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ARTICOLI STAMPA e WEB ASSOCIAZIONE 2023  
 

L'Uefa risarcisce chi vuole: Heysel nel dimenticatoio

di Riccardo Micheli

Secondo quanto riportato negli ultimi giorni, l'Uefa risarcirà i tifosi coinvolti negli scontri avvenuti lo scorso 28 Maggio all'esterno del Saint-Denis di Parigi in occasione della 67esima finale di Coppa dei Campioni che ha visto come sfidanti Real Madrid e Liverpool. L'Uefa è considerata l'unica responsabile ed è pronta quindi a ripagare coloro che furono coinvolti negli incidenti. A richiedere risarcimento sono stati 3000 sostenitori dei Reds, che se prima erano considerati i capi espiatori del disagio avvenuto, oggi invece sono tutelati dal comunicato riportato da uno dei legali dell'organo massimale del calcio europeo. Tale comunicato, riporta le seguenti parole: "Le scuse sono solo un inizio ma non sono abbastanza. Vogliamo che i nostri clienti, insieme a tutti gli altri tifosi coinvolti che si sono dimostrati irreprensibili, vengano risarciti per il trauma psicologico e fisico che hanno subito quel giorno e per il successivo trauma ricevuto dopo l'evento quando le autorità hanno continuato ad incolpare loro". A non voler fare sconti all'Uefa è lo studio legale Leigh Day. Quest'ultimo sostiene, giustamente, che la Federcalcio europea non ha garantito un ambiente sicuro per chi partecipò all'evento e tutto ciò porta responsabilità legale verso i coinvolti negli incidenti. Il sottoscritto ritiene assolutamente inaccettabile ciò che è successo in quel di maggio. All'Uefa interessa che i civili partecipino serenamente loro manifestazioni ? Mi viene un grosso dubbio, anche perché un episodio molto più grave di quello in questione, accadde nel 1985, allo stadio Heysel di Bruxelles. A malincuore, ora, voglio soffermarmi su questa tragica vicenda. Come anticipato, l'organo massimale del calcio europeo è giusto che paghi legalmente per quanto accaduto 8 mesi fa e ritengo che sia il minimo scrivere un comunicato con delle scuse rivolte alle vittime.

Mi chiedo però come mai non è stato fatto nulla di simile nei confronti delle famiglie che hanno visto morire 39 persone. Mai una scusa, mai per i responsabili. Come molti di voi sanno, i protagonisti di quel sanguinoso scenario furono gli inglesi. Di codesti, solo 14 furono condannati a 3 anni di reclusione con 5 di condizionale. Morale della favola ? Nessuno di loro fu messo in carcere. Anche per quanto le associazioni calcistiche belghe furono salvate come se nulla fosse. Giusto qualche membro fu condannato con la condizionale, di conseguenza anche loro non hanno scontato la pena. L'Uefa se ne lavò le mani delle vittime dell'Heysel, tutt'oggi lo fa. Imbarazzante che ancora oggi le famiglie delle persone scomparse non abbiano ricevuto delle scuse. Jacques Georges, ad allora presidente della Federcalcio europea, non prese assolutamente provvedimenti e ad oggi lui, tutti i componenti dell'Uefa sono ritenuti irresponsabili. In sintesi, le 39 vite scomparse furono coinvolte in un incidente casuale, dove polizia e le istituzioni in quel momento non potettero far nulla per fermare l'attacco degli hooligans. Tutt'ora comunque, oltre alle scuse, non viene mai rivolto un pensiero da parte di Ceferin o altri individui. La finale di Champions tenutasi lo scorso anno si è disputata proprio nell'anniversario degli incidenti di Bruxelles di 27 anni prima. Minuto di silenzio ? Una semplice frase in memoria delle molteplici persone scomparse ? Ovviamente no. È giusto che paghino per i fatti accaduti poco meno di un anno fa a Parigi, ma tutt'ora fanno orecchie da mercante se si parla di quel famoso 28/05/1985. (NdR: 29 maggio 1985) Fonte: Vivoperlei.calciomercato.com © 16 febbraio 2023 Tweet: Associazionefamiliarivittimeheysel.it Fotografia: Figc.it © Icone: Pngegg.com ©

 
 

Foto di gruppo sul monumento alle vittime dell'Heysel

La protesta: "Cancellatela e chiedete scusa"

di Timothy Ormezzano

Una nota azienda immobiliare ha immortalato un gruppo di dipendenti sulla calinaata che a Cherasco ricorda le 39 vittime della tragedia di Bruxelles. Un’associazione denuncia: "Disdicevole". Le scuse dell'agenzia Tecnocasa.

