LICEO STATALE "FRANCESCO REDI"
AREZZO
INCONTRO TESTIMONIANZA "HEYSEL - 30 ANNI DOPO"
LE IDEE - Andrea Lorentini,
figlio di una delle vittime chiede l'istituzione di una
borsa di studio in memoria di suo nonno Otello che si è
battuto per far condannare la Uefa per la tragedia.
Caremani chiede una lancia d'oro.
L'Heysel entra in classe al Liceo Scientifico
Mattinata di
riflessioni e proposte con gli studenti sulla tragedia
di 30 anni fa .
AREZZO
- E' stata una mattinata di riflessione e di ricordi
quella che si è consumata ieri al Liceo Scientifico Redi
per ricordare i 39 morti dell'Heysel. L'assessore
Francesco Romizi ha consegnato ad Andrea Lorentini,
presidente nazionale Associazione fra i familiari delle
vittime dell'Heysel, una targa a ricordo di Roberto
Lorentini e Giusy Conti. Sono intervenuti Giorgio Cerbai,
delegato provinciale Coni, Anselmo Grotti, dirigente
scolastico Liceo Scientifico "Francesco Redi". Sono
state proiettate le immagini della tragedia ed è stato
presentato un lavoro curato dagli studenti del Liceo
Scientifico sul tema del fair play. C'è stata poi la
presentazione del libro di Francesco Caremani "Heysel Le
verità di una strage annunciata" con dibattito.
All'incontro ha partecipato anche la classe del Liceo
Classico intitolata a Giuseppina Conti. "Uno degli
obiettivi dell'Associazione è quello di instillare il
seme della non violenza nelle giovani generazioni e
costruire insieme a loro una cultura sportiva migliore -
spiega Andrea Lorentini - per questo abbiamo ritenuto
fin da subito che la scuola fosse il luogo più idoneo
per ricordare Roberto e Giuseppina". "L'Heysel non è
successo per caso - sottolinea Francesco Caremani - nel
mio libro racconto le verità di quella strage che troppo
spesso in Italia si è voluto cancellare e dimenticare
perché scomode. Gli hooligans sono gli assassini
materiali e con le loro cariche provocano il panico e la
morte nel settore Z, ma Uefa e autorità belghe sono i
mandanti morali di quella strage. Nel libro sono
spiegate tutte le negligenze commesse e che hanno
portato alla carneficina". E sempre da Francesco
Caremani che ha ricordato la figura di Otello Lorentini,
fondatore dell'Associazione fra i familiari delle
vittime dell' Heysel e per tanti anni in prima linea per
un calcio non violento, arriva la proposta. "Se oggi
l'Uefa è obbligata a rispettare standard di sicurezza
ben precisi nelle manifestazioni che organizza e se
quindi la sicurezza nel calcio europeo è migliorata lo
si deve a Otello Lorentini che insieme all'Associazione
è riuscito a far condannare l'Uefa nel processo
inchiodandola alle proprie responsabilità. Una sentenza
che ha fatto giurisprudenza. Otello è un aretino
illustre e per questo mi aspetto che possa essere
intitolata a lui una Lancia D'oro. Mi auguro che
l'Istituzione Giostra gli renda il giusto e doveroso
tributo". Un auspicio ribadito anche da Andrea Lorentini
che ha aggiunto: "Proporrò alla nuova amministrazione
comunale l'istituzione di una borsa di studio in memoria
di Otello. Il suo impegno civile contro la violenza
nello sport rappresenta un esempio da seguire per ogni
studente".
Fonte:
Corriere di Arezzo © 21 maggio 2015
Fotografie:
La Nazione © Liceo Francesco Redi di Arezzo ©
Icone: Pngegg.com ©
Grafica Logo: Gianni Valle (Studio Charivari
grafica design) ©
Domani l'iniziativa
allo Scientifico
L'Heysel, 30 anni dalla tragedia
Un incontro al Liceo
di Diego D'Ippolito
Non
doveva andare così. Nel settore Z c'erano famiglie,
bambini, tifosi non organizzati. "A vigilare solamente 4
guardie a cavallo". A distanza di 30 anni sulla tragica
vicenda dell'Heysel ci sono fatti. Ci sono i 39 morti
tra cui due aretini, c'è una ferita ancora aperta.
