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ARTICOLI STAMPA
e WEB
ASSOCIAZIONE
2023 |
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L'Uefa
risarcisce chi vuole: Heysel nel
dimenticatoio
di Riccardo
Micheli
Secondo quanto
riportato negli ultimi giorni, l'Uefa risarcirà
i tifosi coinvolti negli scontri avvenuti lo
scorso 28 Maggio all'esterno del Saint-Denis di
Parigi in occasione della 67esima finale di
Coppa dei Campioni che ha visto come sfidanti
Real Madrid e Liverpool. L'Uefa è considerata
l'unica responsabile ed è pronta quindi a
ripagare coloro che furono coinvolti negli
incidenti. A richiedere risarcimento sono stati
3000 sostenitori dei Reds, che se prima erano
considerati i capi espiatori del disagio
avvenuto, oggi invece sono tutelati dal
comunicato riportato da uno dei legali
dell'organo massimale del calcio europeo. Tale
comunicato, riporta le seguenti parole: "Le
scuse sono solo un inizio ma non sono
abbastanza. Vogliamo che i nostri clienti,
insieme a tutti gli altri tifosi coinvolti che
si sono dimostrati irreprensibili, vengano
risarciti per il trauma psicologico e fisico che
hanno subito quel giorno e per il successivo
trauma ricevuto dopo l'evento quando le autorità
hanno continuato ad incolpare loro". A non voler
fare sconti all'Uefa è lo studio legale Leigh
Day. Quest'ultimo sostiene, giustamente, che la
Federcalcio europea non ha garantito un ambiente
sicuro per chi partecipò all'evento e tutto ciò
porta responsabilità legale verso i coinvolti
negli incidenti. Il sottoscritto ritiene
assolutamente inaccettabile ciò che è successo
in quel di maggio. All'Uefa interessa che i
civili partecipino serenamente loro
manifestazioni ? Mi viene un grosso dubbio,
anche perché un episodio molto più grave di
quello in questione, accadde nel 1985, allo
stadio Heysel di Bruxelles. A malincuore, ora,
voglio soffermarmi su questa tragica vicenda.
Come anticipato, l'organo massimale del calcio
europeo è giusto che paghi legalmente per quanto
accaduto 8 mesi fa e ritengo che sia il minimo
scrivere un comunicato con delle scuse rivolte
alle vittime.
Mi chiedo però come mai non è
stato fatto nulla di simile nei confronti delle
famiglie che hanno visto morire 39 persone. Mai
una scusa, mai per i responsabili. Come molti di
voi sanno, i protagonisti di quel sanguinoso
scenario furono gli inglesi. Di codesti, solo 14
furono condannati a 3 anni di reclusione con 5
di condizionale. Morale della favola ? Nessuno
di loro fu messo in carcere. Anche per quanto le
associazioni calcistiche belghe furono salvate
come se nulla fosse. Giusto qualche membro fu
condannato con la condizionale, di conseguenza
anche loro non hanno scontato la pena. L'Uefa se
ne lavò le mani delle vittime dell'Heysel,
tutt'oggi lo fa. Imbarazzante che ancora oggi le
famiglie delle persone scomparse non abbiano
ricevuto delle scuse. Jacques Georges, ad allora
presidente della Federcalcio europea, non prese
assolutamente provvedimenti e ad oggi lui, tutti
i componenti dell'Uefa sono ritenuti
irresponsabili. In sintesi, le 39 vite scomparse
furono coinvolte in un incidente casuale, dove
polizia e le istituzioni in quel momento non
potettero far nulla per fermare l'attacco degli
hooligans. Tutt'ora comunque, oltre alle scuse,
non viene mai rivolto un pensiero da parte di
Ceferin o altri individui. La finale di
Champions tenutasi lo scorso anno si è disputata
proprio nell'anniversario degli incidenti di
Bruxelles di 27 anni prima. Minuto di silenzio ?