Fermi tutti, un bel sorriso, clic". Peccato che la foto di gruppo, pubblicata a scopo promozionale nella provincia di Cuneo da TecnoRete, nota azienda del settore immobiliare, sia stata scattata sul monumento che a Cherasco ricorda la tragedia dell'Heysel. Insomma, non proprio il setting ideale per immortalare 27 dipendenti sorridenti. La protesta, rimbalzata subito sul web e sui social tra l'indignazione generale, arriva da "Quelli di… Via Filadelfia", associazione guidata dal tifosissimo juventino Beppe Franzo che da molti anni tiene vivo il ricordo delle 39 vittime dello stadio di Bruxelles. "Trovo assolutamente disdicevole - afferma Beppe Franzo - che per pubblicizzare un’attività commerciale non si abbia il minimo pudore a oltraggiare la memoria di 39 vittime innocenti a cui il monumento è dedicato". Dopo la denuncia, la richiesta di cancellare l'immagine e porgere pubbliche scuse ai parenti dei tifosi deceduti per il crollo del settore Z dello stadio Heysel, nella folle notte del 29 maggio 1985: "L’Associazione Quelli di… Via Filadelfia, il cui nome compare tra l’altro in foto sulla targa visibile nella parte in basso a destra sul monumento, esprime il massimo disappunto e chiede immediatamente l’eliminazione della foto dai siti in questione, con pubbliche scuse a quelle famiglie che dal 1985 portano in seno un dolore mai sopito". L'associazione "Quelli di… Via Filadelfia" è tra i principali promotori di quello stesso monumento installato nell'aprile 2016 a Cherasco, dietro al santuario della Madonna del Rosario, presso il giardino della Madonnina. La scalinata con la targa per non dimenticare quel tremendo evento è diventata negli anni meta di quei tifosi e non che ogni 29 maggio ricordano la tragedia dell'Heysel. "Coltivare la Memoria dell’Heysel - conclude Franzo - dev’essere una delle attività primarie di quelle associazioni che, come la nostra, portano nel cuore quell’immane tragedia". Le scuse dell'agenzia - Giovanni Griotti, team manager per Tecnocasa Franchising, ha scritto al presidente dell'associazione scusandosi. "Quando commettiamo un errore siamo abituati a chiedere scusa immediatamente. E questo è di sicuro il caso. Lungi da noi il voler mancare di rispetto ad un luogo simbolico, ma la leggerezza da noi commessa con quello scatto non ammette scuse o giustificazioni. La foto è già stata rimossa. Voglia porgere le nostre scuse a chi si è sentito offeso". Fonte: Torino.corriere.it © 14 marzo 2023 Icone: Pngegg.com ©

 
 

La foto aziendale sul monumento alle vittime dell’Heysel

suscita lo sdegno dei tifosi: "Disdicevole, rimuovetela subito"

L’associazione "Quelli di… Via Filadelfia" denuncia l’improprio utilizzo dell’installazione che a Cherasco ricorda le 39 vittime della tragedia.

"Trovo assolutamente disdicevole che per pubblicizzare un’attività commerciale non si abbia il minimo pudore a oltraggiare la memoria di 39 vittime innocenti a cui il monumento è dedicato". Un’accorata protesta quella che arriva da "Quelli di… Via Filadelfia", associazione tra le più rappresentative nel mondo del tifo juventino, da sempre impegnata in prima fila nel ricordo della tragedia dell’Heysel e delle sue vittime. Il sodalizio fu tra i promotori del monumento che dall’aprile 2016 a Cherasco ricorda la strage del 29 maggio 1985: un’installazione che fa da sfondo alle immagini che vi ritraggono le centinaia di tifosi che da allora ne hanno fatto la meta di un pellegrinaggio nel segno del calcio e del tifo. Decisamente fuori da questo ambito - è l’indignata lamentela di Beppe Franzo, presidente onorario dell’associazione - la scelta di utilizzarlo come set per uno scatto che da qualche giorno è stato condiviso sulle pagine web riconducibili a diverse sedi cuneesi di un noto franchising del settore immobiliare. Da qui l’invettiva di Franzo, che esprime "il massimo disappunto" per l’iniziativa e che chiede "l’immediata eliminazione della foto dai siti in questione, con pubbliche scuse a quelle famiglie che dal 1985 portano in seno un dolore mai sopito. Episodi come questo - conclude - evidenziano come la coltivazione della memoria dell’Heysel dev’essere una delle attività primarie di quelle associazioni che, come la nostra, porta nel cuore quell’immane tragedia". Fonte: Targatocn.it © 14 marzo 2023 Tweet: Associazione Familiari Vittime Heysel ©

