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e WEB
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2021 |
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Il Piemonte
istituisce una giornata
in memoria delle
"Vittime dell’Heysel"
Verranno
commemorate il 29 maggio, anniversario della
tragica finale di Coppa Campioni tra Juventus e
Liverpool.
Mediante uno
specifico emendamento ad una legge regionale
dell’ottobre scorso, la Regione Piemonte ha
istituito una giornata in memoria delle vittime
dello stadio Heysel, dove il 29 maggio 1985 la
finale di Coppa dei Campioni tra Liverpool e
Juventus si tramutò tragicamente da festa di
sport in immane tragedia nella quale persero la
vita 39 persone, 32 dei quali italiani. La
giornata si propone di istituzionalizzare il
ricordo della tragedia avvenuta nello stadio
belga e di promuovere i più alti valori
dell’etica nello sport come la lealtà, il
rispetto dell’avversario e al contempo di
stigmatizzare ogni forma di violenza durante le
competizioni sportive. "Il nostro è un gesto
simbolico che però vuole avere anche un effetto
pratico - ha commentato il presidente della
Regione Piemonte, Alberto Cirio -
Istituzionalizzare ufficialmente una giornata
dedicata alla memoria di tutte le persone che
persero la vita all’Heysel vuole dire tener vivo
il ricordo di tanti innocenti uccisi da una
violenza brutale e immotivata ma vuole anche
dire costringerci tutti a riflette sulla
necessità di modelli di tifo positivi e non
violenti".
Fonte: Lavocediasti.it © 9 febbraio
2021
Icone: Pngegg.com
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29 MAGGIO
Istituita la
Giornata della memoria delle vittime dell'Heysel
di Andrea
Pietrzela
La Regione
Piemonte ha dedicato ufficialmente la data del
29 maggio, giorno della tragedia del 1985, al
ricordo delle vittime che persero la vita nello
stadio di Bruxelles prima della finale di Coppa
dei Campioni tra Juventus e Liverpool.
MILANO -
Mentre la Juventus all'Allianz Stadium
raggiungeva la finale di Coppa Italia, negli
uffici della Regione Piemonte si lavorava ad
un'iniziativa allacciata alla storia bianconera
più triste e tragica. Questa mattina è stata
ufficialmente istituita la Giornata della
Memoria per le vittime dell'Heysel, che cadrà
ogni 29 maggio. Quel giorno del lontano ma mai
dimenticato 1985, nello stadio Heysel di
Bruxelles, prima del fischio d'inizio della
finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e
Liverpool, persero la vita 39 tifosi (di cui 32
italiani) dopo che un gruppo di hooligans
inglesi invase un settore della curva occupato
da tifosi juventini. "Il nostro è un gesto
simbolico che però vuole avere anche un effetto
pratico - hanno spiegato il Presidente della
Regione Alberto Cirio e l'assessore allo Sport
Fabrizio Ricca - istituzionalizzare
ufficialmente una giornata dedicata alla memoria
di tutte le persone che persero la vita
all'Heysel vuol dire non soltanto tenere vivo il
ricordo di tanti innocenti uccisi da una
violenza brutale e immotivata, ma anche
costringerci tutti a riflette sulla necessità di
modelli di tifo positivi e non violenti. Lo
sport è una delle cose che più ha la capacità e
la missione di unirci, questa giornata ha tra i
suoi obiettivi quello di farci riflettere".
Fonte: Gazzetta.it © 10 febbraio 2021
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Strage
dell’Heysel, Regione Piemonte
istituisce
una giornata in memoria delle vittime
Il 29 maggio
sarà la giornata "Vittime dell’Heysel" in
memoria delle 39 persone che nel 1985 persero la
vita la sera della finale di Coppa dei Campioni
tra Liverpool e Juventus.
Il 29 maggio
di ogni anno sarà ricordata la strage
dell’Heysel. Con una delibera Regione Piemonte
ha infatti istituito la giornata "Vittime
dell’Heysel" in memoria delle 39 persone che
persero la vita la sera della finale di Coppa
dei Campioni tra Liverpool e Juventus del 1985,
una delle notti più buie della storia del
calcio. "Il nostro è un gesto simbolico -
precisano il presidente Alberto Cirio e
l’assessore allo Sport Fabrizio Ricca - che però
vuole avere anche un effetto pratico:
istituzionalizzare ufficialmente una giornata
dedicata alla memoria di tutte le persone che
persero la vita all’Heysel vuole dire tener vivo
il ricordo di tanti innocenti uccisi da una
violenza brutale e immotivata, ma vuole anche
dire costringerci tutti a riflettere sulla
necessità di modelli di tifo positivi e non
violenti. Lo sport è una delle cose che più ha
la capacità e la missione di unirci". "Negli
anni da eurodeputato al Parlamento europeo - ha
poi aggiunto il presidente del Piemonte Alberto
Cirio tramite un post sui propri profili social
- avevo voluto promuovere a Bruxelles dei
momenti dedicati alla memoria di ciò che accadde
quel giorno e sono felice oggi, da presidente
del Piemonte, di poter dare continuità a questo
intento. Perché ricordare ed educare è
fondamentale affinché lo sport non sia mai più
pretesto per violenze brutali". Tra le vittime
della strage consumatasi prima del fischio di
inizio allo stadio di Bruxelles, adesso
abbattuto, c’era anche un Giancarlo Bruschera,
un giovane del Lago Maggiore - sui siti dedicati
all’Heysel si legge che fu amico del ds di
origini varesine Beppe Marotta - a cui è stato
in seguito dedicato il campo sportivo del paese
(qui è possibile leggere le testimonianze di
quella tragica sera raccolte da VareseNews nel
corso degli anni).