Una semplice frase in memoria delle molteplici
persone scomparse ? Ovviamente no. È giusto che
paghino per i fatti accaduti poco meno di un
anno fa a Parigi, ma tutt'ora fanno orecchie da
mercante se si parla di quel famoso 28/05/1985.
(NdR: 29
maggio 1985)
Fonte: Vivoperlei.calciomercato.com ©
16 febbraio
2023
Tweet:
Associazionefamiliarivittimeheysel.it
Fotografia:
Figc.it
©
Icone: Pngegg.com
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Foto
di gruppo sul monumento alle vittime
dell'Heysel
La protesta:
"Cancellatela e chiedete scusa"
di Timothy Ormezzano
Una nota azienda
immobiliare ha immortalato un
gruppo di dipendenti sulla
calinaata che a Cherasco ricorda
le 39 vittime della tragedia di
Bruxelles. Un’associazione
denuncia: "Disdicevole". Le
scuse dell'agenzia Tecnocasa.
Fermi
tutti, un bel sorriso, clic".
Peccato che la foto di gruppo,
pubblicata a scopo promozionale
nella provincia di Cuneo da TecnoRete, nota azienda del
settore immobiliare, sia stata
scattata sul monumento che a
Cherasco ricorda la tragedia
dell'Heysel. Insomma, non
proprio il setting ideale per
immortalare 27 dipendenti
sorridenti. La protesta,
rimbalzata subito sul web e sui
social tra l'indignazione
generale, arriva da "Quelli di…
Via Filadelfia", associazione
guidata dal tifosissimo
juventino Beppe Franzo che da
molti anni tiene vivo il ricordo
delle 39 vittime dello stadio di
Bruxelles. "Trovo assolutamente
disdicevole - afferma Beppe
Franzo - che per pubblicizzare
un’attività commerciale non si
abbia il minimo pudore a
oltraggiare la memoria di 39
vittime innocenti a cui il
monumento è dedicato". Dopo la
denuncia, la richiesta di
cancellare l'immagine e porgere
pubbliche scuse ai parenti dei
tifosi deceduti per il crollo
del settore Z dello stadio
Heysel, nella folle notte del 29
maggio 1985: "L’Associazione
Quelli di… Via Filadelfia, il
cui nome compare tra l’altro in
foto sulla targa visibile nella
parte in basso a destra sul
monumento, esprime il massimo
disappunto e chiede
immediatamente l’eliminazione
della foto dai siti in
questione, con pubbliche scuse a
quelle famiglie che dal 1985
portano in seno un dolore mai
sopito". L'associazione "Quelli
di… Via Filadelfia" è tra i
principali promotori di quello
stesso monumento installato
nell'aprile 2016 a Cherasco,
dietro al santuario della
Madonna del Rosario, presso il
giardino della Madonnina. La
scalinata con la targa per non
dimenticare quel tremendo evento
è diventata negli anni meta di
quei tifosi e non che ogni 29
maggio ricordano la tragedia
dell'Heysel. "Coltivare la
Memoria dell’Heysel - conclude
Franzo - dev’essere una delle
attività primarie di quelle
associazioni che, come la
nostra, portano nel cuore
quell’immane tragedia". Le scuse
dell'agenzia - Giovanni Griotti,
team manager per Tecnocasa
Franchising, ha scritto al
presidente dell'associazione
scusandosi. "Quando commettiamo
un errore siamo abituati a
chiedere scusa immediatamente. E
questo è di sicuro il caso.
Lungi da noi il voler mancare di
rispetto ad un luogo simbolico,
ma la leggerezza da noi commessa
con quello scatto non ammette
scuse o giustificazioni. La foto
è già stata rimossa. Voglia
porgere le nostre scuse a chi si
è sentito offeso".
Fonte:
Torino.corriere.it © 14 marzo
2023
Icone: Pngegg.com
©
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La foto aziendale sul
monumento alle vittime
dell’Heysel
suscita lo sdegno dei
tifosi: "Disdicevole,
rimuovetela subito"
L’associazione "Quelli
di… Via Filadelfia" denuncia
l’improprio utilizzo
dell’installazione che a
Cherasco ricorda le 39 vittime
della tragedia.
