglio Regionale del Piemonte lo scorso 29 maggio, in occasione del trentennale della tragedia, per proseguire con il Convegno nazionale organizzato ad Arezzo il 9 ottobre insieme al Panathlon Club di Arezzo, Coni Regionale e alla presenza, tra gli altri, del presidente del Coni Giovanni Malagò e del vice presidente del parlamento Europeo on. Antonio Tajani. Convegno dal quale è scaturita la proposta di introdurre l’educazione civico-sportiva nei programmi di educazione fisica e motoria nelle scuole primarie e secondarie. Proposta che è attualmente al vaglio del ministero dell’Istruzione. Infine le commemorazioni avvenute a Bruxelles il 12 e 13 novembre con il ritiro della maglia n. 39 della nazionale. Un gesto dal profondo valore simbolico a cui è seguita, al minuto numero 39 di Belgio-Italia, l’interruzione della partita con l’intero stadio che si è fermato per onorare la memoria delle vittime".

L’Associazione si è accreditata e ha avviato collaborazioni con le principali istituzioni sportive e non del Paese, con l’obiettivo di allargare quanto possibile la memoria su una tragedia che deve essere patrimonio di tutti e deve andare oltre i colori. "Voglio anche sottolineare - prosegue Lorentini - il lavoro portato avanti con le scuole grazie all’impegno del socio benemerito Francesco Caremani che ha raccontato l’Heysel, attraverso il suo libro, in giro per l’Italia promuovendo incontri e dibattiti nelle medie e negli istituti superiori".

L’Associazione è stata inoltre insignita del Gonfalone d’Argento, la massima onorificenza della Regione Toscana. Un riconoscimento che ha rappresentato motivo di orgoglio, ma al tempo stesso un ulteriore stimolo per portare avanti con rinnovata energia e determinazione il nostro impegno civile. L’Associazione guarda già al futuro e alle nuove sfide che l’attendono.

"Nel 2016 proseguiremo sulla strada tracciata dando priorità ai giovani e al mondo della scuola perché riteniamo che si debba investire sulle nuove generazioni, offrendo il nostro contributo per migliorare la cultura sportiva di questo Paese - ribadisce il presidente. A tal proposito siamo stati ricevuti presso il ministero dell’Istruzione e sono già in cantiere alcuni progetti da sviluppare insieme al mondo della scuola".

Senza dimenticare che l’Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel perseguirà legalmente (con la stessa pazienza e tenacia con cui Otello Lorentini e l’allora associazione dei familiari ottenne giustizia in un difficile e complesso processo a Bruxelles) tutti coloro i quali prendono e prenderanno a pretesto uno stadio, il calcio o il tifo, per diffamare la memoria delle vittime della strage dell’Heysel e faremo lobbying per evitare che altre figure e tragedie del calcio italiano e internazionale vengano prese di mira per sfogare gli istinti peggiori che niente hanno a che fare con lo sport, come lo intendiamo noi. Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it © 8 febbraio 2016 (Testo © Tweet) Icone: Pngegg.com ©

   
  COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE 11.11.2015

Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel:

"A Bruxelles memoria batte oblio 1-0"

Soddisfazione per il ritiro simbolico della maglia numero 39 della Nazionale in occasione di Belgio-Italia.

L’Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel esprime profonda soddisfazione per la decisione della Figc di procedere al ritiro, simbolico, della maglia numero 39 della Nazionale in occasione dell’amichevole Belgio-Italia in programma a Bruxelles il prossimo 13 novembre. Ringraziamo il presidente Carlo Tavecchio per aver accolto la petizione, nata da un’idea di Annamaria Licata, socio benemerito dell’Associazione, e promossa dall’intera Associazione oltre che da alcune testate giornalistiche, tifosi del calcio e privati cittadini.

Per l’Associazione si tratta di un risultato straordinario che premia l’impegno, la dedizione e la costanza di tutti coloro che a vario titolo si sono impegnati e s’impegnano quotidianamente affinché la tragedia dell’Heysel non venga mai dimenticata. Il ritiro della maglia numero 39 e le commemorazioni prima e durante Belgio-Italia saranno l’occasione per una riflessione più ampia. Il primo passo per fare sì che l’Heysel diventi una tragedia nazionale ed europea. Perché negli stadi italiani vengano, finalmente, sanzionati in maniera severa ed esemplare cori e striscioni che inneggiano alle vittime dell’Heysel e del calcio in generale. Perché, finalmente, quei morti siano rispettati.