IL COMUNICATO UFFICIALE DELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE: "Apprendiamo con stupore e indignazione il fatto che il monumento alla memoria delle vittime dell'Heysel di Cherasco diventi luogo di foto a scopi commerciali. Contraddicendo le più elementari regole di educazione, rispetto, memoria e pudore. L'associazione si riserverà di adire nei confronti dell'azienda in questione per tutelare l'onore dei propri cari". Andrea Lorentini (Presidente Associazione Familiari Vittime Heysel) Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it © 14 marzo 2023

LE SCUSE DEL TEAM MANAGER DELL’AZIENDA: Buonasera signor Franzo, sono Giovanni Griotti, team manager per Tecnocasa Franchising. Le scrivo in merito all’articolo pubblicato su alcuni giornali online riguardante una nostra foto a Cherasco. Quando commettiamo un errore siamo abituati a chiedere scusa immediatamente. E questo è di sicuro il caso. Lungi da noi il voler mancare di rispetto ad un luogo simbolico, ma la leggerezza da noi commessa con quello scatto non ammette scuse o giustificazioni. La foto è già stata rimossa. Voglia porgere le nostre scuse a chi si è sentito offeso. Cordialmente. Giovanni Griotti (Team manager Tecnocasa Group) Fonte: Associazione "Quelli di… Via Filadelfia" (Pagina Facebook) © 14 marzo 2023 Icone: Pngegg.com ©

 
 

In posa sul monumento alle vittime dell’Heysel:

"Una leggerezza, ce ne scusiamo"

Dopo la denuncia dell'associazione "Quelli di… via Filadelfia" rimossa l’immagine che campeggiava su alcune pagine cuneesi del network Tecnorete: "Un incidente, non volevamo offendere nessuno".

"Quando commettiamo un errore siamo abituati a chiedere scusa immediatamente. E questo è di sicuro il caso. Lungi da noi il voler mancare di rispetto a un luogo simbolico, ma la leggerezza da noi commessa con quello scatto non ammette scuse o giustificazioni. La foto è già stata rimossa. Voglia porgere le nostre scuse a chi si è sentito offeso". Questi i passaggi salienti della lettera che il team manager di Tecnocasa Franchising Giovanni Griotti ha indirizzato oggi all’associazione "Quelli di… Via Filadelfia" e al suo presidente Beppe Franzo in merito al caso, segnalato dal sodalizio, della foto aziendale scattata sul monumento che dal 2016 a Cherasco ricorda le 39 vittime dell’Heysel. Tra quanti si sono immediatamente spesi per chiarire l’equivoco il sindaco di Cherasco Carlo Davico: "Certamente è stato un gesto non voluto, un incidente. E’ vero che ogni anno, il 29 maggio, davanti al monumento, si tiene una partecipata cerimonia in ricordo di quella tragedia e delle sue vittime, ma chi ha improvvisato quella foto non ne aveva evidentemente contezza. Non c’era l’intenzione di offendere nessuno". "Una leggerezza, certamente un’azione non voluta", conferma Luca Fissore, responsabile di zona di Tecnorete, network di agenzie immobiliari sulle cui pagine era comparsa quell’immagine, scattata su un set improvvisato probabilmente con leggerezza, ma "di sicuro senza l’intenzione di voler mancare di rispetto a nessuno, tantomeno ai parenti dei cari che in quel luogo sono ricordati. In questo senso - vuole rimarcare - ci uniamo alle sentite scuse che tutto il gruppo ha rivolto all’associazione e ai parenti delle vittime". Fonte: Targatocn.it © 14 marzo 2023 Icone: Pngegg.com ©

 
 

Cherasco, polemiche dopo la foto sul monumento

alle vittime dell’Heysel: l’azienda si scusa

di Andrea Cascioli

L'associazione Quelli di Via Filadelfia aveva denunciato l’oltraggio alla memoria dei 39 tifosi. Il team manager di Tecnocasa assicura: "L’immagine sarà rimossa".

