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Gran Galà del Calcio Dilettanti Aretino 2016 a maggio la seconda edizione

Le migliori formazioni di calcio giovanili e dilettanti, i giocatori, i marcatori e gli arbitri. Saranno loro i protagonisti della seconda edizione del Gran Galà del Calcio Dilettanti Aretino. La manifestazione nata da un'idea della cooperativa giornalistica New MediAr, dopo il successo riscosso lo scorso anno in termini di pubblico e partecipazione, torna con la seconda edizione in programma il prossimo maggio ad Arezzo. Già confermati alcuni patrocini tra i quali quelli di Confindustria Toscana Sud e la collaborazione con l'Associazione fra i Familiari delle Vittime dell'Heysel. Sarà infatti Andrea Lorentini, presidente dell'associazione, a consegnare il Premio "Otello Lorentini" alla formazione più disciplinata o al giocatore che si è distinto per il gesto di Fair Play. La manifestazione inizierà nel pomeriggio con la premiazione delle formazioni giovanili vincitrici dei campionato provinciali dai Giovanissimi B alle Juniores. La sera spazio ai dilettanti dalla Terza Categoria all'Eccellenza con la premiazione dei migliori marcatori delle formazioni aretine, insieme ai migliori fischietti e al premio giornalistico. Novità di questa edizione una sezione dedicata al calcio femminile con la consegna di due riconoscimenti, quello alla migliore società e quello al miglior bomber. Nei prossimi giorni gli organizzatori ufficializzeranno data e sede del Gran Galà del Calcio Dilettanti 2016. Fonte: Arezzotv.net © 16 gennaio 2016  Video: Associazionefamiliarivittimeheysel.it © Fotografia: Il Corriere Fiorentino © Icone: Pngegg.com ©

 
 

"Il Franchi ora isoli chi semina odio"

di Andrea Lorentini

Appello dell'associazione vittime dell'Heysel dopo i cori vergognosi della curva juventina.

I cori antisemiti all'indirizzo di Firenze e dei fiorentini partiti dalla curva bianconera in occasione di Juventus-Palermo sono solo l'ultimo episodio d'intolleranza e inciviltà che caratterizza gli stadi italiani. Episodio che conferma, purtroppo, come nel nostro Paese, soprattutto nel calcio, manchi cultura sportiva. L'altro visto come il nemico e non l'avversario. Da odiare e da abbattere. Senza alcun rispetto. Atteggiamenti che non hanno alcuna giustificazione. Come familiare di una vittima dell'Heysel (mio padre Roberto era un medico di trentuno anni e perse la vita nel tentativo di soccorrere i feriti sugli spalti durante le cariche degli hooligans) ho subìto sulla mia pelle l'ignoranza e la follia di persone simili che usano lo stadio come zona franca, dove tutto è permesso. Persino offendere i morti. Ho dovuto sopportare, al pari delle altre famiglie, per oltre trent'anni il vilipendio alla memoria di quelle 39 vite innocenti. Il motivo principale per il quale un anno e mezzo fa ho deciso di ricostituire l'Associazione fra i familiari delle vittime dell'Heysel, fondata subito dopo la tragedia da mio nonno, Otello Lorentini, tifoso della Fiorentina, è stato proprio per alzare la voce e chiedere il rispetto dei nostri cari. L'Associazione è impegnata quotidianamente nella cura della memoria di quell'assurda tragedia. Ci sono stadi in Italia, e Firenze purtroppo è uno di questi, dove appaiono striscioni che oltraggiano la memoria dei nostri cari, stadi nei quali si alzano cori vergognosi che inneggiano all'Heysel. Trentanove non è, semplicemente, un numero da mostrare come scalpo del nemico. Dietro quel numero, quei cori, quegli striscioni ci sono trentanove famiglie che ancora oggi convivono con un dolore incancellabile. Ogni volta che in uno stadio si levano quei cori o vengono esposti quegli striscioni ignobili con il 39 per tutti noi è una ferita che si riapre. L'Associazione, quindi, chiede e chiederà sempre il rispetto per i propri morti, ma proprio per questo pretende, esige, il rispetto per Firenze e i fiorentini. Cosi come pretende il rispetto per tutte le città e i cittadini di questo Paese, per le altre tragedie del calcio, come Superga per esempio, e per tutte le vittime dello sport in generale. L'Associazione si sta battendo con ogni sforzo e con i mezzi di cui dispone, anche legali, affinché certa gente venga espulsa per sempre dal calcio e dallo sport. Qualunque sia la curva, qualunque sia la tribuna, qualunque sia la gradinata, qualunque sia il colore con il quale ignoranza e idiozia si travestono. Il mio auspicio è che Fiorentina-Juventus sia solo una partita di calcio. Che sugli spalti si tifi con passione nel segno di una rivalità antica e profonda, ma che tutto resti nei limiti del rispetto dell'essere umano e della normale convivenza tra le persone. Per evitare di vergognarci tutti quanti un'altra volta. Andrea Lorentini (Presidente "Associazione fra i Familiari delle Vittime dell'Heysel") Fonte: Il Corriere Fiorentino © 20 aprile 2016 Icone: Pngegg.com ©

 
 

Heysel, l’Associazione fra i familiari delle vittime

a Bruxelles per il 31° anniversario della tragedia

Tavola rotonda al Parlamento Europeo e a seguire commemorazione di fronte al settore Z.