Quanto accadrà nei prossimi giorni a Bruxelles è il frutto di una proficua collaborazione avviata nei mesi scorsi tra l’Associazione e la Figc, concretizzatasi lo scorso 1 ottobre a Roma quando il presidente Andrea Lorentini e la vice presidente Emanuela Casula hanno incontrato Carlo Tavecchio e posto le basi per una diversa presa di coscienza delle istituzioni calcistiche su quella tragedia. A Bruxelles l’Associazione e sarà rappresentata dal presidente Andrea Lorentini e dal segretario Riccardo Balli.

L’amichevole Belgio-Italia e le iniziative commemorative collaterali chiudono una settimana molto importante. Lunedì 9 novembre, infatti, l’Associazione ha ricevuto il Gonfalone d’Argento, la massima onorificenza del consiglio regionale della Toscana: "Essere insigniti di tale onorificenza è per noi motivo di grande orgoglio - ha dichiarato il presidente, Andrea Lorentini - e conferma come la strada intrapresa sia quella giusta. Al tempo stesso rappresenta un ulteriore stimolo per portare avanti con rinnovata energia il nostro impegno civile nel tenere viva e difendere la memoria di quella tragedia, contribuendo a diffondere i veri valori dello sport con particolare riferimento alle nuove generazioni".

"Andrea è un ragazzo come me, siamo coetanei, entrambi toscani. Le parole che esprime per parlare di ciò che ha vissuto ti rimangono dentro -ha dichiarato il difensore della Juventus e della Nazionale, Giorgio Chiellini, durante la consegna del Gonfalone d’Argento. - Si sente tanta passione e sono sicuro che il suo contributo servirà a dare una mano al calcio per crescere affinché non si verifichino più in futuro simili tragedie". Sperando che chi ha ancora voglia di raccontare quello che è accaduto trent’anni fa faccia finalmente i conti con le famiglie delle vittime, stranamente dimenticate in tanti libri e documentari. Li sentite ? Stanno sussurrando qualcosa: "La storia (dell’Heysel) siamo noi, nessuno si senta offeso".  Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it © 11 novembre 2015 Icone: Pngegg.com ©

   
  COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE 28.05.2015

L’Heysel 30 anni dopo: il valore della Memoria, il dovere della verità

L’ Associazione fra i Familiari delle Vittime dell’Heysel, in occasione del 30° Anniversario della Strage di Bruxelles, ringrazia pubblicamente la Presidenza del Consiglio Regionale del Piemonte e della Consulta Regionale dei Giovani per il patrocinio alla Commemorazione che si terrà il 29 maggio 2015 alle 15.30 presso la Sala Viglione nella sede del Consiglio Regionale Piemonte, Palazzo Lascaris, in via Alfieri 15 a Torino (Zona Centro vicino a Piazza Castello).

La manifestazione, ispirata al valore della Memoria e al dovere della Verità, sancita dai fatti storici e dalle sentenze processuali, sarà aperta dagli interventi di Alessandro Benvenuto, Consigliere Regionale e Presidente della Consulta Regionale dei giovani e di Andrea Lorentini, Presidente dell’ "Associazione fra i familiari vittime dell’Heysel" e impreziosita dalle testimonianze di alcuni familiari nel ricordo dei propri cari.

A seguire il reading del monologo teatrale "HEYSEL: IO SONO LA MEMORIA - LETTERA DA BRUXELLES" di Domenico Laudadio, membro dell’associazione e custode del museo virtuale multimediale Saladellamemoriaheysel.it. Il racconto, interpretato da Francesca Cassottana, giovane attrice laureata alla scuola d’arte drammatica "Paolo Grassi" di Milano, ripercorre le fasi del dramma raccontando le fasi, le cause e le responsabilità della tragedia.

Al termine della rappresentazione teatrale accompagnato dal contributo d’immagini e video di repertorio si aprirà un dibattito fra i giornalisti e il pubblico presente in sala al fine di ricordare e comprendere. Saranno tra i graditi ospiti dell’Associazione, Massimo Pavan (Vicedirettore di Tuttojuve.com), Darwin Pastorin (Giornalista e scrittore), Francesco Caremani  (Giornalista, scrittore e autore del libro: "Heysel Le verità di una strage annunciata"), Nereo Ferlat (Sopravvissuto alla tragedia ed autore del libro "L’ultima Curva").

