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PROGETTO
EDUCAZIONE CIVICO SPORTIVA
SCUOLE |
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SAN GIOVANNI VALDARNO 8.05.2025 |
ISTITUTO "VALDARNO" |
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ALDO NICCHI |
(dirigente Federazione Pugilistica ItalianA) |
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"Io ti rispetto" :
Iniziativa sul fair play all’Isis Valdarno
Successo per l’iniziativa di educazione
civico-sportiva che da anni unisce memoria storica e
valori dello sport da tramandare alle giovani
generazioni. Promosso dall’Associazione Familiari
Vittime dell’Heysel insieme a Panathlon Club Valdarno
Superiore, Delegazione FIGC di Arezzo e Olmoponte Santa
Firmina.
Arezzo,
09 maggio 2025 – Una mattinata intensa e partecipata ha
animato ieri l’Aula Magna dell’ISIS Valdarno con la
quarta tappa del progetto "Io ti rispetto", iniziativa
di educazione civico-sportiva che da anni unisce memoria
storica e valori dello sport da tramandare alle giovani
generazioni. Promosso dall’Associazione Familiari
Vittime dell’Heysel insieme a Panathlon Club Valdarno
Superiore, Delegazione FIGC di Arezzo e Olmoponte Santa
Firmina, il progetto ha visto la partecipazione di
studenti, docenti e ospiti di rilievo, con il patrocinio
della Provincia di Arezzo e del CONI Toscana. ieri
mattina all’ISIS Valdarno di San Giovanni, dopo i saluti
istituzionali e un videomessaggio del dirigente
dell’Ufficio scolastico provinciale Lorenzo Pierazzi, la
dirigente scolastica Lucia Bacci ha sottolineato il
ruolo dello sport come strumento pedagogico per la
formazione di cittadini attivi e consapevoli.
"Lo sport - ha detto la Preside Bacci - è fondamentale
perché educa alla vita, perché lo sport è fair play, è
imparare le regole dello stare insieme, è rispetto ed è
crescere nella condivisione di quelli che sono i valori
dello stare insieme. Quindi è una disciplina
fondamentale proprio per i principi fondamentali della
cittadinanza attiva: educa a essere giocatori, sì, ma
soprattutto cittadini attivi".
Al
centro della giornata, il ricordo della tragedia
dell’Heysel del 1985, raccontata con parole toccanti da
Andrea Lorentini, presidente dell’Associazione Familiari
Vittime dell’Heysel e figlio del medico Roberto
Lorentini, morto cercando di salvare una vita.
Accanto alla memoria, spazio alla testimonianza di Aldo
Nicchi, ex pugile e oggi dirigente della Federazione
Pugilistica Italiana, che ha condiviso la propria
esperienza per ribaltare i pregiudizi sul pugilato,
presentandolo come una scuola di rispetto, disciplina e
crescita personale. "Sono stato davvero fiero ed
emozionato quando Andrea Lorentini mi ha invitato a
partecipare a questo progetto. Credo che queste
iniziative - ha dichiarato Aldo Nicchi - facciano bene
alla nostra società, soprattutto ai ragazzi, perché
diffondono il vero significato dello sport. Oggi vorrei
far scoprire ai giovani un altro volto del pugilato, che
è uno sport di gruppo, che educa al confronto e non alla
violenza". Nicchi ha ricordato come il pugilato olimpico
affondi le radici nell’antichità e sia stato uno degli
sport fondatori dei Giochi, ma ancora oggi venga
percepito con sospetto da molti. Con l’ausilio di alcuni
video mostrati durante il suo intervento, ha fatto
vedere come il lavoro nelle palestre sia fondato su
disciplina, rispetto, collaborazione e controllo
emotivo. "Il nostro - ha concluso Nicchi - non è uno
sport violento. La boxe è mettersi in gioco con se
stessi. È rispetto delle regole, rispetto dell’altro,
educazione al sacrificio. È una scuola di vita. Vorrei
che i ragazzi oggi tornassero a casa con una visione
diversa, più completa, magari incuriositi da qualcosa
che prima ignoravano".
Fonte: Lanazione.it
© 9 maggio 2025
Fotografie:
Valdarnopost.it
©
Wikipedia.org ©
Icone: Pngegg.com ©
Wikipedia.org ©
Grafica Logo: Gianni Valle (Studio Charivari
grafica design) ©
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"Io ti rispetto":
Educazione civico-sportiva tra memoria
e testimonianze - Aldo Nicchi ospite all’ISIS
Valdarno
Una
giornata densa di significato e partecipazione si è
svolta nell’Aula Magna dell’ISIS Valdarno, in occasione
della quarta tappa della quarta edizione di "Io ti
rispetto", progetto di educazione civico-sportiva che
pone al centro il rispetto, la memoria e il ruolo
formativo dello sport. L’iniziativa, promossa
dall’Associazione Familiari Vittime dell’Heysel insieme
al Panathlon Club Valdarno Superiore, alla Delegazione
FIGC di Arezzo e alla società Olmoponte Santa Firmina,
si avvale del patrocinio della Provincia di Arezzo e del
Comitato Regionale Toscano del CONI.
