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38° MUSEO COVERCIANO 2023
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Museo Calcio Coverciano Firenze 29.05.2023
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INCONTRO TESTIMONIANZA SCUOLE
MUSEO del CALCIO di COVERCIANO FIRENZE 29.05.2023
HEYSEL MEMORIA TESTIMONIANZA EREDITA' 

"Memoria, Testimonianza, Eredità", sono state queste le parole chiave che hanno accompagnato il ricordo della strage dell'Heysel, nel 38esimo anniversario, questa mattina nella sala conferenze del Museo del Calcio di Coverciano alla presenza degli studenti di due licei sportivi di Firenze e di uno di Sabaudia. Un grazie particolare a Matteo Marani, presidente della Fondazione del Museo del Calcio per essere ormai da diversi anni al fianco dell'Associazione fra i familiari della vittime dell'Heysel nel percorso di memoria ed educazione civico sportiva rivolto alle nuove generazioni. Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it © 29 maggio 2023 (Testo © Fotografie)








Museo del Calcio Coverciano 2023







 

Il ricordo di Brio: quel maledetto 29 maggio 1985 era in campo

"Heysel dolore infinito"

di Silvia Campanella

"Non dimenticherò mai la notte in cui morirono 39 persone: noi giocatori lo scoprimmo in albergo".

Una delle pagine più drammatiche della storia del calcio. Uno de momenti più attesi della stagione che si trasforma in una tragedia fatale per 39 persone. E’ un ricordo che è doveroso continuare a tenere vivo, anche tra le giovani generazioni. Proprio con questo intento ieri, nel 38° anniversario delle morti dell’Heysel, la Figc ha organizzato un incontro, al Museo del Calcio di Coverciano, per "mantenere il ricordo su quella tragedia - le parole di Matteo Marani, presidente della Fondazione Museo del Calcio: "nella storia dello sport, purtroppo, non ci sono solo le pagine belle, ma anche le tragedie e tra queste quella dell’Heysel è una delle pagine più nere del nostro calcio". Quando poca prima dell'orario fissato per l’inizio della finale dell'allora Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool si scatenò la furia dei tifosi inglesi che invasero il settore dedicato a quelli "neutrali", non appartenenti a gruppi organizzati. Prima la rottura della rete divisorie, poi il crollo del muretto in un impianto che già aveva mostrato  evidenti problemi strutturali. Oltre i 39 morti, si contarono 600 feriti. Erario le 19.20. Il fischio d’inizio era previsto alle 20.15. L’Uefa decise comunque di far disputare la gara, iniziata alle 21.40. Proprio su questa decisione è tornato ieri Sergio Brio, difensore della Juventus che scese in campo: "Non dimentico quella notte, la porterò con me tutta la vita. Voglio precisare per l'ennesima volta che non sapevamo dei 39 morti, sapevamo soltanto di uno. Ci fu la riunione in Uefa, si presentò Boniperti che sapeva dei 39 morti, lui disse che non voleva giocare. L’Uefa, però, impose di giocare e allora Boniperti venne nello spogliatoio e ci disse che purtroppo era morto un tifoso. Siamo venuti a conoscenza dei 39 morti in al-berg0". E di fronte agli studenti di tre scuole superiori invitati a Coverciano ha aggiunto: "Cosa accade nel calcio di oggi ? Bisogna essere più duri e cercare di emarginare questi elementi che sono di disturbo". "La cultura del ricordo e della memoria è l'unico antidoto al dolore e il modo migliore per continuare a onorare le vittime della tragedia dell'Heysel, che rappresenta ancora oggi una ferita aperta per il mondo del calcio - le parole del presidente Figc Gravina - lo sport che più amiamo è gioia ed emozione, non può e non deve essere occasione di lutto e sofferenza". Anche la Juventus ha voluto ricordare sul proprio canale ufficiale questo triste anniversario: "Da quel giorno del 1985 per noi la parola "Heysel" è sinonimo di sgomento, irrazionalità, di eventi vertiginosi in una notte scellerata. Ci stringiamo nel ricordo uniti alle famiglie e a tutti i cari di quelle 39 persone innocenti. Che c’erano e non smetteranno mai di essere insieme a noi". Due mazzi di fiori e la targa "In memoriam 29.05.1985": è lo scatto scelto dal presidente Fifa Gianni Infamino per ricordare l'anniversario. Anche Claudio Marchisio lo ha voluto celebrare con un tweet, "39 vittime innocenti, 39 vittime interrotte, 39 famiglie distrutte. Mai vi dimenticheremo", così come il Torino, "Siamo uniti nella preghiera e nel ricordo delle 39 vittime della strage dell’Heysel. Tanti gli appuntamenti commemorativi, a Torino, Grugliasco, Settimo Torinese e Cherasco, oltre all'illuminazione della Mole Antonelliana. Venerdì, infine, a Reggio Emilia, in programma un evento con la collaborazione del comitato "Per Dimenticare Heysel". Fonte: Tuttosport © 30 maggio 2023 Fotografie: Associazionefamiliarivittimeheysel.it © Figc.it ©