"Trovo
assolutamente disdicevole che
per pubblicizzare un’attività
commerciale non si abbia il
minimo pudore a oltraggiare la
memoria di 39 vittime innocenti
a cui il monumento è dedicato".
Un’accorata protesta quella che
arriva da "Quelli di… Via
Filadelfia", associazione tra le
più rappresentative nel mondo
del tifo juventino, da sempre
impegnata in prima fila nel
ricordo della tragedia
dell’Heysel e delle sue vittime.
Il sodalizio fu tra i promotori
del monumento che dall’aprile
2016 a Cherasco ricorda la
strage del 29 maggio 1985:
un’installazione che fa da
sfondo alle immagini che vi
ritraggono le centinaia di
tifosi che da allora ne hanno
fatto la meta di un
pellegrinaggio nel segno del
calcio e del tifo. Decisamente
fuori da questo ambito - è
l’indignata lamentela di Beppe
Franzo, presidente onorario
dell’associazione - la scelta di
utilizzarlo come set per uno
scatto che da qualche giorno è
stato condiviso sulle pagine web
riconducibili a diverse sedi
cuneesi di un noto franchising
del settore immobiliare. Da qui
l’invettiva di Franzo, che
esprime "il massimo disappunto"
per l’iniziativa e che chiede
"l’immediata eliminazione della
foto dai siti in questione, con
pubbliche scuse a quelle
famiglie che dal 1985 portano in
seno un dolore mai sopito.
Episodi come questo - conclude -
evidenziano come la coltivazione
della memoria dell’Heysel
dev’essere una delle attività
primarie di quelle associazioni
che, come la nostra, porta nel
cuore quell’immane tragedia".
Fonte: Targatocn.it
© 14 marzo 2023
Tweet: Associazione Familiari Vittime Heysel ©
IL COMUNICATO UFFICIALE
DELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE:
"Apprendiamo con stupore e
indignazione il fatto che il
monumento alla memoria delle
vittime dell'Heysel di Cherasco
diventi luogo di foto a scopi
commerciali. Contraddicendo le
più elementari regole di
educazione, rispetto, memoria e
pudore. L'associazione si
riserverà di adire nei confronti
dell'azienda in questione per
tutelare l'onore dei propri
cari".
Andrea Lorentini
(Presidente Associazione
Familiari Vittime Heysel)
Fonte:
Associazionefamiliarivittimeheysel.it
© 14 marzo 2023
LE SCUSE DEL TEAM
MANAGER DELL’AZIENDA:
Buonasera signor Franzo, sono
Giovanni Griotti, team manager
per Tecnocasa Franchising. Le
scrivo in merito all’articolo
pubblicato su alcuni giornali
online riguardante una nostra
foto a Cherasco. Quando
commettiamo un errore siamo
abituati a chiedere scusa
immediatamente. E questo è di
sicuro il caso. Lungi da noi il
voler mancare di rispetto ad un
luogo simbolico, ma la
leggerezza da noi commessa con
quello scatto non ammette scuse
o giustificazioni. La foto è già
stata rimossa. Voglia porgere le
nostre scuse a chi si è sentito
offeso. Cordialmente.
Giovanni Griotti (Team manager Tecnocasa
Group)
Fonte: Associazione
"Quelli di… Via Filadelfia"
(Pagina Facebook) © 14 marzo
2023
Icone: Pngegg.com
©
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In
posa sul monumento alle vittime
dell’Heysel:
"Una leggerezza, ce ne
scusiamo"
Dopo la denuncia
dell'associazione "Quelli di…
via Filadelfia" rimossa
l’immagine che campeggiava su
alcune pagine cuneesi del
network Tecnorete: "Un
incidente, non volevamo
offendere nessuno".
