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MUSEO DEL CALCIO DI COVERCIANO
FIRENZE |
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EVENTO DI COMMEMORAZIONE VITTIME STRAGE HEYSEL |
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Il ricordo di Brio:
quel maledetto 29 maggio 1985 era in campo
"Heysel dolore infinito"
di Silvia Campanella
"Non dimenticherò mai la notte in cui morirono
39 persone: noi giocatori lo scoprimmo in albergo".
Una
delle pagine più drammatiche della storia del calcio.
Uno de momenti più attesi della stagione che si
trasforma in una tragedia fatale per 39 persone. E’ un
ricordo che è doveroso continuare a tenere vivo, anche
tra le giovani generazioni. Proprio con questo intento
ieri, nel 38° anniversario delle morti dell’Heysel, la
Figc ha organizzato un incontro, al Museo del Calcio di
Coverciano, per "mantenere il ricordo su quella tragedia
- le parole di Matteo Marani, presidente della
Fondazione Museo del Calcio: "nella storia dello sport,
purtroppo, non ci sono solo le pagine belle, ma anche le
tragedie e tra queste quella dell’Heysel è una delle
pagine più nere del nostro calcio". Quando poca prima
dell'orario fissato per l’inizio della finale
dell'allora Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool
si scatenò la furia dei tifosi inglesi che invasero il
settore dedicato a quelli "neutrali", non appartenenti a
gruppi organizzati. Prima la rottura della rete
divisorie, poi il crollo del muretto in un impianto che
già aveva mostrato evidenti problemi strutturali. Oltre
i 39 morti, si contarono 600 feriti. Erario le 19.20. Il
fischio d’inizio era previsto alle 20.15. L’Uefa decise
comunque di far disputare la gara, iniziata alle 21.40.
Proprio su questa decisione è tornato ieri Sergio Brio,
difensore della Juventus che scese in campo: "Non
dimentico quella notte, la porterò con me tutta la vita.
Voglio precisare per l'ennesima volta che non sapevamo
dei 39 morti, sapevamo soltanto di uno. Ci fu la
riunione in Uefa, si presentò Boniperti che sapeva dei
39 morti, lui disse che non voleva giocare.
L’Uefa,
però, impose di giocare e allora Boniperti venne nello
spogliatoio e ci disse che purtroppo era morto un
tifoso. Siamo venuti a conoscenza dei 39 morti in
al-berg0". E di fronte agli studenti di tre scuole
superiori invitati a Coverciano ha aggiunto: "Cosa
accade nel calcio di oggi ? Bisogna essere più duri e
cercare di emarginare questi elementi che sono di
disturbo". "La cultura del ricordo e della memoria è
l'unico antidoto al dolore e il modo migliore per
continuare a onorare le vittime della tragedia
dell'Heysel, che rappresenta ancora oggi una ferita
aperta per il mondo del calcio - le parole del
presidente Figc Gravina - lo sport che più amiamo è
gioia ed emozione, non può e non deve essere occasione
di lutto e sofferenza". Anche la Juventus ha voluto
ricordare sul proprio canale ufficiale questo triste
anniversario: "Da quel giorno del 1985 per noi la parola
"Heysel" è sinonimo di sgomento, irrazionalità, di
eventi vertiginosi in una notte scellerata. Ci
stringiamo nel ricordo uniti alle famiglie e a tutti i
cari di quelle 39 persone innocenti. Che c’erano e non
smetteranno mai di essere insieme a noi". Due mazzi di
fiori e la targa "In memoriam 29.05.1985": è lo scatto
scelto dal presidente Fifa Gianni Infamino per ricordare
l'anniversario. Anche Claudio Marchisio lo ha voluto
celebrare con un tweet, "39 vittime innocenti, 39
vittime interrotte, 39 famiglie distrutte. Mai vi
dimenticheremo", così come il Torino, "Siamo uniti nella
preghiera e nel ricordo delle 39 vittime della strage
dell’Heysel. Tanti gli appuntamenti commemorativi, a
Torino, Grugliasco, Settimo Torinese e Cherasco, oltre
all'illuminazione della Mole Antonelliana. Venerdì,
infine, a Reggio Emilia, in programma un evento con la
collaborazione del comitato "Per Dimenticare Heysel".