Fonte: Varesenews.it © 10
febbraio 2021
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Il Piemonte
non dimentica: il 29 maggio sarà
la Giornata della memoria delle vittime dell’Heysel
di Silvia
Gullino
Dopo la
Giornata dedicata al Grande Torino, la Regione
ricorderà anche la terribile tragedia costata la
vita a 39 tifosi prima della finale di Coppa dei
Campioni tra Juventus e Liverpool.
"+ 39
Nessuno muore veramente se vive nel cuore di chi
resta, per sempre", un monumento a Cherasco che
ricorda le vittime dell’Heysel ed un monito per
far sì che simili tragedie non accadano mai più.
Impossibile dimenticarla ed è per questo che la
Regione Piemonte ha istituito la Giornata in
memoria delle vittime dell’Heysel: il 29 maggio
di ogni anno sarà ricordata ufficialmente la
terribile strage andata in scena prima della
finale di Coppa dei Campioni del 1985 tra
Juventus e Liverpool, disputata proprio a
Bruxelles nel cuore dell’Unione Europea. In
quella notte disperata persero la vita 39
persone, di cui 32 italiani. Tutti tifosi
juventini andati in Belgio con la speranza di
festeggiare il titolo continentale. Trovarono
invece la morte in modo assurdo, travolti dalla
furia degli hooligans inglesi, schiacciati
contro le balaustre o precipitati dalle
gradinate. Per molti che a quei tempi erano
ragazzi, è stato il giorno in cui il calcio ha
definitivamente perso la sua innocenza.
Innocenza sconfitta dalla violenza,
dall’inefficienza di chi doveva preoccuparsi
della sicurezza e dall’inadeguatezza strutturale
dello stadio Re Baldovino. "Il nostro è un gesto
simbolico - hanno detto il presidente della
Regione Alberto Cirio e l'assessore allo Sport
Fabrizio Ricca - che però vuole avere anche un
effetto pratico: istituzionalizzare
ufficialmente una giornata dedicata alla memoria
di tutte le persone che persero la vita
all'Heysel vuole dire tener vivo il ricordo di
tanti innocenti uccisi da una violenza brutale e
immotivata ma vuole anche dire costringerci
tutti a riflette sulla necessità di modelli di
tifo positivi e non violenti. Lo sport è una
delle cose che più ha la capacità e la missione
di unirci, per questo una giornata come quella
che abbiamo deciso di dedicare ai nostri
connazionali morti in Belgio ha tra i suoi
obiettivi quello di farci riflettere".
L’iniziativa fa il paio con la notizia di
qualche tempo fa circa l’istituzione della
Giornata dedicata al Grande Torino. Fede granata
o bianconera: poco importa. Quando si tratta di
esprimere rispetto e solidarietà, il cuore
pulsante è lo stesso.
Fonte: Targatocn.it © 10
febbraio 2021
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La Regione
Piemonte istituisce la giornata
in memoria delle
"vittime dell’Heysel"
Il 29 maggio
di ogni anno sarà ricordata ufficialmente la
terribile tragedia costata la vita a tanti
tifosi.
Con un emendamento alla legge regionale del
primo ottobre 2020, n.23, la Regione Piemonte,
al fine di preservare la memoria delle vittime
dello stadio Heysel, istituisce la giornata in
memoria delle "Vittime dell’Heysel" nella data
simbolo del 29 maggio di ogni anno. La giornata
si propone di istituzionalizzare il ricordo
della tragedia dell’Heysel e di promuovere i più
alti valori dello sport e contrastare ogni forma
di violenza nelle competizioni sportive. Con
l’emendamento si intende istituire la giornata
del ricordo delle 39 vittime dello stadio Heysel
di Bruxelles che persero la vita il 29 maggio
1985 in occasione della finale di Coppa dei
Campioni tra Liverpool e Juventus. Questa
giornata ha lo scopo di promuovere i più alti
valori dell’etica nello sport come la lealtà, il
rispetto dell’avversario e al contempo di
stigmatizzare ogni forma di violenza durante le
competizioni sportive. "Il nostro è un gesto
simbolico che però vuole avere anche un effetto
pratico: istituzionalizzare ufficialmente una
giornata dedicata alla memoria di tutte le
persone che persero la vita all’Heysel vuole
dire tener vivo il ricordo di tanti innocenti
uccisi da una violenza brutale e immotivata ma
vuole anche dire costringerci tutti a riflette
sulla necessità di modelli di tifo positivi e
non violenti - affermano il presidente della
Regione Piemonte Alberto Cirio, che negli anni
da eurodeputato aveva promosso a Bruxelles dei
momenti ad ogni anniversario per ricordare
quanto accaduto, e l’assessore regionale allo
Sport Fabrizio Ricca. Lo sport è una delle cose
che più ha la capacità e la missione di unirci,
per questo una giornata come quella che abbiamo
deciso di dedicare ai nostri connazionali morti
in Belgio ha tra i suoi obiettivi quello di
farci riflettere".
Fonte:
Piemonteoggi.it © 11 febbraio
Fotografia:
Fabrizio Ricca Official ©
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Nel 1985
allo stadio di Bruxelles morirono 39 persone per
gli *scontri prima della finale di coppa
campioni.
