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Una Giornata Nazionale contro la violenza nello Sport

L’Associazione a Roma presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per formulare la proposta di una Giornata della Memoria. Presentato anche il Progetto Museale-Scolastico di Domenico Laudadio.

Giovedì 24.01.2019 l’Associazione è stata ricevuta presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri dallo staff del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio On. Giancarlo Giorgetti (Ministro con Delega allo Sport). Nell'occasione è stata avanzata la proposta di istituire annualmente una "Giornata Nazionale contro la violenza nello sport", la quale è stata accolta con favore. L'obiettivo condiviso dall’Associazione con la Presidenza del Consiglio è quello di creare una Giornata della Memoria che offra un momento di riflessione ed educazione contro ogni forma di violenza nello sport rivolgendosi in particolare ai giovani e agli studenti. Nelle prossime settimane si lavorerà alla definizione del programma comune datato per il mese di maggio. Qualora non fosse possibile riuscirvi per quel periodo, la manifestazione slitterà in altra data, ma con la volontà di avviare questo percorso nel 2019. Presentato, inoltre, il progetto promosso da Domenico Laudadio, approvato in assemblea nel 2018: una Sala della Memoria da insediare in ambito museale in Italia e un programma scolastico di informazione sulla strage dell'Heysel rivolto alle medie inferiori e superiori nell'ottica di una sensibilizzazione all'educazione civico-sportiva dei giovani e giovanissimi studenti e atleti. Anche in questo caso lo staff ministeriale si è detto disponibile a patrocinare e, qualora possibile, anche a finanziare il progetto. Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it © 26 gennaio 2019 (Testo © Tweet) Fotografia: Giornale di Sicilia © Icone: Pngegg.com ©

 
 

Francesco Caremani vince il premio letterario "Alessandro Terziani"

La cerimonia di consegna si terrà martedì 21 maggio, alle 21.30, nei locali del Museo Amaranto.

Francesco Caremani si aggiudica il primo premio letterario "Alessandro Terziani" promosso dal Museo Amaranto. La cerimonia di consegna si terrà alle 21.30 di martedì 21 maggio nei locali del museo presso lo stadio "Città di Arezzo" e rappresenterà un’occasione per valorizzare l’impegno di due aretini accomunati da una forte passione per lo sport. L’iniziativa, infatti, è mossa dalla volontà di ricordare uno dei più noti sportivi del territorio quale Terziani che, scomparso improvvisamente lo scorso ottobre, era stato vicino alla nascita del Museo Amaranto, era un grande conoscitore di calcio ed era un amante della letteratura sportiva. Queste caratteristiche hanno motivato l’istituzione del premio a lui dedicato da assegnare ad un’opera con un forte legame con il territorio e dunque, per l’edizione inaugurale, la scelta è ricaduta all’unanimità sullo scrittore e giornalista Caremani per il suo libro "Heysel, le verità di una strage annunciata". "Tra le molteplici iniziative del Museo Amaranto nel suo rapporto con il territorio - sottolinea il presidente Stefano Turchi - rientra l’intitolazione di un premio letterario per l’amico e tifoso Alessandro Terziani, il cui amore per la letteratura sportiva era secondo solo all’amore per l’Arezzo. La sua prematura scomparsa ha lasciato un vuoto enorme, dunque ricordarlo era un dovere prim’ancora che un triste piacere". "Heysel, le verità di una strage annunciata" racconta una storia che ha colpito profondamente la provincia di Arezzo e non solo, ricordando i drammatici fatti che hanno preceduto la finale di Coppa dei Campioni del 1985 tra Liverpool e Juventus quando morirono trentanove tifosi (tra cui anche alcuni aretini) che furono schiacciati e soffocati dalla calca sotto i colpi degli hooligans inglesi. Nella sua opera, l’autore rende omaggio alla memoria e alla dignità di quelle persone che hanno perso la vita per assistere ad una partita, addentrandosi nelle scomode verità di una tragedia che ha turbato il calcio e le coscienze. La cerimonia di consegna del premio letterario "Alessandro Terziani" sarà arricchita da un dialogo di Caremani con l’amico e collega Andrea Lorentini, presidente dell’Associazione fra i Familiari delle Vittime dell’Heysel che è stata rifondata nel 2015 per ricordare cosa è stata la strage di Bruxelles, quale eredità ha consegnato e quanto continua a lasciare. Alla serata sono state invitate le autorità e le istituzioni cittadine, oltre ai rappresentanti della Ss. Arezzo e dello sport locale, ma l’appuntamento sarà aperto alla libera partecipazione del pubblico. Fonte: Arezzonotizie.it © 16 maggio 2019 Icone: Pngegg.com ©

 
 

