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ARTICOLO 19-07-2020
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La Nazione 19.07.2020
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Scritta da Francesco Caremani. Il suo esempio al fianco di Bartali e Mandela

La storia di Otello Lorentini tra "I Giusti dello sport"

In un ebook il racconto della battaglia di giustizia per le vittime dell'Heysel.

La storia di Otello Lorentini tra quelle dei "Giusti dello sport", un ebook che propone un viaggio tra tanti racconti dalla Shoah all'attualità, attraverso le vicende di quaranta atleti e personalità di tutto il mondo che hanno vissuto battaglie di giustizia e di difesa dei diritti umani in ambito sportivo. Tra gli esempi contenuti nell'ebook, al fianco di campioni quali Gino Bartali o di figure storiche quali Nelson Mandela, è narrato anche quello di Otello Lorentini di cui il giornalista Francesco Caremani ha raccontato l'impegno orientato alla giustizia e alla memoria della tragedia dell'Heysel. Il libro è scaricabile gratuitamente dal sito della onlus Gariwo che, con questo progetto, ha dato seguito ad un ventennale operato volto all'approfondimento e alla conoscenza delle storie di quegli uomini e di quelle donne che si sono battuti e che si battono in difesa della dignità umana. La redazione dei "Giusti dello sport" ha fatto affidamento sulla collaborazione di alcune delle migliori penne del giornalismo italiano, quali Gianni Mura e Darwin Pastorin. Una storia è stata raccontata anche dal giornalista e scrittore aretino Francesco Caremani, promotore della candidatura di Lorentini tra i Giusti raccolti nel libro e che ne ha raccontato i quasi trent'anni di battaglie per ottenere giustizia dopo la tragedia del 1985. Un impegno di anni, quello di Lorentini nel ricordo delle trentanove vittime dell'Heysel: tra loro c'era anche il figlio Roberto. L'Associazione tra le Famiglie delle Vittime di Bruxelles, da lui fondata, ha rappresentato uno strumento per mantenere viva la memoria. Con questa pubblicazione, Caremani ha dato seguito ai suoi lavori e ai suoi studi svolti su questo delicato argomento a partire dalla pubblicazione del libro "Heysel. La verità di una strage annunciata", mentre Lorentini è stato ulteriormente riconosciuto tra gli esempi di coloro che hanno agito con coraggio e controcorrente per promuovere una cultura della pace e un'idea di un mondo più equo. "Quando si parla di Heysel, di giustizia, di memoria per quella strage", scrive Caremani nel libro, "non dobbiamo mai dimenticare che Otello Lorentini c'è stato prima di tutti, quando tutti non c'erano. E senza di lui, per quei trentanove morti, per le famiglie delle trentadue vittime italiane, non ci sarebbe stata né giustizia né, tantomeno, memoria. Questo è stato". Fonte: La Nazione © 19 luglio 2020 (Testo © Fotografia)

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