HEYSEL, IL
GIORNO DELLA MEMORIA
di Guido
Vaciago
La regione
Piemonte ha istituito la giornata per ricordare
le vittime. Sarà il 29 maggio: "per promuovere
alti valori dell'etica sportiva".
La memoria
ha costante bisogno di manutenzione, come
qualsiasi meccanismo o motore. E un corretto
funzionamento della memoria è fondamentale per
qualsiasi società civile. Ecco perché
l'istituzione ufficiale di una "Giornata della
memoria per le vittime dell'Heysel" è
un'eccellente notizia. La decisione è stata
presa dalla Regione Piemonte che, di recente, ha
istituito una giornata analoga per ricordare la
tragedia di Superga (il 4 maggio). I caduti del
29 maggio 1985, quando allo stadio Heysel di
Bruxelles si disputava la finale di Coppa dei
Campioni, furono 39 e persero la vita in modo
tragico nel prepartita, in seguito all'assalto
dei tifosi del Liverpool al settore Z del
fatiscente impianto belga. Il crollo di un
muretto fu la causa della morte dei tifosi,
molti dei quali rimasti schiacciati dalla folla
presa dal panico. Con un emendamento alla legge
regionale del primo ottobre 2020, n.23, la
Regione Piemonte, ha dunque deliberato il 29
maggio come "Giornata della memoria" al fine di
preservare la memoria delle vittime dello stadio
Heysel ogni anno. La giornata si propone di
istituzionalizzare il ricordo della tragedia
dell'Heysel e di promuovere i più alti valori
dello sport, come la lealtà, il rispetto
dell'avversario e al contempo di stigmatizzare
ogni forma di violenza durante le competizioni
sportive. "Il nostro è un gesto simbolico che
però vuole avere anche un effetto pratico:
istituzionalizzare ufficialmente una giornata
dedicata alla memoria di tutte le persone che
persero la vita all'Heysel vuole dire tener vivo
il ricordo di tanti innocenti uccisi da una
violenza brutale e immotivata ma vuole anche
dire costringerci tutti a riflettere sulla
necessità di modelli di tifo positivi e non
violenti - affermano il presidente della Regione
Piemonte Alberto Cirio, che negli anni da
eurodeputato aveva promosso a Bruxelles dei
momenti ad ogni anniversario per ricordare
quanto accaduto, e l'assessore regionale allo
Sport Fabrizio Ricca. Lo sport è una delle cose
che più ha la capacità e la missione di unirci,
per questo una giornata come quella che abbiamo
deciso di dedicare ai nostri connazionali morti
in Belgio ha tra i suoi obiettivi quello di
farci riflettere". I tifosi della Juventus e la
società civile hanno sempre ricordato le vittime
in occasione del 29 maggio, da 35 data nella
quale vengono organizzate manifestazioni di
vario genere per non dimenticare i 39
dell'Heysel, ma l'idea che quella giornata sia
sancita con i crismi dell'ufficialità crea lo
stimolo per non perdere mai l'occasione per
dedicarsi alla manutenzione della memoria.
Fonte: Tuttosport
© 11 febbraio 2021
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Vittime dell'Heysel:
la Regione istituisce il giorno in memoria
CHERASCO
- Il ricordo delle vittime dello stadio
Heysel di Bruxelles diventa ufficialmente
un giorno della memoria, il 29 maggio, istituito
con emendamento alla legge regionale 23/2020,
per volontà della Giunta piemontese guidata
da Alberto Cirio. In quel giorno del 1985
si registrarono 39 vittime tra i tifosi,
prima della finale di Coppa campioni tra
Juventus e Liverpool. A Cherasco è motivo
di soddisfazione, perché già nel 2016 venne
inaugurato un monumento per ricordare questa
tragedia. Promotrice dell'iniziativa fu
l'associazione di tifosi bianconeri Quelli...
di via Filadelfia. "Nessuno muore veramente
se vive nel cuore di chi resta, per sempre"
è la frase incisa nella costruzione, formata
da tre gradini, sormontata da un +39. Un
impegno che il popolo calcistico, soprattutto
della Vecchia signora, vede così riconosciuto
anche dalle istituzioni regionali. Marco Bogetti, di Quelli di... via Filadelfia,
commenta: "Con il presidente Beppe Franzo
per anni abbiamo promosso manifestazioni,
mostre ed eventi per sensibilizzare e informare
la gente su quanto accadde. Assieme a Paolo
Monchio, in collaborazione con l'Amministrazione
comunale, abbiamo eretto il primo monumento
in Piemonte dedicato ai 39 angeli, cui ne
seguirono altri. Ciò contribuì enormemente
a risvegliare la coscienza collettiva, al
punto che anche la Juventus Fc, così come
le istituzioni, iniziarono a coltivarne
il ricordo. Grazie all'impegno profuso dal
governatore Alberto Cirio siamo arrivati
quest'anno all'ufficializzazione di tale
data. Anche quest'anno, Covid19 permettendo,
il 29 maggio commemoreremo le vittime".
(E.L.)
Fonte: Gazzetta d’Alba
© 17 febbraio 2021
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Didattica a
distanza sull'Heysel a Melfi
"DAD e HEYSEL" - Il 29
marzo 2021 alle ore 16.00 l’Associazione animerà
una lezione dedicata alla tragedia dello Stadio
Heysel per gli studenti di terza media
dell’Istituto Comprensivo Statale "M.
