Il Presidente
dell'Associazione Andrea Lorentini
Figlio di
Roberto, rimasto vittima allo Stadio Heysel di
Bruxelles il 29 maggio 1985 (Medaglia d'Argento
al Valore Civile) e nipote di Otello, il
Fondatore dell'Associazione nel 1985.
Andrea Lorentini nasce
ad Arezzo l’11 maggio del 1982. Fin da bambino sviluppa
la passione e l’interesse per le discipline sportive.
Immancabile la lettura della Gazzetta dello sport
al ritorno da scuola. Dopo aver ottenuto la maturità
scientifica si laurea in Scienze della Comunicazione
e quindi si specializza in Comunicazione
Multimediale.
Nel 2004 inizia la carriera
giornalistica scrivendo per il "Settimanale Arezzo"
e collaborando con l’emittente televisiva Teletruria.
Nel 2005 partecipa alla
stesura della seconda edizione del libro "Heysel
– Le verità di una strage annunciata" di Francesco
Caremani, ricostruendo i fatti accaduti nel ventennale
della tragedia.
Nel 2008 è chiamato a dirigere
le pagine sportive del Nuovo Corriere Aretino, incarico
che ricopre fino al 2011. Nel frattempo diventa giornalista professionista.
Nel 2013 torna a Teletruria
dove, collabora attualmente occupandosi non solo
di sport, ma anche di attualità, politica ed economia.
Collabora anche con alcuni siti web aretini.
Nel febbraio
del 2014 esce il suo primo libro. "A testa alta"
scritto insieme a Luca Stanganini e Katia Zeffiri.
L’opera ripercorre la storia di Lauro Minghelli,
ex calciatore di Arezzo e Torino, morto a soli 31
anni di Sla.
A metà del Gennaio del 2015 riunisce in assemblea
ad Arezzo alcuni familiari delle vittime dello stadio
Heysel di Bruxelles e ricostituisce l'Associazione
che si era sciolta nel 1991 al termine del processo
di cassazione e che era stata guidata da suo nonno
Otello, scomparso a maggio del 2014.
Durante il primo incarico triennale si distingue
con spiccata eleganza e rigorosa coerenza nella
rappresentanza e conduzione dell'Associazione in
varie iniziative, ribadendo e attuando i fini
statutari tracciati dalla rifondazione.
Il 24 febbraio del 2018 è stato rieletto
all'unanimità Presidente per il triennio
successivo, intensificando un lungimirante
programma dedicato alla pubblica istruzione di
sensibilizzazione sulla
non violenza nel mondo dello sport e di memoria
delle verità storico-processuali sui fatti
dell'Heysel.
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