Fonte:
Tuttosport © 30 maggio 2023
Fotografia: GETTY IMAGES © (Not for commercial
use)
Tweet:
Associazionefamiliarivittimeheysel.it ©
Icone: Pngegg.com © It.freepik.com
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Marani: "Heysel
tragedia più grande dello sport italiano"
di Alessandra
Stefanelli
A
trentotto anni dalla tragedia che ha sconvolto l'Italia
e il mondo del calcio, si è tenuto quest'oggi, al Museo
del Calcio di Coverciano, l'incontro in memoria delle 39
vittime dell' "Heysel" di Bruxelles, dove si giocò la
finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool.
Presenti all'evento, il presidente dell’Associazione fra
i Familiari delle Vittime dell’Heysel Andrea Lorentini,
il direttore del Centro Tecnico Federale di Coverciano
Maurizio Francini, l’ex difensore della Juventus Sergio
Brio (tra i protagonisti di quella partita) e l'attuale
presidente della Lega Pro (anche presidente della
Fondazione Museo del Calcio) Matteo Marani, che ha poi
parlato in esclusiva a TuttoMercatoWeb.com: "È stata la
tragedia più grande dello sport italiano, quelle 39
vittime rimangono una ferita aperta, una lacerazione che
non si è mai rimarginata davvero. Una delle poche cose
che possiamo fare, e che abbiamo l'obbligo di fare,
soprattutto in qualità di Museo del Calcio, visto che
costruiamo la storia del calcio italiano, è ricordare
ogni 29 maggio questa pagina: anche ai ragazzi delle
scuole stamani dicevo che dobbiamo ricordare che lo
sport non è solo successi e momenti esaltanti, ma anche
eventi luttuosi che vanno ricordati. E quella
dell’Heysel è stata una vergogna che l'Europa e tante
istituzioni belghe, e la UEFA di allora, hanno sulla
coscienza: è una pagina brutta che investe tutti, ed è
grottesco che qualcuno ne abbia fatto una questione di
bandiera. Quei ragazzi sono i morti dell'Italia prima e
del calcio poi. E la presenza di Brio, visto che si
contestarono anche i festeggiamenti successivi, è stata
significativa, non banale: la sua presenza ha avuto un
fortissimo valore".
Probabilmente, al
tempo, i calciatori non si resero davvero conto di
quello che stava succedendo, lo capirono tardi...
"È difficile applicare con gli occhi di oggi una cosa di
38 anni fa, quando le informazioni circolavano in modo
diverso. Oggi con i telefonini e i social le cose si
sanno in tempo reale, allora era impossibile avere le
immagini: Brio ha raccontato che loro seppero solo in
parte di ciò che stava succedendo, ma credo anche al
tempo i giocatori non avessero la sensibilità che si è
sviluppata adesso. In quegli anni sembrava impensabile
fermare il calcio, non era usuale, oggi invece di fronti
a certi eventi ci fermiamo. E questo è un passo
importante".
Come importante è
vedere che i ragazzi, magari neppure nati allora,
abbiamo sensibilità su questo tragico evento.
"Il fatto che venga ricordata questa tragedia, anche da
parte di ragazzi che al tempo non c'erano ma hanno avuto
conoscenza del disastro tramite nonni e genitori, oppure
tramite eventi come questo, è positivo. È l'occasione
per dire mai più. Anche se c'è da tenere ancora alta la
concentrazione su tante cose".
(NdR: Omissis)
Fonte:
TuttoJuve.com © 29 maggio 2023
Fotografia:
Figc.it ©
Icone: Pngegg.com © It.freepik.com
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Trentotto anni fa la
tragedia dell’Heysel
Gravina: "Ancora oggi è una ferita aperta per il
mondo del calcio"
Questa mattina al Museo del Calcio un incontro
per onorare la memoria. Coinvolte anche le nuove
generazioni con i ragazzi di tre scuole superiori.