Marani: "Heysel tragedia più grande dello sport italiano"

di Alessandra Stefanelli

A trentotto anni dalla tragedia che ha sconvolto l'Italia e il mondo del calcio, si è tenuto quest'oggi, al Museo del Calcio di Coverciano, l'incontro in memoria delle 39 vittime dell' "Heysel" di Bruxelles, dove si giocò la finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool. Presenti all'evento, il presidente dell’Associazione fra i Familiari delle Vittime dell’Heysel Andrea Lorentini, il direttore del Centro Tecnico Federale di Coverciano Maurizio Francini, l’ex difensore della Juventus Sergio Brio (tra i protagonisti di quella partita) e l'attuale presidente della Lega Pro (anche presidente della Fondazione Museo del Calcio) Matteo Marani, che ha poi parlato in esclusiva a TuttoMercatoWeb.com:

"È stata la tragedia più grande dello sport italiano, quelle 39 vittime rimangono una ferita aperta, una lacerazione che non si è mai rimarginata davvero. Una delle poche cose che possiamo fare, e che abbiamo l'obbligo di fare, soprattutto in qualità di Museo del Calcio, visto che costruiamo la storia del calcio italiano, è ricordare ogni 29 maggio questa pagina: anche ai ragazzi delle scuole stamani dicevo che dobbiamo ricordare che lo sport non è solo successi e momenti esaltanti, ma anche eventi luttuosi che vanno ricordati. E quella dell’Heysel è stata una vergogna che l'Europa e tante istituzioni belghe, e la UEFA di allora, hanno sulla coscienza: è una pagina brutta che investe tutti, ed è grottesco che qualcuno ne abbia fatto una questione di bandiera. Quei ragazzi sono i morti dell'Italia prima e del calcio poi. E la presenza di Brio, visto che si contestarono anche i festeggiamenti successivi, è stata significativa, non banale: la sua presenza ha avuto un fortissimo valore".

Probabilmente, al tempo, i calciatori non si resero davvero conto di quello che stava succedendo, lo capirono tardi...

"È difficile applicare con gli occhi di oggi una cosa di 38 anni fa, quando le informazioni circolavano in modo diverso. Oggi con i telefonini e i social le cose si sanno in tempo reale, allora era impossibile avere le immagini: Brio ha raccontato che loro seppero solo in parte di ciò che stava succedendo, ma credo anche al tempo i giocatori non avessero la sensibilità che si è sviluppata adesso. In quegli anni sembrava impensabile fermare il calcio, non era usuale, oggi invece di fronti a certi eventi ci fermiamo. E questo è un passo importante".

Come importante è vedere che i ragazzi, magari neppure nati allora, abbiamo sensibilità su questo tragico evento.

"Il fatto che venga ricordata questa tragedia, anche da parte di ragazzi che al tempo non c'erano ma hanno avuto conoscenza del disastro tramite nonni e genitori, oppure tramite eventi come questo, è positivo. È l'occasione per dire mai più. Anche se c'è da tenere ancora alta la concentrazione su tante cose" (Omissis) Fonte: TuttoJuve.com © 29 maggio 2023 Fotografia: Figc.it ©

Trentotto anni fa la tragedia dell’Heysel

Gravina: "Ancora oggi è una ferita aperta per il mondo del calcio"

Questa mattina al Museo del Calcio un incontro per onorare la memoria. Coinvolte anche le nuove generazioni con i ragazzi di tre scuole superiori.

