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ARTICOLI STAMPA
e WEB
ASSOCIAZIONE
2019 |
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Francesco
Caremani vince il premio letterario
"Alessandro Terziani"
La cerimonia di
consegna si terrà martedì 21 maggio, alle 21.30,
nei locali del Museo Amaranto.
Francesco Caremani si
aggiudica il primo premio letterario "Alessandro
Terziani" promosso dal Museo Amaranto. La
cerimonia di consegna si terrà alle 21.30 di
martedì 21 maggio nei locali del museo presso lo
stadio "Città di Arezzo" e rappresenterà
un’occasione per valorizzare l’impegno di due
aretini accomunati da una forte passione per lo
sport. L’iniziativa, infatti, è mossa dalla
volontà di ricordare uno dei più noti sportivi
del territorio quale Terziani che, scomparso
improvvisamente lo scorso ottobre, era stato
vicino alla nascita del Museo Amaranto, era un
grande conoscitore di calcio ed era un amante
della letteratura sportiva. Queste
caratteristiche hanno motivato l’istituzione del
premio a lui dedicato da assegnare ad un’opera
con un forte legame con il territorio e dunque,
per l’edizione inaugurale, la scelta è ricaduta
all’unanimità sullo scrittore e giornalista
Caremani per il suo libro "Heysel, le verità di
una strage annunciata". "Tra le molteplici
iniziative del Museo Amaranto nel suo rapporto
con il territorio - sottolinea il presidente
Stefano Turchi - rientra l’intitolazione di un
premio letterario per l’amico e tifoso
Alessandro Terziani, il cui amore per la
letteratura sportiva era secondo solo all’amore
per l’Arezzo. La sua prematura scomparsa ha
lasciato un vuoto enorme, dunque ricordarlo era
un dovere prim’ancora che un triste piacere".
"Heysel, le verità di una strage annunciata"
racconta una storia che ha colpito profondamente
la provincia di Arezzo e non solo, ricordando i
drammatici fatti che hanno preceduto la finale
di Coppa dei Campioni del 1985 tra Liverpool e
Juventus quando morirono trentanove tifosi (tra
cui anche alcuni aretini) che furono schiacciati
e soffocati dalla calca sotto i colpi degli
hooligans inglesi. Nella sua opera, l’autore
rende omaggio alla memoria e alla dignità di
quelle persone che hanno perso la vita per
assistere ad una partita, addentrandosi nelle
scomode verità di una tragedia che ha turbato il
calcio e le coscienze. La cerimonia di consegna
del premio letterario "Alessandro Terziani" sarà
arricchita da un dialogo di Caremani con l’amico
e collega Andrea Lorentini, presidente
dell’Associazione fra i Familiari delle Vittime
dell’Heysel che è stata rifondata nel 2015 per
ricordare cosa è stata la strage di Bruxelles,
quale eredità ha consegnato e quanto continua a
lasciare. Alla serata sono state invitate le
autorità e le istituzioni cittadine, oltre ai
rappresentanti della Ss. Arezzo e dello sport
locale, ma l’appuntamento sarà aperto alla
libera partecipazione del pubblico.
Fonte:
Arezzonotizie.it
© 16 maggio 2019
Icone: Pngegg.com
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AREZZO
Heysel, addio
alla mamma di Giusy Conti
Addio
alla mamma di Giusy Conti, la studentessa morta
all'Heysel il 29 maggio 1985, una delle 39
vittime nella calca dello stadio di Bruxelles
scatenata dagli hooligans prima della finale
Juventus - Liverpool. La signora Marisa aveva 75
anni. Da quel giorno la sua vita fu stravolta,
poi nel suo cammino ha incontrato anche la
malattia. Negli ultimi giorni l'aggravamento,
venerdì 6 settembre si è spenta all'ospedale San
Donato di Arezzo. Lunedì i funerali a Rigutino
alle 10.30. Una donna di straordinaria forza e
coraggio. Finite le lacrime, ha vissuto portando
il sorriso della sua Giusy che vide partire con
la bandiera bianconera per assistere alla finale
della Coppa dei Campioni, come si chiamava
allora. "Mamma torno con la Coppa", disse
Giuseppina a Marisa mentre partiva con babbo
Antonio. E quella coppa insanguinata, per la
signora Marisa, aveva un valore speciale. La
mamma di Giusy nonostante la tragedia è rimasta
sempre legata al calcio e alla Juventus, che
seguiva con passione. Quella maledetta sera
sentì per televisione dei disordini ed ebbe un
presentimento. La notte le dissero che suo
marito e la figlia erano rimasti coinvolti. Al
mattino riuscì a sentire per telefono Antonio,
che era in ospedale, e le dette la terribile
notizia. Travolto dalla folla, non era riuscito
a salvarla. La signora Marisa, sorretta dalla
fede, ha portato avanti la sua famiglia con
straordinaria energia e dedizione. Il Corriere
di Arezzo si stringe intorno al dolore del
marito Antonio e dei figli Giovanni e Francesco.