Conclusa la cerimonia, l’"Associazione fra i Familiari delle Vittime dell’Heysel" si unirà alla Juventus Football Club per la celebrazione della Messa in suffragio dei caduti di Bruxelles, alle ore 19.30 nella Chiesa "Gran Madre di Dio". In tarda serata Andrea Lorentini e Francesco Caremani alle 22.30 saranno ospiti della trasmissione Rai "Zona 11" di Marco Mazzocchi, dedicata al Trentennale dell'Heysel. Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it © 28 maggio 2015 Icone: Pngegg.com ©

   
  COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE 2.05.2015

"Heysel: trent’anni dopo, un monologo di inesattezze"

In riferimento ad articoli apparsi su alcuni organi di stampa in merito al mancato spettacolo teatrale in occasione del 30° anniversario della tragedia dell’Heysel, l’Associazione fra i familiari delle vittime ritiene che ci siano delle importanti precisazioni da fare.

In questi mesi l’Associazione ha portato avanti un sincero e intenso confronto con Juventus Football Club al fine di arrivare, finalmente, a una memoria condivisa da entrambe le parti su quella tragedia e per sanare quasi 30 anni nei quali l’Heysel è stato considerato un tabù dalla società bianconera con colpevole quanto assordante silenzio. Proprio perché la presidenza di Andrea Agnelli si è caratterizzata per alcuni significativi segnali d’inversione di tendenza rispetto a quelle che l’hanno preceduta e dei quali l’Associazione gliene ha dato pubblicamente merito, abbiamo ritenuto ci fossero le basi per avviare un dialogo. A Juventus Football Club è stato presentato un testo scritto da Domenico Laudadio, custode saladellamemoriaheysel.it, nonché socio benemerito dell’Associazione, e da Omar Rottoli, coautore e interprete della rappresentazione. Su questo testo, che aveva avuto il benestare dell’Associazione, Juventus Football Club ha sollevato alcune criticità che sono state affrontate e risolte in prima battuta con la massima disponibilità da Laudadio e Rottoli. A Juventus Football Club questa prima mediazione non è stata sufficiente e ha voluto creare un suo gruppo di lavoro per una revisione critica e ristesura del copione scenico al quale Laudadio ha scelto di non partecipare, ma cedendo i diritti sul testo all’Associazione fra i familiari delle vittime, perché non venisse intralciato il progetto di memoria che riteneva, giustamente, prioritario su ogni cosa.

L’Associazione, nello spirito di condivisione e collaborazione, ha accettato il gruppo di lavoro preteso da Juventus Football Club venendo così incontro alle esigenze manifestate dal club, ma ha posto come condizione per l’approvazione del testo finale che venissero preservate le responsabilità sui fatti e sulle verità storiche e processuali, condizione indispensabile perché la memoria potesse considerarsi tale. Il testo partorito al tavolo dai professionisti scelti da Juventus Football Club, affiancati al solo Omar Rottoli, pur apparendo "poetico e toccante", ha in buona sostanza modificato la forma e le parole del testo originario, già ampiamente rivisto e adeguato per l’occasione, ma soprattutto omettendo citazioni e riferimenti chiari alle responsabilità sui fatti e sulle verità storiche e processuali. Quindi, non tenendo conto, delle richieste dell’Associazione. "Le criticità del testo sono state affrontate e risolte in prima battuta con la massima disponibilità da parte mia e del coautore e interprete della rappresentazione, Omar Rottoli, - sottolinea e ribadisce Domenico Laudadio, custode saladellamemoriaheysel.it - ma Juventus Football Club ha voluto creare un suo gruppo di lavoro per una revisione critica e ristesura del copione scenico al quale ho scelto di non partecipare per rispetto verso me stesso, in virtù della mia decennale carriera di autore e regista teatrale, pur non professionistica.