Ferrara-Marottoli" di Melfi (Pz). Attraverso
questo progetto scolastico, fondato non soltanto
sull’insegnamento storico, ma ispirato ai valori
dell’educazione civico-sportiva, gli studenti
con il mezzo della didattica a distanza
approfondiranno le tragedie di Superga e di
Bruxelles. Due storie luttuose che ferirono a
morte Torino e la nazione, pur sostanzialmente
differenti fra loro, ma altrettanto degne del
medesimo e reciproco rispetto. I ragazzi,
successivamente, saranno impegnati nel libero
componimento di un tema e un disegno sugli
argomenti svolti a cura dei relatori Andrea
Pelliccia (Superga) e Domenico Laudadio
(Heysel). A Melfi verso la fine di settembre, in
occasione del "Memorial Mauro Tartaglia", evento
calcistico giovanile organizzato dal Toro Club
"Gian Paolo Ormezzano" (ideatore anche del
progetto scolastico) con il patrocinio della
Regione Basilicata e del Coni Regionale, saranno
premiati i migliori lavori degli alunni esposti
all’interno di una mostra sul tema.
Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it © 27 marzo 2021
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Santa Lucia
di Mela ricorda la strage
dello stadio
Heysel con un evento online
L’amministrazione comunale di Santa Lucia del
Mela, nell’ambito della programmazione del
"Maggio dei libri", ha voluto ricordare la
strage dello stadio Heysel, quando morirono 39
tifosi travolti dalla foga degli hoolingans
inglesi prima della finale di Coppa Campioni tra
Juventus e Liverpool.
Venerdì 28 maggio alle
19.30 è stata programmata una diretta dalla
pagina Facebook del Comune di Santa Lucia del
Mela per raccontare quel momento tanto tragico
della storia del calcio moderno attraverso la
presentazione del libro testimonianza "Quella
notte all’Heysel" di Emilio Targia. L’autore era
presente il 29 maggio 1985 nello stadio belga
come si legge nel testo: Emilio ha diciotto anni
e ce l’ha fatta. È lì, con il biglietto per
entrare allo stadio, insieme all’amico di una
vita, Giampiero. Nello stadio, tra canti e
battiti di mani, c’è una chimica speciale che
assomiglia a un incantesimo. "Bastò un click
sull’interruttore a far svanire il calore di
quel sole. A precipitarci nel gelo. Mani che di
colpo ora servivano a proteggersi. Canti
tramutati in urla". Dopo i saluti dell’Assessore
Benedetto Merulla, sono previsti gli interventi
di Iuliana Bodnari, Presidente Comitato PER NON
DIMENTICARE HEYSEL, di Stefano Tacconi, Il
portiere della Juventus in quella tragica
serata, dell’autore del libro Emilio Targia e di
Andrea Lorentini, presidente Associazione
Vittime Heysel. Modereranno l’incontro Katia
Trifirò e Francesco Anania.
Fonte:
24live.it ©
26 Maggio 2021
Video: Andrea Lorentini ©
Icone: Pngegg.com
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Caro
Otello...
di Francesco
Caremani
Caro Otello chissà se
vedi, ma qui è tutto un chiacchierare dell'Uefa
e di come in una finale rigiocata il 29 di
maggio non abbia pensato a un ricordo per la
strage dell'Heysel e per i nostri 39 morti. Come
se tutti questi 36 anni di rimozione collettiva
e istituzionale, italiana ed europea, di una
Storia non condivisa, non fossero mai passati.
Come se portare avanti il ricordo di quello che
era accaduto non fosse stato difficile e,
addirittura, pericoloso: io e te da soli, era il
2003, non c'era altro, in quel momento non c'era
alcun altro; sono arrivati tutti dopo. Lo so
Otello è antipatico autocitarsi, ma ricordo
ancora la tua determinazione a mettere sempre i
puntini sulle i di questa storia, la tua più di
chiunque altro. Ho letto firme eccelse scrivere
sciocchezze e inesattezze solo per fare un post
sull'Heysel, peccato: era meglio il silenzio,
quello che quasi tutti hanno scelto in 36 anni,
voltandoci spesso le spalle. L'eredità che mi/ci
hai lasciato è pesante, ma è nel contempo
responsabilità e orgoglio. Quello che proveresti
nel guardare Andrea Lorentini che porta avanti
la memoria e la dignità dei familiari delle
vittime, con la tua stessa fermezza, con la tua
identica costanza. So che non hai mai perdonato
e io con te, perché per perdonare bisogna
dimenticare, quello che hanno cercato di fare
quasi tutti, quello che noi non abbiamo fatto
mai.
Fonte: Facebook
(Pagina Francesco Caremani) © 29 maggio 2021
Fotografia:
Curvafiladelfia.wordpress.com ©
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Resoconto
giornata del 29/05/2021
di Fabrizio
Landini
Buongiorno Andrea e un
saluto a tutti voi cari. Faccio un sunto della giornata in oggetto
che mi ha visto presenziare e visitare due posti
in cui sono stati ricordati i nostri cari. Nella
mattinata la Regione Piemonte ha messo a
disposizione una sala dove l'attore Omar Rottoli
ha letto i nomi di tutti i defunti aggiungendoci
particolari relativi alla vita personale di
ognuno. Credo che Domenico abbia già
nell'archivio della Sala della Memoria un
filmato fatto dallo stesso Omar a Reggio Emilia.