AREZZO

Heysel, addio alla mamma di Giusy Conti

Addio alla mamma di Giusy Conti, la studentessa morta all'Heysel il 29 maggio 1985, una delle 39 vittime nella calca dello stadio di Bruxelles scatenata dagli hooligans prima della finale Juventus - Liverpool. La signora Marisa aveva 75 anni. Da quel giorno la sua vita fu stravolta, poi nel suo cammino ha incontrato anche la malattia. Negli ultimi giorni l'aggravamento, venerdì 6 settembre si è spenta all'ospedale San Donato di Arezzo. Lunedì i funerali a Rigutino alle 10.30. Una donna di straordinaria forza e coraggio. Finite le lacrime, ha vissuto portando il sorriso della sua Giusy che vide partire con la bandiera bianconera per assistere alla finale della Coppa dei Campioni, come si chiamava allora. "Mamma torno con la Coppa", disse Giuseppina a Marisa mentre partiva con babbo Antonio. E quella coppa insanguinata, per la signora Marisa, aveva un valore speciale. La mamma di Giusy nonostante la tragedia è rimasta sempre legata al calcio e alla Juventus, che seguiva con passione. Quella maledetta sera sentì per televisione dei disordini ed ebbe un presentimento. La notte le dissero che suo marito e la figlia erano rimasti coinvolti. Al mattino riuscì a sentire per telefono Antonio, che era in ospedale, e le dette la terribile notizia. Travolto dalla folla, non era riuscito a salvarla. La signora Marisa, sorretta dalla fede, ha portato avanti la sua famiglia con straordinaria energia e dedizione. Il Corriere di Arezzo si stringe intorno al dolore del marito Antonio e dei figli Giovanni e Francesco. Fu proprio grazie al Corriere che un giorno Marisa poté incontrare Marco Tardelli, uno degli idoli della sua Giusy, quando era allenatore dell'Arezzo. E stringendogli la mano si commosse.  Fonte: Corrierediarezzo.com © 7 settembre 2019 Icone: Pngegg.com ©

 
 

Commisso: "Mai più cori sull'Heysel e su Scirea"

Il presidente della Fiorentina parla di tutto e manda un messaggio forte e chiaro a pochi giorni dalla sfida con la Juve.

(Omissis) … Lei non usa il termine civile a caso. Che cosa pensa dei cori sull’Heysel ? "Non voglio più sentirli né sull’Heysel né su Scirea. Si va contro i miei principi. E non voglio più neanche quelli contro il sud. Io sono calabrese, Joe Barone è siciliano, Montella è napoletano, attaccare i meridionali è attaccare noi. Non so chi abbia fatto quei cori, non li conosco, ma non voglio più sentirli. Ai leader della Fiesole dico: controllate i pochi che lanciano quelle urla. La Fiorentina è di tutti, mia, dei tifosi e della Fiesole. Quei cori e la violenza no". Fonte: Corrieredellosport.it © 11 settembre 2019 Icone: Pngegg.com ©

 
 

Napoli: rinvio a giudizio per diffamazione Vittime Heysel

L’Associazione si schiera legalmente a tutela della memoria dei propri familiari e di tutte le altre vittime innocenti della violenza.

La procura di Napoli ha rinviato a giudizio con l’imputazione per il reato diffamazione la signora (omissis), che nel febbraio del 2016 scrisse tramite social frasi offensive della reputazione, dell’onore e del ricordo delle vittime dell’Heysel. Una prima battaglia vinta dall’Associazione e un precedente che deve essere da monito per tutti quanti credano di sentirsi impuniti dietro una tastiera. Adesso attendiamo che la giustizia faccia pienamente il suo corso perché nessuno può permettersi di oltraggiare qualsiasi vittima innocente. Andrea Lorentini Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it © 30 dicembre 2019 (Testo © Tweet) Icone: Pngegg.com ©

 
 

ADDIO IN CITTA'

È morta la mamma di Claudio Zavaroni la vittima reggiana dell'Heysel

REGGIO EMILIA - È morta a 85 anni Adele Fontana, mamma di Claudio Zavaroni, vittima reggiana della strage dell'Heysel. Una mamma-coraggio, ruolo che le era riconosciuto a Reggio visto l'impegno profuso dopo aver perso il figlio nella tragedia avvenuta prima della partita del 29 maggio 1985 per la finale di Coppa dei Campioni di calcio fra Juventus e Liverpool allo stadio Heysel di Bruxelles, in cui morirono 39 persone, di cui 32 italiane, e ne rimasero ferite oltre 600. Tra i morti ci fu anche il fotografo reggiano Claudio Zavaroni, del quale la madre Adele tenne sempre vivo il ricordo, e al quale venne dedicata nel 2010 una mostra. La Provincia di Reggio gli dedicò anche una palestra dello Zanelli, mentre Reggio non ha mai dimenticato la strage, trovando posto davanti al Mirabello per il monumento in ricordo delle vittime. Eventi che hanno sempre visto in prima linea Adele Fontana, ricordata ieri sul gruppo facebook delle vittime della strage. "Ci siamo conosciute poco prima di restaurare il monumento - scrive luliana Bodnari - Hai partecipato alla nostra prima commemorazione del 1° novembre 2008. Da allora sei sempre stata vicina a noi, presente a tutte le commemorazioni tranne questa del 2019 che eri già poco in forma. Donna straordinaria. Adesso hai raggiunto i tuoi cari uomini". Fonte: La Gazzetta di Reggio © 10 novembre 2019 Tweet: Associazione Familiari Vittime Heysel © Icone: Pngegg.com © Grafica Logo: Gianni Valle (Studio Charivari grafica design) ©

 
   

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