"Quando commettiamo un errore
siamo abituati a chiedere scusa
immediatamente. E questo è di
sicuro il caso. Lungi da noi il
voler mancare di rispetto a un
luogo simbolico, ma la
leggerezza da noi commessa con
quello scatto non ammette scuse
o giustificazioni. La foto è già
stata rimossa. Voglia porgere le
nostre scuse a chi si è sentito
offeso". Questi i passaggi
salienti della lettera che il
team manager di Tecnocasa
Franchising Giovanni Griotti ha
indirizzato oggi
all’associazione "Quelli di… Via
Filadelfia" e al suo presidente
Beppe Franzo in merito al caso,
segnalato dal sodalizio, della
foto aziendale scattata sul
monumento che dal 2016 a
Cherasco ricorda le 39 vittime
dell’Heysel. Tra quanti si sono
immediatamente spesi per
chiarire l’equivoco il sindaco
di Cherasco Carlo Davico:
"Certamente è stato un gesto non
voluto, un incidente. E’ vero
che ogni anno, il 29 maggio,
davanti al monumento, si tiene
una partecipata cerimonia in
ricordo di quella tragedia e
delle sue vittime, ma chi ha
improvvisato quella foto non ne
aveva evidentemente contezza.
Non c’era l’intenzione di
offendere nessuno". "Una
leggerezza, certamente un’azione
non voluta", conferma Luca
Fissore, responsabile di zona di
Tecnorete, network di agenzie
immobiliari sulle cui pagine era
comparsa quell’immagine,
scattata su un set improvvisato
probabilmente con leggerezza, ma
"di sicuro senza l’intenzione di
voler mancare di rispetto a
nessuno, tantomeno ai parenti
dei cari che in quel luogo sono
ricordati. In questo senso -
vuole rimarcare - ci uniamo alle
sentite scuse che tutto il
gruppo ha rivolto
all’associazione e ai parenti
delle vittime".
Fonte: Targatocn.it © 14
marzo 2023
Icone: Pngegg.com
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Cherasco, polemiche dopo la foto sul
monumento
alle vittime dell’Heysel:
l’azienda
si scusa
di
Andrea Cascioli
L'associazione Quelli di Via
Filadelfia aveva denunciato
l’oltraggio alla memoria dei 39
tifosi. Il team manager di Tecnocasa
assicura: "L’immagine sarà rimossa".
Si è
chiusa con un messaggio di scuse, da
parte dell’azienda chiamata in
causa, la polemica sulla fotografia
aziendale dell’agenzia Tecnorete a
Cherasco. L’immagine circolata nelle
scorse ore ritraeva diversi
affiliati al franchising della
provincia di Cuneo, seduti sui
gradini del monumento alle vittime
dell’Heysel. L’installazione, voluta
dal Comune e inaugurata nel 2016
presso i giardini del santuario di
Madonna delle Grazie, rappresenta un
omaggio alla memoria delle 39
vittime della strage del 1985,
provocata da una folle carica degli
hooligans inglesi contro gli
spettatori assiepati nel settore Z
dello stadio Re Baldovino di
Bruxelles, dove di lì a poco si
sarebbe tenuta la finale di Coppa
dei Campioni tra Juventus e
Liverpool. Nella calca morirono
trentadue cittadini italiani,
quattro belgi, due francesi e un
irlandese e oltre 600 persone
rimasero ferite. "Trovo
assolutamente disdicevole che per
pubblicizzare un’attività
commerciale non si abbia il minimo
pudore a oltraggiare la memoria di
39 vittime innocenti a cui il
monumento è dedicato" aveva
dichiarato Beppe Franzo, presidente
onorario dell’associazione Quelli di
Via Filadelfia che molto si è spesa
in questi anni per non far cadere
nell’oblio una delle più terribili
tragedie del calcio. A nome
dell’associazione Franzo aveva
espresso "il massimo disappunto" e
chiesto "l’immediata eliminazione
della foto dai siti in questione,
con pubbliche scuse a quelle
famiglie che dal 1985 portano in
seno un dolore mai sopito. Episodi
come questi evidenziano come la
coltivazione della memoria
dell’Heysel dev’essere una delle
attività primarie di quelle
associazioni che, come la nostra,
porta nel cuore quell’immane
tragedia". A stretto giro è arrivata
la replica del team manager di
Tecnocasa Franchising Giovanni
Griotti: "Quando commettiamo un
errore siamo abituati a chiedere
scusa immediatamente. E questo è di
sicuro il caso. Lungi da noi il
voler mancare di rispetto ad un
luogo simbolico, ma la leggerezza da
noi commessa con quello scatto non
ammette scuse o giustificazioni. La
foto è già stata rimossa. Voglia
porgere le nostre scuse a chi si è
sentito offeso".