La sala era riservata solo a una numerica di
circa 40 persone (causa Covid). La Juventus FC
era presente con il presidente Garimberti. Fra
le persone a noi conosciute c'era Tiziana la
moglie di Domenico Russo, Nereo Ferlat e Beppe
Franzo, in veste di solo spettatore, e l'amico
Domenico Beccaria che non manca mai nel
dimostrarci la sua vicinanza. La commemorazione
è durata circa un'ora e ho fatto un breve
intervento a nome mio e dell'associazione
promovendo l'impegno di educazione civile
soprattutto verso le nuove generazioni che la
stessa associazione sta portando avanti. Nel
pomeriggio mi sono recato a Grugliasco, dove
l'amministrazione comunale con lo Juventus Club
di Grugliasco, ha promosso una giornata in
ricordo. Ero già stato presente
all'inaugurazione e nel frattempo, grazie
all'impegno di chi sempre ci sta vicino, hanno
effettuato in una parte del giardino un
restyling della pavimentazione, inserendo delle
piastrelle con il nome dei 39 Angeli. Oltre alle autorità presenti
(Sindaco, Assessori ecc.) c'era il Presidente
dello Juventus Club di Grugliasco Massimo
Paparella. Per la Juventus c'era Gianluca
Pessotto. Non ho potuto presenziare alla
commemorazione perché era in contemporanea con
quella della Regione Piemonte, ma ci tenevo a
vedere quanto fatto e nel pomeriggio, appunto, mi
sono incontrato con il Presidente dello Juventus
Club. Vi abbraccio forte a
tutti e vi auguro buon proseguimento.
Fonte:
Associazionefamiliarivittimeheysel.it © 30 maggio 2021
Fotografia: Regione.piemonte.it
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Calcio: Lorentini, "Heysel ?
non sono
sorpreso, dimenticati da 36 anni"
Roma, 31 mag.
(Adnkronos) - "Quello che è accaduto lo scorso 29 maggio
è quello che accade frequentemente da 36 anni, ci hanno
dimenticato. Credo si commenti da solo anche perché lo
stesso Boniek che è Vice presidente dell'Uefa quel
giorno era in campo". Lo ha detto Andrea Lorentini,
presidente dell'Associazione Familiari Vittime Heysel,
all'Adnkronos, in merito all'anniversario della Strage
dell'Heysel, in cui persero la vita 39 persone tra i
quali anche il padre dello stesso Lorentini, non
commemorato dalla Uefa lo scorso 29 maggio in occasione
della finale di Champions League tra Manchester City e
Chelsea. "Non va dimenticato che la Uefa, nel processo
sull'Heysel, è stata condannata grazie all'azione
dell'Associazione Familiari Vittime Heysel allora
presieduta da mio nonno - prosegue Lorentini - Quella
sentenza ha fatto giurisprudenza perché da quel momento
la Uefa viene ritenuta responsabile anche oggettivamente
di quello che accade durante eventi da loro organizzati,
eppure se ne parla molto poco". Il presidente non è
apparso affatto sorpreso della noncuranza istituzionale:
"si stupisce di più chi lo vive da fuori, ma noi dopo 36
anni siamo abituati perché dalle istituzioni calcistiche
non c'è mai stata la dovuta attenzione e la voglia di
creare una memoria collettiva", conclude.
Fonte:
Adnkronos © 31 maggio 2021
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Santa Lucia
del Mela - La strage dell’Heysel
36 anni
dopo, per non dimenticare
di Raffaele
Valentino
Con una
conferenza on line il Comune di Santa Lucia del
Mela e lo Juventus Club locale, intitolato
Gaetano Scirea, hanno voluto ricordare la strage
dell’Heysel del 29 maggio 1985.
Una macchia indelebile
dello sport mondiale che causò ben 39 morti e
tanti interrogativi su tutto quello che successe
prima della finale di Coppa Campioni tra la
Juventus e il Liverpool. Alla conferenza hanno
partecipato Stefano Tacconi, che giocò quella
partita, l’Assessore Benedetto Merulla, la
Docente Universitaria Katia Trifirò, Iuliana
Bodnari Presidente del Comitato per non
dimenticare l’Heysel, Andrea Lorentini
Presidente dell’Associazione Vittime dell’Heysel
e il Giornalista Emilio Targia, presente tra il
pubblico in quella terribile finale e che per
l’occasione ha presentato il libro "Quella notte
all’Heysel". L’evento inserito nel Maggio dei
libri ha riscosso un grande successo.
Fonte:
Amnotizie.it ©
31 Maggio 2021
Video: Teletruria (Luca Tosi)
© Andrea Lorentini
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"Boniperti ?
Grandi meriti sportivi,
ma si oppose alla
memoria dell'Heysel"
di Mattia
Cialini
Andrea
Lorentini, presidente dell'Associazione fra i
familiari delle vittime: "Non si può far finta
che sulla tragedia di Bruxelles non abbia avuto
una responsabilità pesante. Non ha contribuito
alla memoria e non ha aiutato né sostenuto chi
perse un familiare".