In occasione del 31esimo anniversario della tragedia dell’Heysel l’Associazione fra i familiari delle vittime sarà presente a Bruxelles, giovedì 26 maggio, e parteciperà alle iniziative promosse dalla delegazione italiana al parlamento Europeo guidata dal vice presidente Tajani e dall’onorevole Cirio. La giornata si aprirà alle ore 10 con una tavola rotonda al Parlamento Europeo sul tema: "La sicurezza negli stadi: fare tesoro della tragica esperienza di Heysel per garantire l’incolumità di giocatori e tifosi". Alle 12.30 commemorazione di fronte al settore Z dello stadio Heysel (oggi Re Baldovino) che sarà introdotta da un minuto di silenzio in memoria delle vittime. L’Associazione parteciperà con il presidente Andrea Lorentini e con il segretario Riccardo Balli. In rappresentanza della Juventus sarà presente il presidente dello Juventus Museum Paolo Garimberti. Per il comune di Bruxelles l’assessore allo sport Alain Courtois. "Sarà una giornata di memoria e riflessione - spiega il presidente dell’Associazione Andrea Lorentini. Ringraziamo il vice presidente Tajani e l’europarlamentare Cirio per aver promosso questa iniziativa che nelle intenzioni vuol essere un punto di partenza. L’obiettivo - prosegue Lorentini - è istituzionalizzare una giornata della memoria ogni anno a Bruxelles per tenere vivo il ricordo di quella tragedia nel luogo nel quale è accaduta. A tal proposito l’Associazione è pronta a fornire il proprio contributo e sostegno affinché in futuro questa giornata venga allargata a delegazioni di altri paesi per una memoria quanto più possibile collettiva e condivisa". Quello del prossimo 26 maggio è il secondo evento di rilievo che si celebra a Bruxelles dopo le commemorazioni del 12 e 13 novembre 2015 quando, in occasione del trentennale, la Figc raccolse la petizione lanciata dall’Associazione ritirando simbolicamente la maglia n. 39 della nazionale a cui seguì l’interruzione della partita al minuto 39 dell’amichevole Belgio-Italia. "Torniamo a Bruxelles a pochi mesi di distanza - conclude Lorentini - e ciò ha un significato molto importante perché è il segnale che anche in Belgio, seppur con colpevole ritardo, s’inizia a scalfire il muro di gomma che per oltre trent’anni è stato eretto su una tragedia che si è voluta dimenticare". Fonte: Arezzonotizie.it © 24 maggio 2016 © Fotografia: Associazione "Quelli di... Via Filadelfia" © Icone: Pngegg.com ©

 
 

Heysel 31 anni fa, alcuni familiari a Bruxelles

Nel 1985 durante la finale di Coppa Campioni tra Juventus e Liverpool persero la vita 39 persone tra cui anche il ponsacchino Giancarlo Gonnelli.

PONSACCO - Pochi giorni prima del 31esimo anniversario della tragedia dell’Heysel, avvenuta il 29 maggio 1985, l’associazione dei familiari delle vittime sarà presente a Bruxelles, giovedì 26 maggio, dove parteciperà alle iniziative promosse dalla delegazione italiana al parlamento Europeo guidata dal vice presidente Tajani e dall’onorevole Cirio. Tra i familiari non ci saranno però quelli di Giancarlo Gonnelli, come ha spiegato la figlia Carla: "Ci tengo a precisare e gradirei, se possibile, che la figlia e la moglie di Giancarlo Gonnelli non partecipano alla commemorazione in questione (e quindi non sono a Bruxelles) ma ancor di più che non fanno parte della suddetta associazione che porta, purtroppo, un nome forviante in quanto vi fanno parte una minima parte, circa una decina credo, di familiari delle vittime". La giornata si aprirà alle 10 con una tavola rotonda al Parlamento Europeo sul tema La sicurezza negli stadi: fare tesoro della tragica esperienza di Heysel per garantire l’incolumità di giocatori e tifosi. Alle 12.30 commemorazione di fronte al settore Z dello stadio Heysel, oggi Re Baldovino che sarà introdotta da un minuto di silenzio in memoria delle vittime. L’associazione parteciperà con il presidente Andrea Lorentini e con il segretario Riccardo Balli. In rappresentanza della Juventus sarà presente il presidente dello Juventus Museum Paolo Garimberti. Per il comune di Bruxelles l’assessore allo sport Alain Courtois. "Sarà una giornata di memoria e riflessione - ha spiegato Lorentini. Ringraziamo il vice presidente Tajani e l’europarlamentare Cirio per aver promosso questa iniziativa che nelle intenzioni vuol essere un punto di partenza. L’obiettivo è istituzionalizzare una giornata della memoria ogni anno a Bruxelles per tenere vivo il ricordo di quella tragedia nel luogo nel quale è accaduta. A tal proposito l’Associazione è pronta a fornire il proprio contributo e sostegno affinché in futuro questa giornata venga allargata a delegazioni di altri paesi per una memoria quanto più possibile collettiva e condivisa". Quello del prossimo 26 maggio è il secondo evento di rilievo che si celebra a Bruxelles dopo le commemorazioni del 12 e 13 novembre 2015 quando, in occasione del trentennale, la Figc raccolse la petizione lanciata dall’Associazione ritirando simbolicamente la maglia numero 39 della nazionale a cui seguì l’interruzione della partita al minuto 39 dell’amichevole Belgio-Italia: "Torniamo a Bruxelles a pochi mesi di distanza - ha concluso Lorentini - e ciò ha un significato molto importante perché è il segnale che anche in Belgio, seppur con colpevole ritardo, s’inizia a scalfire il muro di gomma che per oltre trent’anni è stato eretto su una tragedia che si è voluta dimenticare". Fonte: Quinewsvaldera.it © 25 maggio 2016 Icone: Pngegg.com ©