Ciò nonostante ho ceduto i diritti sul testo all’Associazione fra i familiari delle vittime, perché non venisse intralciato a causa mia il progetto di memoria che ritenevo prioritario. Il testo partorito al tavolo dai professionisti scelti da Juventus Football Club, affiancati al solo Omar Rottoli, pur apparendo "poetico e toccante", ha totalmente modificato il ritmo, la forma e le parole del mio testo originario, già ampiamente rivisto e adeguato per l’occasione, stravolgendone non soltanto i contenuti, ma omettendo citazioni e riferimenti chiari alle responsabilità sui fatti e sulle verità storiche e processuali. L’Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel ha scelto di non accettare questo nuovo testo, all’unanimità, votazione alla quale ho deciso di non partecipare". L’Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel si è trovata quindi, suo malgrado, nelle condizioni di non accettare questo nuovo testo, esprimendo il proprio parere negativo all’unanimità all’interno della propria assemblea motivando la sua decisione con il venir meno dei presupposti che erano alla base del progetto di condivisione.

"Vorrei sottolineare che in questi trent’anni – chiosa Andrea Lorentini, presidente dell’Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel – i familiari delle vittime non hanno mai chiesto niente ad alcuno. Tutto quello che hanno ottenuto, dalla giustizia alla memoria, l’hanno ottenuto grazie alla propria forza, determinazione e dignità. La memoria dell’Heysel, purtroppo (visto che io ho perso mio padre), è una sola e saremo felici ogni volta che qualcuno vorrà condividerla con noi. Fuori dalle verità storiche e processuali c’è solamente la speculazione che noi rifiutiamo e combattiamo con ogni mezzo possibile". L’Associazione ha ringraziato Juventus Football Club e i suoi collaboratori per l’impegno profuso perché ogni momento di confronto è sempre utile, ma ha esercitato il ruolo di garante della memoria che lo stesso Andrea Agnelli le ha riconosciuto. In occasione del trentennale l’Associazione parteciperà insieme a Juventus Football Club alla messa in suffragio dei caduti dell’Heysel il prossimo 29 maggio. Quello sarà l’unico momento condiviso con il club bianconero. Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it © 2 maggio 2015 Icone: Pngegg.com ©

   
  COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE 12.04.2015

"Heysel: ritirate la maglia numero 39 della Nazionale"

Il prossimo 29 maggio ricorrerà il trentesimo anniversario della tragedia dell’Heysel, nella quale persero la vita 39 tifosi di cui 32 italiani, vittime innocenti della barbara violenza degli hooligans inglesi, prima della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool. "In questi anni – ha detto Andrea Lorentini, presidente dell’Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel – il ricordo e la memoria sono stati affidati ai parenti delle vittime e a quei tifosi o semplici cittadini che, più volte, hanno sfidato la burocrazia e il muro di gomma che è stato eretto su quella tragica serata da parte delle istituzioni sportive e non solo. Per questo l’Associazione fra i familiari delle vittime ha deciso di promuovere e sostenere la petizione per il ritiro della maglia numero 39 della Nazionale. Un’iniziativa che nasce dal basso, da uomini e donne di buona volontà e che hanno quelle 39 vite spezzate da sempre nel cuore". L’Associazione auspica che la Federcalcio possa recepire questa richiesta che arriva non solo dai familiari delle vittime, ma anche da tanti tifosi e cittadini che amano il calcio. Ritirare la maglia azzurra numero 39 e dedicarla alle vittime dell’Heysel rappresenterebbe un gesto, simbolico, ma al tempo stesso denso di significato. L’Heysel entrerebbe così a far parte a pieno titolo della storia del calcio italiano, al di là di ogni bandiera e fede calcistica. Ovviamente la maglia numero 39 della Nazionale non esiste, ma è proprio per questo che l’Associazione chiede alla FIGC un gesto simbolico, ancora tutto da decidere. Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it © 12 aprile 2015 Icone: Pngegg.com ©

   
  COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE 14.03.2015

Heysel: rispetto per la verità storico-processuale e i familiari delle vittime

L’intervento di Andrea Lorentini, presidente dell’ "Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel".