"Boniperti va
giustamente elogiato per quello che ha fatto da
giocatore e da dirigente della Juventus. Ma non
si può far finta che sull'Heysel non abbia avuto
una responsabilità pesante, perché non ha
contribuito alla memoria della tragedia e
soprattutto non ha aiutato né sostenuto i
familiari delle vittime. Specialmente nella
prima fase". Andrea Lorentini, giornalista di
Arezzo, è figlio di Roberto Lorentini, medico
scomparso il 29 maggio 1985 a soli 31 anni nello
stadio Heysel di Bruxelles, mentre si giocava la
maledetta finale di Coppa dei Campioni tra
Juventus e Liverpool. La sua è una voce fuori
dal coro nel giorno della scomparsa di Giampiero
Boniperti, stella della Juve per 15 anni in
campo (5 scudetti e 2 Coppe Italia) e poi
diventato presidente della società. Al timone
della Vecchia Signora, nella notte della
tragedia in cui la Juve al cielo la sua prima
Coppa dei Campioni, c'era proprio lui. E oggi
che è morto, Lorentini, che guida l'Associazione
fra i familiari delle 39 vittime dell'Heysel
(tra cui ci fu anche un'altra aretina,
Giuseppina "Giusy" Conti, morta ad appena 17
anni), sottolinea che "occorre ristabilire un
po' la verità delle cose su Boniperti". E sul
proprio profilo facebook ha anche scritto un
post duro sull'argomento. "Leggo da stamani i
vari post su Giampiero Boniperti. Soprattutto
quelli di coloro che si battono assiduamente per
tenere viva la memoria dell’Heysel. Mi permetto
loro di ricordare che il sig. Boniperti è stato
uno dei principali oppositori di tale memoria.
Oltre che di scarsa, per usare un eufemismo,
vicinanza ai familiari delle vittime. È curioso
che nei post, tranne alcuni rari casi, questo
passaggio venga omesso. Esaltando,
legittimamente, l’alto valore del giocatore e
del dirigente che è stato Boniperti. Riposi in
pace perché la morte va rispettata sempre. Ma la
morte non può e non deve cancellare la storia.
Infine mi auguro che lassù in Paradiso possa
incontrare mio nonno Otello (scomparso nel 2014
e promotore dell'Associazione fra le vittime) e
almeno di fronte all’Altissimo abbia il coraggio
di chiedere scusa".
Fonte:
Arezzonotizie.it © 18 giugno 2021
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4° Memorial "Mauro
Tartaglia"
Premiati i due migliori
temi su Heysel e Superga
di Domenico Laudadio
A Melfi domenica 26
settembre 2021 la consegna delle pergamene di
merito agli studenti di scuola media distintisi
nell’elaborazione dei componimenti.
Le due lezioni (in DAD)
sulle tragedie di Superga e dell’Heysel,
dedicate in primavera agli studenti di terza
media dell’Istituto Comprensivo Statale "M.
Ferrara-Marottoli", hanno prodotto alcuni temi e
disegni da svolgere liberamente. Il frutto del
lavoro dei ragazzi (diplomatisi in giugno) sarà
esposto nella mostra denominata "Settanta Angeli
in un unico cielo: Heysel e Superga, tragedie
sorelle" il 26 settembre 2021 a Melfi. La
cornice della cerimonia di premiazione dei 2
migliori temi svolti (FEDERICA TUCCI 3A -
FRANCESCO MASSERINI 3D) sarà il 4° Memorial
"Mauro Tartaglia", manifestazione in memoria del
pregevole educatore, amministratore pubblico e
animatore civile scomparso nel 2017. Suo figlio
Gianluca, Presidente del Toro Club Melfi "Gian
Paolo Ormezzano" lo ha organizzato in
collaborazione con la società Virtus Avigliano,
il Comitato Regionale della Lega Nazionale
Dilettanti Basilicata, il Settore Giovanile
Scolastico della Figc e con il Patrocinio di
Regione Basilicata, Provincia di Potenza, Comune
di Melfi, Torino Football Club, Coni e Croce
Rossa Italiana. L’evento vuole spirarsi proprio
in natura del suo svolgimento alla "poliedrica"
personalità di Mauro Tartaglia che impegnò tutta
la sua vita a costruire le fondamenta di una
civiltà di valori, dedicandosi generosamente in
qualità di padre e insegnante all’educazione
scolastica, culturale e sportiva nel suo amato
comune natio. Protagonisti assoluti del suo
cammino i giovani che si approcciavano alle cose
della vita (come le chiama Antonello Venditti).
Numerose le manifestazioni cittadine che si
svolgeranno sabato 25 e domenica 26 settembre in
Melfi davanti ad un mitico ospite d’onore: Paolo
Pulici, campione d’Italia del Torino nel 1976 e
della Nazionale. Si passerà dal calcio giocato
dei giovanissimi delle scuole locali
(Esordienti, Piccoli Amici e Pulcini) sul prato
dello stadio "Arturo Valerio" alle mostre, alle
tavole rotonde e alla consegna di alcuni
riconoscimenti presso il Centro Culturale
cittadino "Nitti". Per quanto riguarda me,
"docente di Heysel", ringrazio di cuore la
professoressa Marianna Di Bello per questa
esperienza davvero unica quanto privilegiata.
Sebbene con i grandi limiti della didattica a
distanza che impediva di guardare negli occhi
gli studenti durante la narrazione ho percepito
nel dibattito attenzione e curiosità sul tema,
particolarmente arduo per la durezza di alcuni
contenuti. Questo mio ruolo specifico era
delegato in armonia con le attività statutarie
fondamentali dell’Associazione fra i Familiari
delle Vittime dell’Heysel nella quale opero
mediaticamente occupandomi del sito e dei canali
social ufficiali. Un affettuoso ringraziamento
all’amico Gianluca Tartaglia, ideatore del
Memorial e del progetto scolastico, il quale
certamente avrà reso orgoglioso papà Mauro.
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TEMA: "La tragedia non è
morire ma dimenticare"
Superga, 4 maggio 1949 -
Heysel, 29 maggio 1985. L’importanza della
memoria e del superamento delle rivalità nel
ricordo di queste tragedie.