Dopo i saluti istituzionali, è stata trasmessa una
videoregistrazione del dirigente dell’Ufficio scolastico
provinciale, dottor Lorenzo Pierazzi, che ha voluto
sottolineare il valore di progetti come questo nel
contesto dell’educazione scolastica, incoraggiando le
scuole a farsi promotrici di cultura sportiva e memoria
attiva, affinché i giovani diventino cittadini
consapevoli anche attraverso lo sport. Le parole della
dirigente scolastica, professoressa Lucia Bacci, hanno
evidenziato come la scuola creda fortemente nel valore
dello sport come strumento pedagogico e sociale: "È con
grande orgoglio che l’ISIS Valdarno ospita una tappa
della quarta edizione del progetto Io ti rispetto. Lo
sport è fondamentale perché educa alla vita, perché lo
sport è fair play, è imparare le regole dello stare
insieme, è rispetto ed è crescere nella condivisione di
quelli che sono i valori dello stare insieme. Quindi è
una disciplina fondamentale proprio per i principi
fondamentali della cittadinanza attiva: educa a essere
giocatori, sì, ma soprattutto cittadini attivi". La
mattinata si è articolata in due momenti: nella prima
parte, Andrea Lorentini, presidente dell’Associazione
Familiari Vittime dell’Heysel, ha introdotto con
toccanti parole la proiezione di un video inedito
dedicato ai 40 anni dalla tragedia dell’Heysel, in cui
morirono 39 persone, tra cui suo padre, il medico
Roberto Lorentini, e la giovane studentessa aretina
Giuseppina Conti.
La
seconda parte è stata dedicata all’intervento di Aldo
Nicchi, ex pugile professionista e oggi dirigente della
Federazione Pugilistica Italiana, che ha portato la sua
testimonianza sul valore educativo della boxe e sul
ruolo dello sport nella costruzione di una cultura del
rispetto.
Dopo il contributo della dirigente scolastica e
l’intervento del dottor Pierazzi, la mattinata è entrata
nel vivo con il cuore pulsante dell’iniziativa: il
ricordo della tragedia dell’Heysel. A prendere la parola
è stato Andrea Lorentini, presidente dell’Associazione
Familiari Vittime dell’Heysel e figlio di una delle
vittime, il medico Roberto Lorentini, che perse la vita
tentando di salvare un ragazzo durante gli scontri di
quella drammatica sera del 29 maggio 1985 a Bruxelles.
Al suo fianco idealmente, anche la memoria di Giuseppina
Conti, giovane studentessa universitaria, altra vittima
aretina della strage.
"Io ti rispetto è un progetto che parte dalla memoria di
un fatto tragico in cui il valore del rispetto è stato
completamente alienato," ha detto Lorentini con voce
ferma. "Ma da lì vogliamo costruire qualcosa.
Raccontiamo questa vicenda a ragazzi che spesso non
conoscono questi fatti, che non erano neppure nati, e lo
facciamo per mostrare quanto possa essere devastante la
mancanza di rispetto. Poi, con l’aiuto di testimoni come
Aldo Nicchi, decliniamo questo concetto nei valori
positivi dello sport, per far comprendere che rispetto,
condivisione, spirito di squadra sono ciò che davvero
conta".
La
memoria, dunque, non come esercizio del dolore ma come
leva educativa per trasmettere ai più giovani un
messaggio forte e necessario, che trova nello sport uno
dei suoi veicoli più efficaci. L’intervento di Lorentini
ha lasciato il posto a quello dell’ospite più atteso
della mattinata, Aldo Nicchi, ex pugile professionista e
oggi dirigente e docente della Federazione Pugilistica
Italiana. Con umiltà e passione, Nicchi ha raccontato la
propria esperienza di sportivo, di tecnico e di
formatore, ma soprattutto ha cercato di smontare i
pregiudizi che ancora oggi avvolgono il mondo della
boxe, presentandolo sotto una luce nuova. "Sono stato
davvero fiero ed emozionato quando Andrea Lorentini mi
ha invitato a partecipare a questo progetto," ha
dichiarato Nicchi. "Credo che queste iniziative facciano
bene alla nostra società, soprattutto ai ragazzi, perché
diffondono il vero significato dello sport. Oggi vorrei
far scoprire ai giovani un altro volto del pugilato, che
è uno sport di gruppo, che educa al confronto e non alla
violenza".
