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ARTICOLO 9-10-2016
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Tuttotritiumgiana.com 9.10.2016
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Gorgonzola, venerdì 14 ottobre serata

per ricordare la tragedia dell'Heysel

di Davide Villa

Presso il centro intergenerazionale di via Oberdan a Gorgonzola, si svolgerà alle ore 21:00 di venerdì 14 ottobre un incontro con Francesco Caremani, autore del libro "HEYSEL, le verità di una strage annunciata", Andrea Lorentini Presidente dell'Associazione Familiari Vittime Heysel, Luca Gattuso giornalista e conduttore radiofonico di Radio Popolare, Daniele Fossati responsabile sezione sport di "Radar", per ricordare la tragedia dello stadio Heysel.

Sono passati più di trentuno anni da quel 29 maggio del 1985, giorno della finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, nella quale perirono 39 persone, di cui 32 italiane e ne rimasero ferite oltre 600. Un mix di follia originata dagli atti vandalici dei temibili hooligans inglesi, sommata alle scelte infelici dell’Uefa e dell’organizzazione locale, a partire dallo stadio, quello dell’Heysel di Bruxelles, un impianto fatiscente e logoro, con una capienza di solo trentamila posti, a fronte di richieste da parte dei tifosi italiani che ammontavano a quasi il doppio. Nella grande calca che venne a crearsi in seguito alle cariche di hooligans ubriachi, che dalla propria curva invasero il piccolo settore Z adiacente occupato da famiglie di tifosi Italiani - gli ultrà della Juventus erano assiepati nella curva opposta - alcune persone rimasero schiacciate contro il muro di recinzione, altre si lanciarono nel vuoto, proprio per evitare di essere calpestate dalla folla e uccise alla ricerca di una via d’uscita. L’impreparazione delle forze dell’ordine belghe, che ingenuamente ostacolarono l’unica via di fuga verso il campo, completò la carneficina. Dopo un'ora e mezza di parapiglia generale, la prefettura belga e l’Uefa decisero di far disputare ugualmente la partita, per evitare altre tensioni, sotto gli occhi attoniti di migliaia di tifosi i quali, con lo scorrere dei minuti, percepivano sempre più grave la portata del dramma. La gente, ormai in preda al panico, implorava i giornalisti affinché essi potessero contattare le famiglie di turno a casa, dando loro bigliettini con numeri di telefono per riportare messaggi del tipo "suo figlio è vivo, suo marito sta bene". Fu così che dalla tribuna partirono telefonate in tutta Italia. Venne ufficialmente affidata alla voce del capitano Gaetano Scirea, attraverso un altoparlante, la comunicazione che la partita sarebbe stata giocata, per consentire alle forze dell’ordine di gestire l’emergenza. Poi il fischio d’inizio. Vinse la Juve con un rigore inesistente: fallo su Boniek fuori area e gol di Platini, in uno scenario apocalittico, con i cadaveri disposti in fila a fare da sfondo alla tribuna. Lo stesso Platini risponde alle critiche sull’opportunità o meno di giocare quella partita surreale, e sui successivi episodi di esultanza con il trofeo in mano, sostenendo "il pericolo di una minaccia imminente di incidenti ancor più gravi", nel caso non si fosse giocato, e che soltanto "rientrati in albergo, dopo la partita, prendemmo coscienza della gravità del bilancio delle vittime, un’assurdità che mi accompagnerà per il resto della mia vita". Tutto il mondo calcistico ha faticato non poco a metabolizzare il disastro dell’Heysel, che ha di fatto costretto gli addetti ai lavori a ripensare l’intero sistema dei flussi negli stadi, a partire dalla messa in sicurezza dei medesimi, regolamentando gli ingressi con tessere personalizzate e installando telecamere all’interno degli impianti. Le squadre inglesi furono, per decisione dell’Uefa, squalificate per cinque anni dalle Coppe europee e il Liverpool per ulteriori tre stagioni (poi ridotta a una). Il provvedimento fu applicato fino al 1990. Fonte: Tuttotritiumgiana.com © 9 ottobre 2016 (Testo © Fotografia)

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