Si è chiusa con un messaggio di scuse, da parte dell’azienda chiamata in causa, la polemica sulla fotografia aziendale dell’agenzia Tecnorete a Cherasco. L’immagine circolata nelle scorse ore ritraeva diversi affiliati al franchising della provincia di Cuneo, seduti sui gradini del monumento alle vittime dell’Heysel. L’installazione, voluta dal Comune e inaugurata nel 2016 presso i giardini del santuario di Madonna delle Grazie, rappresenta un omaggio alla memoria delle 39 vittime della strage del 1985, provocata da una folle carica degli hooligans inglesi contro gli spettatori assiepati nel settore Z dello stadio Re Baldovino di Bruxelles, dove di lì a poco si sarebbe tenuta la finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool. Nella calca morirono trentadue cittadini italiani, quattro belgi, due francesi e un irlandese e oltre 600 persone rimasero ferite. "Trovo assolutamente disdicevole che per pubblicizzare un’attività commerciale non si abbia il minimo pudore a oltraggiare la memoria di 39 vittime innocenti a cui il monumento è dedicato" aveva dichiarato Beppe Franzo, presidente onorario dell’associazione Quelli di Via Filadelfia che molto si è spesa in questi anni per non far cadere nell’oblio una delle più terribili tragedie del calcio. A nome dell’associazione Franzo aveva espresso "il massimo disappunto" e chiesto "l’immediata eliminazione della foto dai siti in questione, con pubbliche scuse a quelle famiglie che dal 1985 portano in seno un dolore mai sopito. Episodi come questi evidenziano come la coltivazione della memoria dell’Heysel dev’essere una delle attività primarie di quelle associazioni che, come la nostra, porta nel cuore quell’immane tragedia". A stretto giro è arrivata la replica del team manager di Tecnocasa Franchising Giovanni Griotti: "Quando commettiamo un errore siamo abituati a chiedere scusa immediatamente. E questo è di sicuro il caso. Lungi da noi il voler mancare di rispetto ad un luogo simbolico, ma la leggerezza da noi commessa con quello scatto non ammette scuse o giustificazioni. La foto è già stata rimossa. Voglia porgere le nostre scuse a chi si è sentito offeso". Fonte: Cuneodice.it © 14 marzo 2023 Icone: Pngegg.com ©

 
 

L'anniversario del 29 maggio deve ispirare un modo diverso di ricordare

Heysel, tragedia europea

Sia una memoria comune

di Emilio Targia

Bisogna andare oltre il proprio tifo e il dibattito calcistico: è storia.

Un altro 29 maggio. Che per molti di coloro che erano allo stadio "Heysel" di Bruxelles quella maledetta sera del 1985 non è più solo una data sul calendario. E' un'altra cosa. E' una sequenza di pensieri che rimbomba dentro. E' un flusso di immagini e parole che riaffiora. Sono due numeri che riaccendono un sentimento affilato, complicato da spiegare, dal colore indefinito, che galleggia tra rabbia e dolore. Così come "Heysel" non è più solo il nome di uno stadio, da quella notte di 38 anni fa a Bruxelles. Ma incarna solo il suono della follia di quella strage. Un suono sinistro, per una strage che si poteva e doveva prevedere. Che si poteva e doveva evitare. Spesso, in questi anni, ci siamo soffermati sulle responsabilità dell’Uefa e delle forze dell'ordine preposte a vigilare sulla sicurezza. Sulla inadeguatezza di quello stadio, sulla furia degli hooligans, sulla serie di concause che portò a quel tragico epilogo. Spesso in questi anni i familiari delle vittime e i sopravvissuti a quella notte hanno invocato giustizia. E altrettanto spesso in tanti hanno chiesto rispetto per le vittime e peri loro familiari. Credo che per ottenere  e proteggere  la dimensione del rispetto l'unico sentiero possibile sia quello della manutenzione della memoria, definizione coniata dall'attore Marco Paolini (che di memoria delle vicende del nostro paese ne sa qualcosa), per consegnare l'onere della memoria alla responsabilità di tutti e di ciascuno, nel proprio quotidiano. Non sempre in questi decenni infatti si è guardato alla "memoria" e alla verità  dell'Heysel con la giusta dose di consapevolezza. E di responsabilità. A volte il tema Heysel è scivolato indebitamente su crinali sbagliati, ha smarrito il suo senso in polemiche sterili. Come l'eterno refrain sul fatto che si dovesse o meno giocare quel match. Chi era lì sa benissimo che se non si fosse giocato si sarebbe scatenato l'inferno tra le due tifoserie. Come l'allora Ministro Gianni De Michelis, pur digiuno di football, presente quella sera in tribuna, spiegò con determinazione al telefono al Presidente del Consiglio Bettino Craxi, che da Roma chiedeva notizie.