Nicchi ha ricordato come il pugilato olimpico affondi le
radici nell’antichità e sia stato uno degli sport
fondatori dei Giochi, ma ancora oggi venga percepito con
sospetto da molti. Con l’ausilio di alcuni video
mostrati durante il suo intervento, ha fatto vedere come
il lavoro nelle palestre – già a partire dai cinque anni
– sia fondato su disciplina, rispetto, collaborazione e
controllo emotivo. "Il nostro non è uno sport violento –
conclude Nicchi.
La boxe è mettersi in gioco con se stessi. È rispetto
delle regole, rispetto dell’altro, educazione al
sacrificio. È una scuola di vita. Vorrei che i ragazzi
oggi tornassero a casa con una visione diversa, più
completa, magari incuriositi da qualcosa che prima
ignoravano".
Fonte:
Valdarnopost.it
© 8 maggio 2025
Fotografie:
Valdarnopost.it
©
Icone: Pngegg.com ©
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"Io ti rispetto":
all’ISIS Valdarno una lezione di sport e memoria
con Aldo Nicchi,
dirigente della Federazione Pugilistica Italiana
di Giovanni Bizzarri
Una
mattinata intensa e partecipata ha animato l’Aula Magna
dell’ISIS Valdarno con la quarta tappa del progetto "Io
ti rispetto", iniziativa di educazione civico-sportiva
che da anni unisce memoria storica e valori dello sport
da tramandare alle giovani generazioni. Promosso
dall’Associazione Familiari Vittime dell’Heysel insieme
a Panathlon Club Valdarno Superiore, Delegazione FIGC di
Arezzo e Olmoponte Santa Firmina, il progetto ha visto
la partecipazione di studenti, docenti e ospiti di
rilievo, con il patrocinio della Provincia di Arezzo e
del CONI Toscana. Questa mattina all’ISIS Valdarno di
San Giovanni, dopo i saluti istituzionali e un
videomessaggio del dirigente dell’Ufficio scolastico
provinciale Lorenzo Pierazzi, la dirigente scolastica
Lucia Bacci ha sottolineato il ruolo dello sport come
strumento pedagogico per la formazione di cittadini
attivi e consapevoli. "Lo sport – ha detto la Preside
Bacci – è fondamentale perché educa alla vita, perché lo
sport è fair play, è imparare le regole dello stare
insieme, è rispetto ed è crescere nella condivisione di
quelli che sono i valori dello stare insieme. Quindi è
una disciplina fondamentale proprio per i principi
fondamentali della cittadinanza attiva: educa a essere
giocatori, sì, ma soprattutto cittadini attivi".
Al
centro della giornata, il ricordo della tragedia
dell’Heysel del 1985, raccontata con parole toccanti da
Andrea Lorentini, presidente dell’Associazione Familiari
Vittime dell’Heysel e figlio del medico Roberto
Lorentini, morto cercando di salvare una vita. Accanto
alla memoria, spazio alla testimonianza di Aldo Nicchi,
ex pugile e oggi dirigente della Federazione Pugilistica
Italiana, che ha condiviso la propria esperienza per
ribaltare i pregiudizi sul pugilato, presentandolo come
una scuola di rispetto, disciplina e crescita personale.
"Sono stato davvero fiero ed emozionato quando Andrea
Lorentini mi ha invitato a partecipare a questo
progetto. Credo che queste iniziative – ha dichiarato
Aldo Nicchi – facciano bene alla nostra società,
soprattutto ai ragazzi, perché diffondono il vero
significato dello sport. Oggi vorrei far scoprire ai
giovani un altro volto del pugilato, che è uno sport di
gruppo, che educa al confronto e non alla violenza".
Nicchi ha ricordato come il pugilato olimpico affondi le
radici nell’antichità e sia stato uno degli sport
fondatori dei Giochi, ma ancora oggi venga percepito con
sospetto da molti. Con l’ausilio di alcuni video
mostrati durante il suo intervento, ha fatto vedere come
il lavoro nelle palestre sia fondato su disciplina,
rispetto, collaborazione e controllo emotivo. "Il nostro
– ha concluso Nicchi – non è uno sport violento. La boxe
è mettersi in gioco con se stessi. È rispetto delle
regole, rispetto dell’altro, educazione al sacrificio. È
una scuola di vita. Vorrei che i ragazzi oggi tornassero
a casa con una visione diversa, più completa, magari
incuriositi da qualcosa che prima ignoravano".
Fonte:
Valdarno24.it © 8 maggio 2025
(Testo
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