Andrea Lorentini, figlio di Roberto una delle due
vittime insieme a Giuseppina Conti, aveva appena 3 anni
quel 29 maggio. Di tempo ne è passato molto, ma non
abbastanza per una memoria condivisa su ciò che successe
un'ora prima della finale della Coppa dei Campioni di
calcio tra Juventus e Liverpool allo stadio di
Bruxelles. L'associazione fra i familiari delle vittime
dell'Heysel ha deciso di ricordare i trent'anni con una
iniziativa rivolta ai giovani del liceo scientifico di
Arezzo. "Abbiamo subito pensato alla scuola come
interlocutore ci racconta Andrea perché il nostro
obiettivo è quello di divulgare i valori positivi dello
sport ai più giovani. Sono determinato nel portare
avanti questi obiettivi anche con un pizzico di emozione
nel fare i conti con una tragedia che ha cambiato la mia
vita". Il 29 maggio ci sarà anche una messa a Torino con
giocatori e dirigenti della Juventus. Non è poco, ma
"nemmeno abbastanza" secondo Lorentini. "Ancora oggi a
distanza di 30 anni - spiega Lorentini - la Juventus è a
disagio perché l'Heysel è una vicenda scomoda. Con la
Juventus avevamo un progetto più ambizioso, volevamo
portare allo Stadium uno spettacolo teatrale che
raccontasse ciò che è davvero successo. L'iniziativa non
si è concretizzata, ci siamo resi conto che la Juventus
prova ancora un importante imbarazzo rispetto a certe
verità e sentiva la necessità di omettere dal racconto
alcuni particolari" continua Lorentini. "Non c'è
dimestichezza nell'accettare alcune fondamentali
negligenze come quelle della Uefa. Certo - continua
Andrea - le responsabilità sono in primis degli
hooligans, ma si poteva evitare la tragedia scegliendo
un altro stadio. Il dialogo con la Juve è comunque
aperto, anche grazie ad Andrea Agnelli, ma sul piano
della memoria rimane una distanza ancora grande".
L'iniziativa allo scientifico vedrà la presenza oltre
che di Andrea anche di Giorgio Cerbai e di Francesco
Caremani che presenterà il suo libro: "Heysel Le verità
di una strage annunciata". "Il libro resta l'unico testo
nel quale si raccontano le verità sulla tragedia" spiega
Caremani. "Sono morte 39 persone e questo è
inaccettabile, ma dopo la morte è successo di peggio:
l'associazione è stata abbandonata durante il processo
anche quando è stata condannata l'Uefa. E' clamoroso che
dopo 30 anni ancora sono in troppi a non volere
ricordare certe responsabilità. Mi riferisco agli
hooligans assassini e alle autorità politiche e sportive
come mandanti morali. Ora - conclude - mi aspetto che
l'istituzione giostra intitoli una lancia ad Otello
Lorentini che ha fatto condannare la Uefa difendendo la
memoria di tutti".
Fonte: La
Nazione © 19 maggio 2015
Video:
TeleSanDomenico Arezzo © Teletruria ©
Icone: Pngegg.com ©
Domani al Liceo Redi
incontro con gli studenti
Andrea Lorentini: "Tragedia dalle dinamiche
scomode"
Heysel, 30 anni dopo
Caremani: "Lancia
d'oro per Otello Lorentini"
di Francesca Muzzi
AREZZO
- "Andai a letto e mia mamma mi disse che Roberto
(NdR: Lorentini)
era solo ferito. Mi svegliai e seppi che era morto. Non
ci volevo credere. Francesco Caremani, giornalista, ha
scritto il libro "Heysel Le verità di una strage
annunciata" e quando ricorda quel 29 maggio 1985, scende
un brivido lungo la schiena. Ci sono rabbia ed emozioni
nelle parole di Caremani e a sentirlo alla presentazione
della giornata "Heysel 30 anni dopo" quasi ti commuovi.