Trentotto anni fa, il 29 maggio del 1985, si consumava a Bruxelles, allo stadio ‘Heysel’, una delle più gravi tragedie del panorama sportivo, non solo italiano: trentanove spettatori, andati a vedere la finale di Coppa dei Campioni tra la Juventus e il Liverpool, non fecero più ritorno a casa, vittime della strage scaturita dagli incidenti sugli spalti. "La cultura del ricordo e della memoria - sottolinea il presidente federale, Gabriele Gravina - è l’unico antidoto al dolore e il modo migliore per continuare ad onorare le vittime della tragedia dell’Heysel, che rappresenta, ancora oggi, una ferita aperta per il mondo del calcio. Lo sport che più amiamo è gioia ed emozione, non può e non deve essere occasione di lutto e di sofferenza". In occasione dell’anniversario di quella tragedia, oggi al Museo del Calcio si è tenuto un incontro per tenere vivo il ricordo di quanto avvenne, alla presenza anche dei ragazzi e delle ragazze di tre scuole superiori per coinvolgere le nuove generazioni su un argomento così drammatico. "Il dovere del Museo del Calcio è di ricordare e di mantenere il ricordo su quella tragedia" ha commentato in apertura il presidente della Fondazione Museo del Calcio, Matteo Marani, che poi ha continuato: "Nella storia dello sport, purtroppo, non ci sono solo le pagine belle, ma anche le tragedie e tra queste quella dell’Heysel è una delle pagine più nere del calcio italiano". Davanti alla giovane platea, che in un composto silenzio ascoltava il drammatico racconto di quella giornata belga, sono intervenuti anche il presidente dell’Associazione fra i Familiari delle Vittime dell’Heysel, Andrea Lorentini; il direttore del Centro Tecnico Federale di Coverciano, Maurizio Francini, e l’ex difensore della Juventus, che prese parte a quella sfida, Sergio Brio, oltre al giornalista e scrittore Francesco Caremani, che ha indagato a lungo sulla "strage" dell’Heysel, come ha tenuto a sottolineare con una parola ricca di significati. Il racconto e i commenti dei presenti si sono alternati mentre accanto al bancone degli oratori era esposta la maglia azzurra numero 39, ritirata in occasione del trentesimo anniversario della tragedia, quando nel 2015 la Nazionale italiana è andata in Belgio per un’amichevole, proprio in quello stadio teatro degli scontri e che oggi è intitolato a ‘Re Baldovino’. "Era per me doveroso essere qui oggi" ha commentato Sergio Brio e Andrea Lorentini ha sottolineato come "Il Museo del Calcio sia il luogo migliore per ospitare un evento del genere. Con la nostra associazione portiamo avanti la memoria, senza che sia fine a se stessa". Maurizio Francini, anche in qualità di ex stadium manager della Fiorentina, ha parlato invece degli aspetti di gestione durante un evento sportivo, ricordando come purtroppo "nel 1985 non c’era l’organizzazione che abbiamo oggi per la sicurezza negli stadi". Fonte: Figc.it © 29 maggio 2023 (Testo © Fotografia)

Calcio: 38 anni fa l'Heysel, Gravina "Memoria antidoto al dolore"