Fonte:
Cuneodice.it © 14 marzo 2023
Icone: Pngegg.com
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L'anniversario del 29 maggio
deve ispirare un modo diverso di
ricordare
Heysel, tragedia europea
Sia una memoria comune
di Emilio Targia
Bisogna andare oltre il
proprio tifo e il dibattito
calcistico: è storia.
Un altro 29 maggio. Che
per molti di coloro che erano
allo stadio "Heysel" di
Bruxelles quella maledetta sera
del 1985 non è più solo una data
sul calendario. E' un'altra
cosa. E' una sequenza di
pensieri che rimbomba dentro. E'
un flusso di immagini e parole
che riaffiora. Sono due numeri
che riaccendono un sentimento
affilato, complicato da
spiegare, dal colore indefinito,
che galleggia tra rabbia e
dolore. Così come "Heysel" non è
più solo il nome di uno stadio,
da quella notte di 38 anni fa a
Bruxelles. Ma incarna solo il
suono della follia di quella
strage. Un suono sinistro, per
una strage che si poteva e
doveva prevedere. Che si poteva
e doveva evitare. Spesso, in
questi anni, ci siamo soffermati
sulle responsabilità dell’Uefa e
delle forze dell'ordine preposte
a vigilare sulla sicurezza.
Sulla inadeguatezza di quello
stadio, sulla furia degli
hooligans, sulla serie di
concause che portò a quel
tragico epilogo. Spesso in
questi anni i familiari delle
vittime e i sopravvissuti a
quella notte hanno invocato
giustizia. E altrettanto spesso
in tanti hanno chiesto rispetto
per le vittime e peri loro
familiari. Credo che per
ottenere
e
proteggere
la
dimensione del rispetto l'unico
sentiero possibile sia quello
della manutenzione della
memoria, definizione coniata
dall'attore Marco Paolini (che
di memoria delle vicende del
nostro paese ne sa qualcosa),
per consegnare l'onere della
memoria alla responsabilità di
tutti e di ciascuno, nel proprio
quotidiano. Non sempre in questi
decenni infatti si è guardato
alla "memoria" e alla verità
dell'Heysel con la giusta dose
di consapevolezza. E di
responsabilità. A volte il tema
Heysel è scivolato indebitamente
su crinali sbagliati, ha
smarrito il suo senso in
polemiche sterili. Come l'eterno
refrain sul fatto che si dovesse
o meno giocare quel match. Chi
era lì sa benissimo che se non
si fosse giocato si sarebbe
scatenato l'inferno tra le due
tifoserie. Come l'allora
Ministro Gianni De Michelis, pur
digiuno di football, presente
quella sera in tribuna, spiegò
con determinazione al telefono
al Presidente del Consiglio
Bettino Craxi, che da Roma
chiedeva notizie.
O come la
schiera di coloro che si
ostinano a ridurre fa strage
dell'Heysel sic
ad un
atto "calcistico". No. Morirono
39 cittadini europei, prima
ancora che 39 tifosi. E non
erano triti supporter
bianconeri, né tutti italiani.