"Il calcio europeo è cambiato grazie a Otello Lorentini.
Lui ha riunito qui ad Arezzo tutti i familiari delle
vittime dell'Heysel e ha fatto condannare la Uefa. Penso
che sarebbe giusto, doveroso intitolare la lancia d'oro
di settembre a Otello Lorentini". "Questa proposta
interviene l'assessore Francesco Romizi è stata portata
all'attenzione dell'istituzione Giostra, ma per
quest'anno le dediche sono già state assegnate". Per me
va bene anche a settembre 2016 - dice Caremani - Tanto
noi siamo qua. Fino a che avrò fiato e vita, combatterò,
perché le 39 vittime dell’ Heysel non vengano
dimenticate. Questa non è la festa della donna che il 9
marzo è già finita. L'anniversario dell'Heysel non
finisce a mezzanotte e un minuto del 30 maggio". Domani
dunque il primo appuntamento al Liceo Scientifico
"Francesco Redi". Una sede scelta non a caso. "Perché da
settembre sottolinea l'assessore Romizi diventerà liceo
sportivo". Alle 11 in aula magna ci sarà una giornata
dedicata sì al ricordo, "ma soprattutto sarà un momento
di riflessione" introduce Andrea Lorentini, figlio di
Roberto, deceduto all'Heysel che adesso, nel nome di
nonno Otello sta portando avanti l'Associazione
familiari vittime Heysel. "Saranno proiettate immagini
della tragedia, ma soprattutto ci sarà un confronto con
gli studenti - continua Lorentini - Dobbiamo
ricominciare dai giovani a diffondere la cultura
sportiva. Seminiamo la non violenza, perché penso che
sia l'unico modo per onorare le vittime dell'Heysel".
Annuncia Andrea: "Ci sarà anche la classe del liceo
classico intitolata a Giuseppina Conti (NdR: l'altra giovane
vittima allo stadio di Bruxelles)". E poi un altro
brivido passa per la schiena quando Andrea Lorentini
ricorda Roberto, il suo babbo che non ha mai conosciuto.
Lo chiama per nome, quasi volerlo regalare e condividere
con tutti. "Non dimentichiamo che Roberto (NdR: era medico) è stato insignito della medaglia d'argento al
valore civile. Lui era riuscito a salvarsi. Era uscito
da quel settore maledetto, ma poi vide un bambino in
difficoltà e non esitò a tornare indietro e a pagare con
la propria vita per salvare quella degli altri.
Purtroppo come ha scritto Francesco Caremani nel suo
libro, questa è stata una strage annunciata". Durante la
giornata di domani, l'assessore allo Sport Francesco
Romizi che ha sostenuto l'iniziativa con
l'amministrazione comunale consegnerà "una targa
commemorativa del Comune all'Associazione familiari
vittime Heysel". "Penso conclude il presidente del liceo
Anselmo Grotti che tocchi a noi come scuola educare i
nostri giovani e renderli partecipi di una tragedia che
toccò davvero tutti". Heysel, trent'anni dopo. Nessuno
dimentichi.
Fonte:
Corriere di Arezzo © 19 maggio 2015
(Testo © Fotografia)
Icone: Pngegg.com ©
Arezzo Heysel, 30 anni
dopo: le iniziative e una proposta
Il prossimo 29 maggio
ricorrerà il 30° anniversario della tragedia
dell’Heysel. Prima della finale di Coppa dei Campioni
tra Juventus e Liverpool morirono 39 persone di cui 32
italiani. La città di Arezzo ha pagato un grave tributo
a quella strage. A Bruxelles persero la vittima
Giuseppina Conti, studentessa di 16 anni, e Roberto
Lorentini, medico di 31 anni. Medaglia d’argento al
valor civile per aver perso la vita mentre soccorreva un
bambino ferito sugli spalti. Era già salvo, tornò
indietro e pagò con la vita il gesto di estremo
altruismo.