Trentotto
anni fa, il 29 maggio del 1985, si consumava a
Bruxelles, allo stadio ‘Heysel’, una delle più gravi
tragedie del panorama sportivo, non solo italiano:
trentanove spettatori, andati a vedere la finale di
Coppa dei Campioni tra la Juventus e il Liverpool, non
fecero più ritorno a casa, vittime della strage
scaturita dagli incidenti sugli spalti. "La cultura del
ricordo e della memoria - sottolinea il presidente
federale, Gabriele Gravina - è l’unico antidoto al
dolore e il modo migliore per continuare ad onorare le
vittime della tragedia dell’Heysel, che rappresenta,
ancora oggi, una ferita aperta per il mondo del calcio.
Lo sport che più amiamo è gioia ed emozione, non può e
non deve essere occasione di lutto e di sofferenza". In
occasione dell’anniversario di quella tragedia, oggi al
Museo del Calcio si è tenuto un incontro per tenere vivo
il ricordo di quanto avvenne, alla presenza anche dei
ragazzi e delle ragazze di tre scuole superiori per
coinvolgere le nuove generazioni su un argomento così
drammatico. "Il dovere del Museo del Calcio è di
ricordare e di mantenere il ricordo su quella tragedia"
ha commentato in apertura il presidente della Fondazione
Museo del Calcio, Matteo Marani, che poi ha continuato:
"Nella storia dello sport, purtroppo, non ci sono solo
le pagine belle, ma anche le tragedie e tra queste
quella dell’Heysel è una delle pagine più nere del
calcio italiano". Davanti alla giovane platea, che in un
composto silenzio ascoltava il drammatico racconto di
quella giornata belga, sono intervenuti anche il
presidente dell’Associazione fra i Familiari delle
Vittime dell’Heysel, Andrea Lorentini; il direttore del
Centro Tecnico Federale di Coverciano, Maurizio Francini,
e l’ex difensore della Juventus, che prese parte a
quella sfida, Sergio Brio, oltre al giornalista e
scrittore Francesco Caremani, che ha indagato a lungo
sulla "strage" dell’Heysel, come ha tenuto a
sottolineare con una parola ricca di significati. Il
racconto e i commenti dei presenti si sono alternati
mentre accanto al bancone degli oratori era esposta la
maglia azzurra numero 39, ritirata in occasione del
trentesimo anniversario della tragedia, quando nel 2015
la Nazionale italiana è andata in Belgio per
un’amichevole, proprio in quello stadio teatro degli
scontri e che oggi è intitolato a ‘Re Baldovino’. "Era
per me doveroso essere qui oggi" ha commentato Sergio
Brio e Andrea Lorentini ha sottolineato come "Il Museo
del Calcio sia il luogo migliore per ospitare un evento
del genere. Con la nostra associazione portiamo avanti
la memoria, senza che sia fine a se stessa". Maurizio
Francini, anche in qualità di ex stadium manager della
Fiorentina, ha parlato invece degli aspetti di gestione
durante un evento sportivo, ricordando come purtroppo
"nel 1985 non c’era l’organizzazione che abbiamo oggi
per la sicurezza negli stadi".