O come la schiera di coloro che si ostinano a ridurre fa strage dell'Heysel sic  ad un atto "calcistico". No. Morirono 39 cittadini europei, prima ancora che 39 tifosi. E non erano triti supporter bianconeri, né tutti italiani. Negli ultimi anni il fronte della memoria si è arricchito con iniziative e manifestazioni tese a proteggere la verità, e a rafforzare l'esigenza imprescindibile del rispetto per le 39 vittime e per le loro famiglie. Per i tantissimi feriti e per chi quella sera sopravvisse ma porta dentro di sé ancora oggi un segno indelebile. Resta prezioso il lavoro della "Associazione dei Familiari delle Vittime dell'Heysel", come quello della Associazione "Quelli di... Via Filadelfia", quello del "Comitato per non dimenticare Heysel" di Reggio Emilia, quello della "Sala della memoria Heysel" sul web, e quello di tanti altri. E importante è stato l'impegno della Juventus che, sotto la presidenza di Andrea Agnelli, con le iniziative assunte in questi anni, ha impresso maggiore energia al lavoro di protezione della memoria di quella notte, per far sì che le vittime non siano dimenticate. In anni in cui spesso la multimedialità, il web, i social, con la loro velocità, rischiano  nell'eccesso di offerta informativa  di smarrire la qualità e la precisione del racconto su vicende complesse come quella dell'Heysel, occorre però vigilare e raddoppiare l'impegno La sensibilità su questi temi del Ministro dello Sport Abodi ad esempio potrebbe trovare punti di sinergia con il Ministro dell'istruzione Valditara, perché si preveda per i prossimi anni una serie di incontri anche nelle scuole, dove il racconto della vicenda Heysel possa divenire così non solo un gesto di manutenzione della memoria ma anche uno spunto di riflessione e un ammonimento severo per il futuro. Credo che memoria e rispetto debbano procedere sulla stessa strada. Perché sono fronti legati indissolubilmente sul tema Heysel. E credo che quella strada vada illuminata a dovere. Perché senza memoria saremmo tutti più fragili e indifesi. Senza memoria, saremmo luci spente. Fonte: Tuttosport © 29 maggio 2023 Icone: Pngegg.com ©

 
 

L'Uefa dimentica l'Heysel: zero memoria per le 39 vittime

L'ente organizzatore di quel maledetto Juve-Liverpool non ricorda le persone che persero la vita Il 29 maggio 1985.

Dovrebbe essere un giorno di memoria per tutto il calcio europeo, una data in cui far viaggiare il ricordo alle 39 vittime dell’Heysel e riflettere sulla follia di morire per una finale di Coppa dei Campioni. E per molti è stato effettivamente così, a partire dal presidente della Fifa, Gianni Infantino, che ha ricordato su Instagram le vittime della tragedia del 29 maggio 1985. Molti club, fra i quali il Torino, hanno postato qualcosa. Tantissimi tifosi hanno raccontato la loro esperienza e condiviso il loro ricordo. Manca all’appello l’Uefa, che di quella maledetta partita era l’ente organizzatore e che sarebbe l’istituzione più importante del calcio europeo. Ma niente, zero post, zero ricordi, zero memoria per le trentanove vittime di una follia, trentanove appassionati di cacio europei. Che peccato. Fonte: Tuttosport.com © 30 maggio 2023 Icone: Pngegg.com ©

 
 

La regista di "La Civil" Teodora Mihai firma

il film drammatico sullo stadio di calcio "Heysel 85"