 
 

Gorgonzola, venerdì 14 ottobre serata

per ricordare la tragedia dell'Heysel

di Davide Villa

Presso il centro intergenerazionale di via Oberdan a Gorgonzola, si svolgerà alle ore 21:00 di venerdì 14 ottobre un incontro con Francesco Caremani, autore del libro "HEYSEL, le verità di una strage annunciata", Andrea Lorentini Presidente dell'Associazione Familiari Vittime Heysel, Luca Gattuso giornalista e conduttore radiofonico di Radio Popolare, Daniele Fossati responsabile sezione sport di "Radar", per ricordare la tragedia dello stadio Heysel.

Sono passati più di trentuno anni da quel 29 maggio del 1985, giorno della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, nella quale perirono 39 persone, di cui 32 italiane e ne rimasero ferite oltre 600. Un mix di follia originata dagli atti vandalici dei temibili hooligans inglesi, sommata alle scelte infelici dell’Uefa e dell’organizzazione locale, a partire dallo stadio, quello dell’Heysel di Bruxelles, un impianto fatiscente e logoro, con una capienza di solo trentamila posti, a fronte di richieste da parte dei tifosi italiani che ammontavano a quasi il doppio. Nella grande calca che venne a crearsi in seguito alle cariche di hooligans ubriachi, che dalla propria curva invasero il piccolo settore Z adiacente occupato da famiglie di tifosi Italiani - gli ultrà della Juventus erano assiepati nella curva opposta - alcune persone rimasero schiacciate contro il muro di recinzione, altre si lanciarono nel vuoto, proprio per evitare di essere calpestate dalla folla e uccise alla ricerca di una via d’uscita. L’impreparazione delle forze dell’ordine belghe, che ingenuamente ostacolarono l’unica via di fuga verso il campo, completò la carneficina. Dopo un'ora e mezza di parapiglia generale, la prefettura belga e l’Uefa decisero di far disputare ugualmente la partita, per evitare altre tensioni, sotto gli occhi attoniti di migliaia di tifosi i quali, con lo scorrere dei minuti, percepivano sempre più grave la portata del dramma.

La gente, ormai in preda al panico, implorava i giornalisti affinché essi potessero contattare le famiglie di turno a casa, dando loro bigliettini con numeri di telefono per riportare messaggi del tipo "suo figlio è vivo, suo marito sta bene". Fu così che dalla tribuna partirono telefonate in tutta Italia. Venne ufficialmente affidata alla voce del capitano Gaetano Scirea, attraverso un altoparlante, la comunicazione che la partita sarebbe stata giocata, per consentire alle forze dell’ordine di gestire l’emergenza. Poi il fischio d’inizio. Vinse la Juve con un rigore inesistente: fallo su Boniek fuori area e gol di Platini, in uno scenario apocalittico, con i cadaveri disposti in fila a fare da sfondo alla tribuna. Lo stesso Platini risponde alle critiche sull’opportunità o meno di giocare quella partita surreale, e sui successivi episodi di esultanza con il trofeo in mano, sostenendo "il pericolo di una minaccia imminente di incidenti ancor più gravi", nel caso non si fosse giocato, e che soltanto "rientrati in albergo, dopo la partita, prendemmo coscienza della gravità del bilancio delle vittime, un’assurdità che mi accompagnerà per il resto della mia vita". Tutto il mondo calcistico ha faticato non poco a metabolizzare il disastro dell’Heysel, che ha di fatto costretto gli addetti ai lavori a ripensare l’intero sistema dei flussi negli stadi, a partire dalla messa in sicurezza dei medesimi, regolamentando gli ingressi con tessere personalizzate e installando telecamere all’interno degli impianti. Le squadre inglesi furono, per decisione dell’Uefa, squalificate per cinque anni dalle Coppe europee e il Liverpool per ulteriori tre stagioni (poi ridotta a una). Il provvedimento fu applicato fino al 1990. Fonte: Tuttotritiumgiana.com © 9 ottobre 2016 Fotografia: Comune di Arezzo © Icone: Pngegg.com © Grafica Logo: Gianni Valle (Studio Charivari grafica design) ©

 
   

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