Fonte: Figc.it © 29 maggio 2023
(Testo ©
Fotografia)
Icone: Pngegg.com © It.freepik.com
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Calcio: 38 anni fa l'Heysel,
Gravina "Memoria antidoto al dolore"
ROMA - Trentotto anni fa, il 29
maggio del 1985, si consumava a Bruxelles, allo stadio
'Heysel', una delle più gravi tragedie del panorama
sportivo, non solo italiano: trentanove spettatori,
andati a vedere la finale di Coppa dei Campioni tra la
Juventus e il Liverpool, non fecero più ritorno a casa,
vittime della strage scaturita dagli incidenti sugli
spalti. "La cultura del ricordo e della memoria -
sottolinea il presidente federale, Gabriele Gravina - è
l'unico antidoto al dolore e il modo migliore per
continuare ad onorare le vittime della tragedia
dell'Heysel, che rappresenta, ancora oggi, una ferita
aperta per il mondo del calcio. Lo sport che più amiamo
è gioia ed emozione, non può e non deve essere occasione
di lutto e di sofferenza". In occasione
dell'anniversario di quella tragedia, oggi al Museo del
Calcio si è tenuto un incontro per tenere vivo il
ricordo di quanto avvenne, alla presenza anche dei
ragazzi e delle ragazze di tre scuole superiori per
coinvolgere le nuove generazioni su un argomento così
drammatico. "Il dovere del Museo del Calcio è di
ricordare e di mantenere il ricordo su quella tragedia",
ha commentato in apertura il presidente della Fondazione
Museo del Calcio, Matteo Marani. Che poi ha continuato:
"Nella storia dello sport, purtroppo, non ci sono solo
le pagine belle, ma anche le tragedie e tra queste
quella dell'Heysel è una delle pagine più nere del
calcio italiano". Davanti alla giovane platea, che in un
composto silenzio ascoltava il drammatico racconto di
quella giornata belga, sono intervenuti anche il
presidente dell'Associazione fra i Familiari delle
Vittime dell'Heysel, Andrea Lorentini; il direttore del
Centro Tecnico Federale di Coverciano, Maurizio Francini,
e l'ex difensore della Juventus, che prese parte a
quella sfida, Sergio Brio, oltre al giornalista e
scrittore Francesco Caremani, che ha indagato a lungo
sulla "strage" dell'Heysel, come ha tenuto a
sottolineare con una parola ricca di significati. Il
racconto e i commenti dei presenti si sono alternati
mentre accanto al bancone degli oratori era esposta la
maglia azzurra numero 39, ritirata in occasione del
trentesimo anniversario della tragedia, quando nel 2015
la Nazionale italiana è andata in Belgio per
un'amichevole, proprio in quello stadio teatro degli
scontri e che oggi è intitolato a 'Re Baldovino'. "Era
per me doveroso essere qui oggi", ha commentato Sergio
Brio, e Andrea Lorentini ha sottolineato come "il Museo
del Calcio sia il luogo migliore per ospitare un evento
del genere. Con la nostra associazione portiamo avanti
la memoria, senza che sia fine a se stessa". Maurizio
Francini, anche in qualità di ex stadium manager della
Fiorentina, ha parlato invece degli aspetti di gestione
durante un evento sportivo, ricordando come purtroppo
"nel 1985non c'era l'organizzazione che abbiamo oggi per
la sicurezza negli stadi".
Fonte: Ilgiornaleditalia.it © 29
maggio 2023
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Calcio: il ricordo
della tragedia dell’Heysel
in un incontro al
Museo di Coverciano
Firenze,
26 maggio - (Adnkronos) - A trentotto anni dalla
tragedia che ha sconvolto non solo il mondo del calcio,
lunedì 29 maggio si terrà un incontro per ricordare la
drammatica finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e
Liverpool, disputata allo stadio "Heysel" di Bruxelles,
e la strage che ne scaturì, con trentanove vittime tra
gli spettatori di quella partita. L’evento si terrà
nella sala conferenze "Mario Valitutti" del Museo del
Calcio dalle ore 10. Interverranno il presidente della
Fondazione Museo del Calcio, Matteo Marani; il
presidente dell’Associazione fra i Familiari delle
Vittime dell’Heysel, Andrea Lorentini; il direttore del
Centro Tecnico Federale di Coverciano, Maurizio Francini,
e l’ex difensore della Juventus, che prese parte a
quella sfida, Sergio Brio. L’incontro sarà moderato dal
giornalista Francesco Caremani e vedrà la presenza anche
dei ragazzi di tre scuole, sottolineando la volontà del
Museo del Calcio di promuovere la conoscenza della
storia calcistica anche tra i più giovani, con
l’obiettivo di non far dimenticare quella tragedia.
Assisteranno quindi all’incontro anche gli studenti di
due licei sportivi di Firenze, "Scuole Pie Fiorentine" e
"Gobetti-Volta", e il liceo sportivo di Sabaudia,
"Giulio Cesare".
Fonte:
Adnkronos © 26 maggio 2023
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