Negli ultimi anni il fronte
della memoria si è arricchito
con iniziative e manifestazioni
tese a proteggere la verità, e a
rafforzare l'esigenza
imprescindibile del rispetto per
le 39 vittime e per le loro
famiglie. Per i tantissimi
feriti e per chi quella sera
sopravvisse ma porta dentro di
sé ancora oggi un segno
indelebile. Resta prezioso il
lavoro della "Associazione dei
Familiari delle Vittime
dell'Heysel", come quello della
Associazione "Quelli di... Via
Filadelfia", quello del
"Comitato per non dimenticare
Heysel" di Reggio Emilia, quello
della "Sala della memoria
Heysel" sul web, e quello di
tanti altri. E importante è
stato l'impegno della Juventus
che, sotto la presidenza di
Andrea Agnelli, con le
iniziative assunte in questi
anni, ha impresso maggiore
energia al lavoro di protezione
della memoria di quella notte,
per far sì che le vittime non
siano dimenticate. In anni in
cui spesso la multimedialità, il
web, i social, con la loro
velocità, rischiano
nell'eccesso di offerta
informativa
di
smarrire la qualità e la
precisione del racconto su
vicende complesse come quella
dell'Heysel, occorre però
vigilare e raddoppiare l'impegno
La sensibilità su questi temi
del Ministro dello Sport Abodi
ad esempio potrebbe trovare
punti di sinergia con il
Ministro dell'istruzione
Valditara, perché si preveda per
i prossimi anni una serie di
incontri anche nelle scuole,
dove il racconto della vicenda
Heysel possa divenire così non
solo un gesto di manutenzione
della memoria ma anche uno
spunto di riflessione e un
ammonimento severo per il
futuro. Credo che memoria e
rispetto debbano procedere sulla
stessa strada. Perché sono
fronti legati indissolubilmente
sul tema Heysel. E credo che
quella strada vada illuminata a
dovere. Perché senza memoria
saremmo tutti più fragili e
indifesi. Senza memoria, saremmo
luci spente.
Fonte: Tuttosport
©
29 maggio 2023
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L'Uefa
dimentica l'Heysel: zero memoria per le
39 vittime
L'ente organizzatore di
quel maledetto Juve-Liverpool
non ricorda le persone che
persero la vita Il 29 maggio
1985.
Dovrebbe essere un giorno di
memoria per tutto il calcio
europeo, una data in cui far
viaggiare il ricordo alle 39
vittime dell’Heysel e riflettere
sulla follia di morire per una
finale di Coppa dei Campioni. E
per molti è stato effettivamente
così, a partire dal presidente
della Fifa, Gianni Infantino,
che ha ricordato su Instagram le
vittime della tragedia del 29
maggio 1985. Molti club, fra i
quali il Torino, hanno postato
qualcosa. Tantissimi tifosi
hanno raccontato la loro
esperienza e condiviso il loro
ricordo. Manca all’appello
l’Uefa, che di quella maledetta
partita era l’ente organizzatore
e che sarebbe l’istituzione più
importante del calcio europeo.
Ma niente, zero post, zero
ricordi, zero memoria per le
trentanove vittime di una
follia, trentanove appassionati
di cacio europei. Che peccato.
Fonte:
Tuttosport.com ©
30 maggio 2023
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La
regista di "La Civil" Teodora Mihai
firma
il film drammatico sullo
stadio di calcio "Heysel 85"
La
regista rumena Teodora Mihai,
della quale "La Civil"
proiettato a "Cannes Un certain
Regard" nel 2021, dirigerà il
lungometraggio "Heysel 85" sul
disastro dello stadio Heysel in
cui morirono 39 persone durante
la finale europea di calcio del
1985. Prende il posto del
regista originale Hans Herbots
che ha abbandonato a causa di
conflitti di programmazione. Il
progetto è prodotto dalla
società di produzione belga
Menuetto Films; il co-fondatore
Hans Everaert ha presentato il
progetto questa settimana al
Connext, la piattaforma in cui i
nuovi lavori cinematografici e
televisivi delle Fiandre e di
Bruxelles vengono presentati
all’industria internazionale.