La regista rumena Teodora Mihai, della quale "La Civil" proiettato a "Cannes Un certain Regard" nel 2021, dirigerà il lungometraggio "Heysel 85" sul disastro dello stadio Heysel in cui morirono 39 persone durante la finale europea di calcio del 1985. Prende il posto del regista originale Hans Herbots che ha abbandonato a causa di conflitti di programmazione. Il progetto è prodotto dalla società di produzione belga Menuetto Films; il co-fondatore Hans Everaert ha presentato il progetto questa settimana al Connext, la piattaforma in cui i nuovi lavori cinematografici e televisivi delle Fiandre e di Bruxelles vengono presentati all’industria internazionale. Everaert ha spiegato che il film sarà ambientato completamente nelle "catacombe", la parte sotterranea dello stadio Heysel dove venivano portati i cadaveri. Il protagonista principale è il rappresentante del sindaco di Bruxelles. La narrazione seguirà un sindaco distratto e i sostenitori che devono farsi carico della risposta pubblica all’evento. La partita di calcio tra Liverpool e Juventus andò avanti nonostante la morte di 39 persone. "Mi è venuta in mente Teodora poiché "La Civil" parla anche di una forte protagonista femminile", ha detto Evereart spiegando il motivo per cui si è avvicinato a Mihai. Ha detto che il film unirà anche "forti emozioni e azione". Il progetto gode già del finanziamento del Fondo audiovisivo delle Fiandre (VAF) e del Fondo cinematografico olandese, nonché del sostegno allo scudo fiscale belga. Il co-produttore olandese è Topkapi. Anche Kinepolis Film Distribution è entrata a far parte di quella che Everaert definisce "una sostanziale MG". "E poiché Teodora è ora a bordo, si aprono opportunità di co-produzione con la Romania", ha aggiunto il produttore. "Co-produrremo con Cristian Mungiu di Cobra Films e dalla comunità francese co-produrremo con i fratelli Dardenne (through Les Films Du Fleuve)". Everaert ha detto che spera di portare in Italia anche Wildside, suo partner nel film vincitore del Premio della Giuria a Cannes "Le otto montagne", richiederà il sostegno pubblico italiano a novembre. "Stiamo finanziando il resto di ciò di cui abbiamo bisogno e gireremo a ottobre o novembre del prossimo anno. Questo sarà il periodo di tempo per il rilascio nell’autunno del 2025". Il film sarà girato in olandese, francese, inglese e italiano. "Teodora parla fluentemente tutte quelle lingue", ha spiegato Everaert. "Sarà più facile con un regista capace di relazionarsi con tutte le lingue e con tutti gli attori nella loro lingua". Il casting è in corso ed Everaert sta anche parlando con gli agenti di vendita ora che Mihai è ingaggiata. Fonte: It.eseuro.com © 10 ottobre 2023 Icone: Pngegg.com ©

 
 

Juve, "Together, a Black & White Show":

omaggio a Vialli e alle vittime dell'Heysel

Subito grandi emozioni al PalaAlpitour, dove alle 20.30 in punto di questa sera ha preso il via "Together, a Black & White Show", il grande evento dedicato ai cento anni di proprietà della Juventus da parte della famiglia Agnelli. La struttura, tra musica e danze, si è illuminata con un suggestivo gioco di luci. Proiettati i nomi di tante leggende del club, tra cui l'indimenticabile Gianluca Vialli, con un ulteriore omaggio ai 39 tifosi bianconeri che 38 anni fa hanno perso la vita nella tragedia dell'Heysel... (Omissis) Fonte: Ilbianconero.com © 10 ottobre 2023 Tweet:  Associazionefamiliarivittimeheysel.it © Icone: Pngegg.com ©

 
 

Scritta "Free Palestine" al Parco "Martiri

dell'Heysel", il Sindaco annuncia rimozione

di Franco Vanini

L’altra notte la recinzione in muratura del parco "Martiri dell’Heysel" di Portomaggiore è stato istoriato con la scritta "Free Palestine". "Questa scritta - ha detto Roberto Badolato di Uniti per Portomaggiore - comparsa in contemporanea con attacchi a Israele è un’ulteriore conferma di come si debba tenere alto il controllo sugli episodi di violenza. Ci sono gruppuscoli di giovani immigrati atti a scorribande notturne e comportamenti irrispettosi verso chi cerca di richiamarli al rispetto del vivere civile". Il sindaco Bernardi ha annunciato che farà rimuovere la scritta. Fonte: Ilrestodelcarlino.it © 11 ottobre 2023 Tweet: Associazione Familiari Vittime Heysel © Fotografia: Fondazione Fioravante Polito © Icone: Pngegg.com © Grafica Logo: Gianni Valle (Studio Charivari grafica design) ©

 
 
   

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