Il
Comune di Arezzo insieme all’Associazione fra i
familiari delle vittime dell’Heysel, con la
collaborazione del Liceo Scientifico "Francesco Redi",
ricorderà il sacrificio dei due nostri concittadini
attraverso una giornata che sia al tempo stesso momento
di memoria e di riflessione. Mercoledì 20 maggio, a
partire dalle ore 11, presso l’aula magna del "Liceo
Scientifico" si svolgerà l’iniziativa "Heysel - 30 anni
dopo". Un incontro che vedrà come protagonisti gli
studenti, ma aperto all’intera cittadinanza. Verranno
ricordarti Roberto e Giuseppina con la consegna di una
targa da parte del Comune di Arezzo all’Associazione fra
i familiari delle vittime. Interverranno Francesco
Romizi, assessore allo sport del Comune di Arezzo,
Andrea Lorentini, presidente nazionale Associazione fra
i familiari delle vittime dell’Heysel, Giorgio Cerbai,
delegato provinciale Coni, Anselmo Grotti, dirigente
scolastico Liceo Scientifico "Francesco Redi". Saranno
proiettate le immagini della tragedia e verrà presentato
un lavoro curato dagli studenti del Liceo Scientifico
sul tema del fair play. A seguire ci sarà la
presentazione del libro di Francesco Caremani "Heysel -
Le verità di una strage annunciata" con dibattito.
All’incontro parteciperà anche la classe del Liceo
Classico intitolata a Giuseppina Conti. "Uno degli
obiettivi dell’Associazione è quello di instillare il
seme della non violenza nelle giovani generazioni e
costruire insieme a loro una cultura sportiva migliore -
spiega Andrea Lorentini - per questo abbiamo ritenuto
fin da subito che la scuola fosse il luogo più idoneo
per ricordare Roberto e Giuseppina. Sarà anche
l’occasione per raccontare loro cosa è stato l’Heysel e
perché è accaduta una tragedia simile".
"L’Heysel
non è successo per caso - sottolinea Francesco Caremani
- nel mio libro racconto le verità di quella strage che
troppo spesso in Italia si è voluto cancellare e
dimenticare perché scomode. Gli hooligans sono gli
assassini materiali e con le loro cariche provocano il
panico e la morte nel settore Z, ma Uefa e autorità
belghe sono i mandanti morali di quella strage. Nel
libro sono spiegate tutte le negligenze commesse e che
hanno portato alla carneficina". "Per il Liceo
Scientifico è un privilegio ospitare un evento del
genere - afferma Anselmo Grotti - i ragazzi sono stati
preparati dai professori e in queste settimane hanno
curato e presenteranno nell’occasione un lavoro sul tema
del fair play e su quelli che devono essere i veri
valori dello sport prendendo spunto dalla tragedia
dell’Heysel". Nel corso della conferenza stampa di
presentazione dell’iniziativa "Heysel 30 anni dopo"
Francesco Caremani ha ricordato la figura di Otello
Lorentini, fondatore dell’Associazione fra i familiari
delle vittime dell’Heysel e per tanti anni in prima
linea per un calcio non violento. "Se oggi l’Uefa è
obbligata a rispettare standard di sicurezza ben precisi
nelle manifestazioni che organizza e se quindi la
sicurezza nel calcio europeo è migliorata lo si deve a
Otello Lorentini che insieme all’Associazione è riuscito
a far condannare l’Uefa nel processo inchiodandola alle
proprie responsabilità. Una sentenza che ha fatto
giurisprudenza. Otello è un aretino illustre e per
questo mi aspetto che possa essere intitolata a lui una
Lancia D’oro. Mi auguro che l’Istituzione Giostra gli
renda il giusto e doveroso tributo". Un auspicio
ribadito anche da Andrea Lorentini che ha aggiunto:
"Proporrò alla nuova amministrazione comunale
l’istituzione di una borsa di studio in memoria di
Otello. Il suo impegno civile contro la violenza nello
sport rappresenta un esempio da seguire per ogni
studente".