Everaert ha spiegato che il film
sarà ambientato completamente
nelle "catacombe", la parte
sotterranea dello stadio Heysel
dove venivano portati i
cadaveri. Il protagonista
principale è il rappresentante
del sindaco di Bruxelles. La
narrazione seguirà un sindaco
distratto e i sostenitori che
devono farsi carico della
risposta pubblica all’evento. La
partita di calcio tra Liverpool
e Juventus andò avanti
nonostante la morte di 39
persone. "Mi è venuta in mente
Teodora poiché "La Civil" parla
anche di una forte protagonista
femminile", ha detto Evereart
spiegando il motivo per cui si è
avvicinato a Mihai. Ha detto che
il film unirà anche "forti
emozioni e azione". Il progetto
gode già del finanziamento del
Fondo audiovisivo delle Fiandre
(VAF) e del Fondo
cinematografico olandese, nonché
del sostegno allo scudo fiscale
belga. Il co-produttore olandese
è Topkapi. Anche Kinepolis Film
Distribution è entrata a far
parte di quella che Everaert
definisce "una sostanziale MG".
"E poiché Teodora è ora a bordo,
si aprono opportunità di
co-produzione con la Romania",
ha aggiunto il produttore.
"Co-produrremo con Cristian
Mungiu di Cobra Films e dalla
comunità francese co-produrremo
con i fratelli Dardenne (through
Les Films Du Fleuve)". Everaert
ha detto che spera di portare in
Italia anche Wildside, suo
partner nel film vincitore del
Premio della Giuria a Cannes "Le
otto montagne", richiederà il
sostegno pubblico italiano a
novembre. "Stiamo finanziando il
resto di ciò di cui abbiamo
bisogno e gireremo a ottobre o
novembre del prossimo anno.
Questo sarà il periodo di tempo
per il rilascio nell’autunno del
2025". Il film sarà girato in
olandese, francese, inglese e
italiano. "Teodora parla
fluentemente tutte quelle
lingue", ha spiegato Everaert.
"Sarà più facile con un regista
capace di relazionarsi con tutte
le lingue e con tutti gli attori
nella loro lingua". Il casting è
in corso ed Everaert sta anche
parlando con gli agenti di
vendita ora che Mihai è
ingaggiata.
Fonte: It.eseuro.com © 10 ottobre 2023
Icone: Pngegg.com
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Juve,
"Together, a Black
&
White Show":
omaggio a Vialli e alle
vittime dell'Heysel
Subito
grandi emozioni al PalaAlpitour,
dove alle 20.30 in punto di
questa sera ha preso il via "Together,
a Black & White Show", il grande
evento dedicato ai cento anni di
proprietà della Juventus da
parte della famiglia Agnelli. La
struttura, tra musica e danze,
si è illuminata con un
suggestivo gioco di luci.
Proiettati i nomi di tante
leggende del club, tra cui
l'indimenticabile Gianluca
Vialli, con un ulteriore omaggio
ai 39 tifosi bianconeri che 38
anni fa hanno perso la vita
nella tragedia dell'Heysel...
(Omissis)
Fonte:
Ilbianconero.com © 10 ottobre
2023
Tweet: Associazionefamiliarivittimeheysel.it ©
Icone: Pngegg.com
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Scritta "Free Palestine" al Parco
"Martiri
dell'Heysel", il Sindaco
annuncia rimozione
di Franco Vanini
L’altra notte la recinzione in
muratura del parco "Martiri
dell’Heysel" di Portomaggiore è
stato istoriato con la scritta
"Free Palestine". "Questa
scritta - ha detto Roberto
Badolato di Uniti per
Portomaggiore - comparsa in
contemporanea con attacchi a
Israele è un’ulteriore conferma
di come si debba tenere alto il
controllo sugli episodi di
violenza. Ci sono gruppuscoli di
giovani immigrati atti a
scorribande notturne e
comportamenti irrispettosi verso
chi cerca di richiamarli al
rispetto del vivere civile". Il
sindaco Bernardi ha annunciato
che farà rimuovere la scritta.
Fonte:
Ilrestodelcarlino.it © 11
ottobre 2023
Tweet: Associazione
Familiari Vittime Heysel
©
Fotografia:
Fondazione Fioravante Polito
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Grafica Logo: Gianni Valle (Studio Charivari
grafica design) ©
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