MOTIVAZIONE GIURIA:
"Abbiamo scelto il tema di Federica Tucci,
perché è molto coinvolgente e dettagliato,
soprattutto ben scritto".
FEDERICA TUCCI (3A) -
"Superga e Heysel: due grandi tragedie sportive
avvenute molto tempo fa ma accomunate dallo
stesso destino... Tante vite spezzate. La vera
tragedia non è morire ma dimenticare e ciò si
può evitare solo se da questi avvenimenti si
riesca a trarre la vera essenza dello sport cioè
quella di una leale competizione tra squadre. È
importante che queste tragedie rimangano
impresse nella memoria affinché non si
commettano più gli errori del passato ma avvenga
un cambiamento nella mente dei tifosi e dei
giocatori. Occorre utilizzare una prospettiva
diversa e avere la consapevolezza che lo sport
oggi è diventato un grande business tra società,
giocatori e sponsor. Basta tornare un po’
indietro negli gli anni per capire il vero e
puro valore dello sport del calcio che non è
fatto di rivalità e di odio ma di voglia di fare
e mettersi in gioco, aiutando la propria squadra
anche con una semplice parola di
incoraggiamento. La memoria di queste tragedie e
il loro ricordo ci deve portare al superamento
delle rivalità estreme e violente. Bisogna,
invece, che tra le squadre ci sia una rivalità
sana affinché nei giocatori scaturisca la voglia
di mettersi in gioco e di dare il meglio di sé
per dimostrare le proprie capacità in primis a
sé stessi e poi anche ai tifosi. Ricordare
queste tragedie ci aiuta a capire che
l'importante è giocare per il puro piacere di
stare insieme e crescere sia in squadra e in
ambito sportivo sia individualmente prendendo
spunto dalle qualità dei propri compagni di
squadra".
MOTIVAZIONE GIURIA:
"Abbiamo scelto il tema di Francesco Masserini,
perché si differenzia dagli altri per il modo di
esprimersi accurato e per la descrizione
circostanziata degli eventi".
FRANCESCO MASSERINI (3D) -
"Le tragedie di Superga e dell’Heysel sono
"Tragedie sorelle" perché accomunate dalle
lacrime versate per i "70 angeli" volati in
cielo troppo presto per la fatalità di un
incidente aereo nel primo caso e per il
comportamento violento degli hooligans nel
secondo. Dalla memoria di queste tragedie, senza
distinzione di colori e bandiere calcistiche, si
deve acquisire la consapevolezza che il calcio
sta diventando uno "sport malato" sempre più
spesso alimentato dalla violenza delle tifoserie
avversarie. Non bisogna dimenticare, pertanto,
le lacrime versate per questi settanta angeli
volati in cielo troppo presto, ma recuperare il
vero senso di lealtà e correttezza di questo
sport attraverso l’esempio dei giocatori del
"Grande Toro" che giocavano un calcio pulito,
nel quale si respiravano i valori di sana
competizione, di fratellanza e di condivisione,
valori ormai dimenticate dai giocatori di oggi".
Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it ©
17 settembre 2021 (Testo
© Tweet)
Temi: Federica Tucci © Francesco Masserini
(Scuola "M. Ferrara-Marottoli"
Melfi
©)
Fotografia: Tuttosport ©
Icone: Pngegg.com
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Il tifo che va oltre
Toro e valori, Cuore
Melfi
di Alberto Manassero
Il Granata Club lucano
porta Superga e l'Heysel a scuola: che risposta da prof
e alunni !
Spesso siamo troppo
distratti dalle sciocchezze che crediamo vitali, per
accorgerci dei dettagli - questi sì vitali - che sono
piccoli pur designando e disegnando grandi cose.
Sassolini disseminati per il mondo e vieppiù per
l’Italia a insegnarci, per esempio, quanto e come dalla
tragedia, dai suoi dolori eterni e infinite lacrime, sia
possibile, diremmo doveroso tentar la semina di fiori, e
di vare qualità: lezioni ammonimenti, progressi,
sentimenti, ragionamenti, ravvedimenti, stimoli,
emozioni. eccetera. A Melfi capitale del Vulture c'è una
fabbrica oltre alla Fiat: proprio una fabbrica di quei
sassolini: il suo simbolo è stato, e resta il compianto
Mauro Tartaglia, per caso (ma guarda caso) gigantesco
cuore granata. Tra i motori della fabbrica melfitana,
uno di elevata cilindrata è il Toro Club "Gian Paolo
Ormezzano: presieduto dal figlio di cotanto padre,
Gianluca Tartaglia. Gianluca è un traino, autorevole
locomotiva di idee, progetti, fatti: sassolini Toro e
oltre il Toro. Con lui, un pugno di fedelissimi
(granata) pronti a farsi in quattro e anche in otto,
quali Savino Vurro, Gianluca Vitucci, Michele Garramone,
a tirare un club che protegge e impugna gli ideali del
Toro e di vita, e un nutrito numero di appassionatissimi
soci. Meriterebbero tutti una citazione, ne peschiamo
due: il brillante giornalista Rai Luigi Di Lauro e
l'attivissimo sindaco di Castelmezzano, autentica gemma
delle dolomiti lucane, Nicola Valluzzi, esempio di come
sia assolutamente possibile, malgrado tutto produrre
idee e trasformarle in fatti. L’ultimo, in ordine di
tempo, sassolino disseminato dal Toro Club Melfi ha
preso spunto, e decisivo aiuto dalla coraggiosa idea di
un altro essere unico quasi mitologico dell’emisfero
granata: Giampaolo Muliari, direttore del Museo del
Grande Torino e della leggenda Granata.