ROMA - Trentotto anni fa, il 29 maggio del 1985, si consumava a Bruxelles, allo stadio 'Heysel', una delle più gravi tragedie del panorama sportivo, non solo italiano: trentanove spettatori, andati a vedere la finale di Coppa dei Campioni tra la Juventus e il Liverpool, non fecero più ritorno a casa, vittime della strage scaturita dagli incidenti sugli spalti. "La cultura del ricordo e della memoria - sottolinea il presidente federale, Gabriele Gravina - è l'unico antidoto al dolore e il modo migliore per continuare ad onorare le vittime della tragedia dell'Heysel, che rappresenta, ancora oggi, una ferita aperta per il mondo del calcio. Lo sport che più amiamo è gioia ed emozione, non può e non deve essere occasione di lutto e di sofferenza". In occasione dell'anniversario di quella tragedia, oggi al Museo del Calcio si è tenuto un incontro per tenere vivo il ricordo di quanto avvenne, alla presenza anche dei ragazzi e delle ragazze di tre scuole superiori per coinvolgere le nuove generazioni su un argomento così drammatico. "Il dovere del Museo del Calcio è di ricordare e di mantenere il ricordo su quella tragedia", ha commentato in apertura il presidente della Fondazione Museo del Calcio, Matteo Marani. Che poi ha continuato: "Nella storia dello sport, purtroppo, non ci sono solo le pagine belle, ma anche le tragedie e tra queste quella dell'Heysel è una delle pagine più nere del calcio italiano". Davanti alla giovane platea, che in un composto silenzio ascoltava il drammatico racconto di quella giornata belga, sono intervenuti anche il presidente dell'Associazione fra i Familiari delle Vittime dell'Heysel, Andrea Lorentini; il direttore del Centro Tecnico Federale di Coverciano, Maurizio Francini, e l'ex difensore della Juventus, che prese parte a quella sfida, Sergio Brio, oltre al giornalista e scrittore Francesco Caremani, che ha indagato a lungo sulla "strage" dell'Heysel, come ha tenuto a sottolineare con una parola ricca di significati. Il racconto e i commenti dei presenti si sono alternati mentre accanto al bancone degli oratori era esposta la maglia azzurra numero 39, ritirata in occasione del trentesimo anniversario della tragedia, quando nel 2015 la Nazionale italiana è andata in Belgio per un'amichevole, proprio in quello stadio teatro degli scontri e che oggi è intitolato a 'Re Baldovino'. "Era per me doveroso essere qui oggi", ha commentato Sergio Brio, e Andrea Lorentini ha sottolineato come "il Museo del Calcio sia il luogo migliore per ospitare un evento del genere. Con la nostra associazione portiamo avanti la memoria, senza che sia fine a se stessa". Maurizio Francini, anche in qualità di ex stadium manager della Fiorentina, ha parlato invece degli aspetti di gestione durante un evento sportivo, ricordando come purtroppo "nel 1985non c'era l'organizzazione che abbiamo oggi per la sicurezza negli stadi". Fonte: Ilgiornaleditalia.it © 29 maggio 2023 Fotografia: Figc.it ©

Calcio: il ricordo della tragedia dell’Heysel in un incontro al Museo di Coverciano

Firenze, 26 maggio - (Adnkronos) - A trentotto anni dalla tragedia che ha sconvolto non solo il mondo del calcio, lunedì 29 maggio si terrà un incontro per ricordare la drammatica finale di Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool, disputata allo stadio "Heysel" di Bruxelles, e la strage che ne scaturì, con trentanove vittime tra gli spettatori di quella partita. L’evento si terrà nella sala conferenze "Mario Valitutti" del Museo del Calcio dalle ore 10. Interverranno il presidente della Fondazione Museo del Calcio, Matteo Marani; il presidente dell’Associazione fra i Familiari delle Vittime dell’Heysel, Andrea Lorentini; il direttore del Centro Tecnico Federale di Coverciano, Maurizio Francini, e l’ex difensore della Juventus, che prese parte a quella sfida, Sergio Brio. L’incontro sarà moderato dal giornalista Francesco Caremani e vedrà la presenza anche dei ragazzi di tre scuole, sottolineando la volontà del Museo del Calcio di promuovere la conoscenza della storia calcistica anche tra i più giovani, con l’obiettivo di non far dimenticare quella tragedia. Assisteranno quindi all’incontro anche gli studenti di due licei sportivi di Firenze, "Scuole Pie Fiorentine" e "Gobetti-Volta", e il liceo sportivo di Sabaudia, "Giulio Cesare". Fonte: Adnkronos © 26 maggio 2023  Fotografia: Figc.it ©

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