"Con l’avvicinarsi del trentennale della tragedia dell’Heysel la macchina mediatica si è già messa in moto e con essa dobbiamo, purtroppo, denunciare i primi episodi di grave ignoranza sui tragici fatti di Bruxelles - afferma il presidente dell’"Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel", Andrea Lorentini. Nel pieno rispetto e libertà del lavoro giornalistico e della naturale e giustificata attenzione che da qui al 29 maggio televisioni, giornali, siti internet riserveranno a quella drammatica vicenda, l’Associazione esige che nell’accostarsi ai familiari sia tenuta una condotta umana e professionale degna, considerata la delicatezza dell’argomento". "L’Associazione – aggiunge Lorentini – sarà grata a tutti quei soggetti che attraverso il racconto giornalistico o artistico daranno il proprio contributo per la difesa e la divulgazione della memoria. Al contrario non sarà tollerato alcuno sciacallaggio mediatico né sui contenuti tantomeno rispetto a chi vorrà divulgare il proprio prodotto per fini di lucro". "L’Associazione – conclude il presidente – si riserverà, altresì, di tutelarsi in ogni sede qualora si verificassero mistificazioni e mancato rispetto della memoria storico-processuale". Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it © 14 marzo 2015 Icone: Pngegg.com ©

   
  COMUNICATO STAMPA ASSOCIAZIONE 10.02.2015

Rinasce l’Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel

Andrea Lorentini, che a Bruxelles perse il padre, è il presidente.

Difendere la memoria dell’Heysel, in tutte le sedi opportune, e di chi quel giorno perse la vita, battersi contro la violenza fisica e verbale nel calcio e negli altri sport. Questi sono solo alcuni degli obiettivi dell’"Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel" che è rinata in questi giorni grazie all’impegno dei parenti delle vittime della strage di Bruxelles, del 29 maggio 1985, prima della finale di Coppa dei Campioni Juventus-Liverpool.

L’idea è stata di Andrea Lorentini che all’Heysel ha perso il padre Roberto, giovane medico aretino medaglia d’argento al valor civile per essere morto mentre tentava di salvare un connazionale. Un’idea nata dopo la morte del nonno Otello che di quella tragedia è stato la memoria per ventinove anni: "Più passa il tempo e meno occasioni ci saranno per ricordare ciò che è accaduto – dichiara Andrea Lorentini – ma la memoria va allenata e se ci sarà bisogno d’intervenire lo faremo, perché non ne posso più di sentire offendere i morti e la memoria dell’Heysel, come quella di mio padre".

Una memoria ancora oggi troppo spesso calpestata. Basti pensare ai cori e agli striscioni che si sentono e vedono in alcuni stadi, frutto dell’ignoranza e dell’idea che non ci sono avversari, ma solo nemici. Chi oggi ha trent’anni non sa cos’è successo all’Heysel, non sa che sono morti degli innocenti, che in quella curva Z c’erano le famiglie, tifosi del calcio.

I familiari delle vittime si sono riuniti all’Arbitro Club di Arezzo (nella città dove trent’anni fa nacque quella che, capeggiata da Otello Lorentini, si batté per ottenere giustizia facendo condannare l’Uefa in un processo lungo e difficile), in Piazzale Roberto Lorentini 1, per approvare lo statuto dell’Associazione ed eleggerne i rappresentanti: "Alla mia proposta – sottolinea Andrea Lorentini – ha risposto un buon numero di familiari. L’auspicio è che altri possano condividere questa esperienza più avanti. L’Associazione, ovviamente, rappresenterà tutte le vittime dell’Heysel".

L’assemblea ha eletto Andrea Lorentini presidente, Emanuela Casula, figlia di Giovanni e sorella di Andrea, vice presidente, e Riccardo Balli, fratello di Bruno, segretario. l’"Associazione fra i familiari delle vittime dell’Heysel" è già al lavoro per individuare il modo migliore per commemorare il trentennale dell’Heysel che ricorrerà il prossimo 29 maggio.

"In questi ultimi anni – conclude Andrea Lorentini – con la presidenza di Andrea Agnelli, la Juventus si è posta in maniera diversa verso la tragedia di Bruxelles dopo che per oltre vent’anni ha completamente dimenticato e ignorato quella notte e le famiglie delle vittime. Di questo rendo merito al dottor Agnelli che si è fatto carico di una nuova sensibilità e attenzione verso quella tragedia. L’auspicio è che questo terreno di confronto che si è aperto e la volontà della società bianconera di non considerare più l’Heysel un tabù, ma un pezzo della sua storia, possa portare a una collaborazione fattiva con la nostra Associazione". Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it © 10 febbraio 2015 Fotografie: Ansa.it © Icone: Pngegg.com © Grafica Logo: Gianni Valle (Studio Charivari grafica design) ©

   
   

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