Il quale, non
senza pene organizzò la mostra "70 angeli in un unico
cielo - Superga-Heysel: tragedie sorelle". Ebbene, in
concomitanza con la festa del Club - che ha ospitato e
premiato Paolo Pulici, in ciclonica forma, assieme alla
consorte Claudia - e con il "4° Memorial Mauro Tartaglia
– Educazione, cultura, sport" Gianluca e il suo consesso
di cuori granata hanno avuto il coraggio, non solo la
forza, di portare Superga e l’Heysel dentro la scuola.
Nello specifico, l’istituto comprensivo
"Ferrara-Marottoli". Hanno trovato terreno fertile, il
che è per nulla scontato, in un dirigente scolastico
illuminato quale è Antonietta Iuliano e in docenti
appassionati e, soprattutto che sanno appassionare gli
studenti: Filomena Barozzino, Antonietta Bitorsoli,
Raffaella Arcieri e la loro "capitana" Marianna Di
Bello. Definire Marianna una professoressa è giusto, ma
le si fa torto: è maestra, innanzitutto, il che è ben di
più. Non sale in cattedra, per lo meno non prima di aver
scovato la chiave per aprire anima e cuore dei propri
alunni, di aver stabilito un contatto e costruito un
piano di confronto comune. Non butta il suo sapere in
faccia agli scolari un tanto al chilo - inutile routine
d’ufficio per troppi - cerca di farglielo assaggiare, di
fargliene venire voglia, fame. Il progetto ha spinto le
classi medie 3A e 3D a liberare le proprie emozioni e i
propri pensieri e a metterli su carta in forma scritta
(premi a Federica Tucci e Francesco Masserini) e grafica
(premi a Sara Tobia e Lidia Giorgetti), esercizio sempre
più difficile per i ragazzi di oggi, è salvifico
stimolarli: ne sono uscite opere sorprenderti almeno
quanto commoventi. Un piccolo sassolino di progresso. E
di bellezza.
Fonte: Tuttosport © 6 ottobre 2021
Icone: Pngegg.com
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Arezzo, sopravvissuto all'Heysel, negata
pensione
come vittima
del terrorismo: scattata la prescrizione
Tempo scaduto. Niente
pensione al sopravvissuto dell'Heysel. Uscì vivo
dallo stadio maledetto ma da quel 29 maggio 1985
l'incubo lo perseguita: corpi schiacciati,
morti, terrore. Per questo LC, aretino di 67
anni, ha chiesto di accedere ai benefici della
legge 206 del 2004 sulle vittime del terrorismo.
Perché gli hooligans inglesi che scatenarono
l'inferno, sostiene il 67enne, sono da
equiparare ai terroristi. Così, si è rivolto al
giudice del lavoro di Arezzo, portando i
documenti e la sua testimonianza di reduce della
strage che fece 39 morti e 600 feriti. La
richiesta poggiava proprio sulla qualificazione
di "terroristi", dei violenti sostenitori del Liverpool che la
sera della finale di Coppa dei campioni tra
Juventus e Reds, con il loro assalto ai
sostenitori bianconeri generarono la sciagura.
In un impianto inadeguato, con forze dell'ordine
impreparate, il fuggi fuggi si trasformò in
carneficina. Il 67enne ha ricordato al giudice
Giorgio Rispoli quei momenti: le voci disperate,
i tifosi juventini pigiati come sardine per le
cariche degli hooligans, il sangue, il muro
della curva Z che crolla, i corpi a terra, i
piedi sopra le teste delle persone. Poi lui,
svenuto, si risvegliò seminudo nella tenda dove
lo medicavano. Per altri fu la fine, tra i morti
la giovanissima Giuseppina Conti di Rigutino e
il medico Roberto Lorentini di Arezzo, che si
prodigò fino all'ultimo per soccorrere gli altri
e rimase travolto dalla calca. In seguito a
quegli eventi il sopravvissuto ha sviluppato un
"disturbo post traumatico da stress", patologia
analoga a quella dei reduci di guerra. Da qui la
richiesta di accesso alla legge 206. Contro di
lui si è costituito il Ministero dell'Interno.
La causa è stata risolta il 13 ottobre dal
giudice dichiarando il ricorso "infondato" e
quindi da respingere. Il giudice infatti si è
dovuto attenere ad un dato oggettivo: la
prescrizione. L'istanza per il riconoscimento
dei benefici infatti "è stata presentata oltre
il termine decennale di prescrizione". L'uomo ha
agito per ottenere la dichiarazione della
propria qualità di vittima del terrorismo il 16
aprile 2020 "ben oltre 10 anni dall'entrata in
vigore della legge del 2004 che per la prima
volta ha individuato la figura della vittima del
terrorismo e delle stragi di tale matrice".
Causa chiusa. Considerato "il particolare
rilievo sociale della materia e la novità della
questione giuridica, senza precedenti", il
giudice ha compensato le spese di lite tra le
parti. Resta aperto l'interrogativo giuridico di
fondo sulla possibile equiparazione fra
movimento hooligans e organizzazioni
terroristiche, in assenza, nella normativa
italiana, di una definizione puntuale e
dettagliata di terrorismo.
Fonte:
Corrierediarezzo.corr.it © 21 ottobre 2021
Icone: Pngegg.com
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