Fonte: Corrierediarezzo.it © 18
maggio 2015
Video: Arezzo Notizie
TV © TeleSanDomenico Arezzo ©
Icone: Pngegg.com ©
Al Liceo Scientifico per
"instillare nei giovani il seme della non violenza"
Heysel, 30 anni dopo
di Claudia Martini
Mercoledì iniziativa con
l'Amministrazione e l'associazione familiari delle
vittime. Caremani "mi aspetto che venga dedicata una
Lancia d'Oro ad Otello Lorentini".
Heysel - 30 anni dopo. L’iniziativa
si terrà mercoledì, dalle 11, nell’aula Magna del Liceo
Scientifico Redi. Per non dimenticare e per ricordare
Roberto Lorentini e Giuseppina Conti, le due vittime
aretine, delle trentanove, che persero la vita in quel
drammatico giorno, a Bruxelles, dove erano andati per
seguire una partita di calcio, per lo sport, per il
divertimento, per passione. Un appuntamento che si
svolgerà all’interno di una scuola, perché, come ha
spiegato Andrea Lorentini, figlio di Roberto: "si tratta
di un momento di riflessione. Per instillare nei giovani
il seme della non violenza. Si deve ancora lavorare
molto sui ragazzi". Ed ha proseguito ripercorrendo la
vicenda del padre: "Roberto Lorentini è stato insignito
della medaglia d’argento al valor civile. Gli studenti
devono sapere: è stato un eroe, parola che oggi è anche
troppo inflazionata. Perché si era già salvato, ma è
tornato dentro per prestare soccorso ad un bimbo
agonizzante sugli spalti". Dopodomani aprirà la giornata
con i saluti istituzionali l’assessore Francesco Romizi,
quindi interverranno il delegato Coni provinciale,
Giorgio Cerbai, il preside dello Scientifico, che da
settembre ospiterà anche il Liceo Sportivo, Anselmo
Grotti, poi la parola passerà ad Andrea Lorentini, che
ha assunto l’incarico di presidente dell’Associazione
familiari vittime dell’Heysel, dopo la morte del nonno
Otello Lorentini. Sarà perciò consegnata una targa
commemorativa del Comune di Arezzo all’Associazione, e
verranno proiettate immagini della tragedia, un lavoro
fatto dagli studenti. Infine, Francesco Caremani
presenterà il libro "Heysel - La verità di una strage
annunciata" e verrà lasciato spazio al dibattito.
Parteciperà anche la classe del Liceo Classico
intitolata a Giuseppina Conti, che frequentava la scuola
aretina, quando il destino l’ha portata via troppo
presto. "Parlare dell’Heysel è ancora scomodo - ha detto
Caremani - Ancora suscita rabbia ed emozione perché
bastava poco per non far morire 39 persone. Perché gli
Italiani non dovevano essere lì, perché gli Inglesi non
dovevano bere così tanto, perché i soccorsi sono
arrivati in ritardo, perché non dovevano esserci solo
sei guardie. Queste sono le verità che ho scritto. Con
il Comune abbiamo avviato un percorso per intitolare una
borsa di studio ad Otello Lorentini, non ci sono stati i
tempi tecnici, ma il progetto va avanti. Lo proporremo
anche alla prossima Amministrazione. Otello Lorentini ha
fatto condannare la Uefa ed ha cambiato il calcio. Per
questo non chiedo, ma pretendo che venga intitolata una
Lancia d’Oro del Saracino a lui. Anche quest’anno la
proposta è stata portata nel Cda dell’istituzione
Giostra, ma non abbiamo avuto risposte positive, e non
per responsabilità dell’assessore Romizi. Ormai, ben
venga anche il prossimo anno. Me lo aspetto. Perché la
memoria dell’Heysel non finisce con il trentennale, ci
siamo sempre stati e ci saremo sempre".
Fonte: Arezzoora.it © 18 maggio
2015
Video:
Arezzoora.it © Teletruria ©
Fotografie: La
Nazione ©
Corriere di Arezzo
©
Icone: Pngegg.com ©
Grafica Logo: Gianni Valle (Studio Charivari
grafica design) ©