Fu proprio grazie al Corriere che un giorno
Marisa poté incontrare Marco Tardelli, uno degli
idoli della sua Giusy, quando era allenatore
dell'Arezzo. E stringendogli la mano si
commosse. Fonte:
Corrierediarezzo.com
© 7 settembre
2019
Icone: Pngegg.com
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Commisso: "Mai
più cori sull'Heysel e su Scirea"
Il presidente
della Fiorentina parla di tutto e manda un
messaggio forte e chiaro a pochi giorni dalla
sfida con la Juve.
(Omissis) …
Lei non usa il
termine civile a caso. Che cosa pensa dei cori
sull’Heysel ? "Non voglio più
sentirli né sull’Heysel né su Scirea. Si va
contro i miei principi. E non voglio più neanche
quelli contro il sud. Io sono calabrese, Joe
Barone è siciliano, Montella è napoletano,
attaccare i meridionali è attaccare noi. Non so
chi abbia fatto quei cori, non li conosco, ma
non voglio più sentirli. Ai leader della Fiesole
dico: controllate i pochi che lanciano quelle
urla. La Fiorentina è di tutti, mia, dei tifosi
e della Fiesole. Quei cori e la violenza no".
Fonte:
Corrieredellosport.it
© 11 settembre
2019
Icone: Pngegg.com
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Napoli: rinvio
a giudizio per diffamazione Vittime Heysel
L’Associazione
si schiera legalmente a tutela della memoria dei
propri familiari e di tutte le altre vittime innocenti
della violenza.
La procura di Napoli ha
rinviato a giudizio con l’imputazione per il
reato diffamazione la signora (omissis),
che nel febbraio del 2016 scrisse tramite social
frasi offensive della reputazione, dell’onore e
del ricordo delle vittime dell’Heysel. Una prima
battaglia vinta dall’Associazione e un
precedente che deve essere da monito per tutti
quanti credano di sentirsi impuniti dietro una
tastiera. Adesso attendiamo che la giustizia
faccia pienamente il suo corso perché nessuno
può permettersi di oltraggiare qualsiasi vittima
innocente.
Andrea Lorentini
Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it © 30 dicembre 2019
(Testo © Tweet)
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ADDIO IN
CITTA'
È morta la mamma di Claudio Zavaroni la vittima
reggiana dell'Heysel
REGGIO
EMILIA - È morta a 85 anni Adele Fontana, mamma
di Claudio Zavaroni, vittima reggiana della
strage dell'Heysel. Una mamma-coraggio, ruolo
che le era riconosciuto a Reggio visto l'impegno
profuso dopo aver perso il figlio nella tragedia
avvenuta prima della partita del 29 maggio 1985
per la finale di Coppa dei Campioni di calcio
fra Juventus e Liverpool allo stadio Heysel di
Bruxelles, in cui morirono 39 persone, di cui 32
italiane, e ne rimasero ferite oltre 600. Tra i
morti ci fu anche il fotografo reggiano Claudio
Zavaroni, del quale la madre Adele tenne sempre
vivo il ricordo, e al quale venne dedicata nel
2010 una mostra. La Provincia di Reggio gli
dedicò anche una palestra dello Zanelli, mentre
Reggio non ha mai dimenticato la strage,
trovando posto davanti al Mirabello per il
monumento in ricordo delle vittime. Eventi che
hanno sempre visto in prima linea Adele Fontana,
ricordata ieri sul gruppo facebook delle vittime
della strage. "Ci siamo conosciute poco prima di
restaurare il monumento - scrive luliana Bodnari
- Hai partecipato alla nostra prima
commemorazione del 1° novembre 2008. Da allora
sei sempre stata vicina a noi, presente a tutte
le commemorazioni tranne questa del 2019 che eri
già poco in forma. Donna straordinaria. Adesso
hai raggiunto i tuoi cari uomini".
Fonte: La Gazzetta di Reggio
© 10 novembre 2019
Tweet: Associazione Familiari Vittime Heysel ©
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Grafica Logo: Gianni Valle (Studio Charivari
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