Arezzo, lo
stadio di Rigutino dedicato a Giusy
Conti vittima
dell'Heysel resta senza gestione
di Luca
Serafini
È un bello stadio e il
fatto che sia intitolato a Giusy Conti, giovane
vittima dell’Heysel (1985), rende questo
impianto qualcosa di sacro. Ma la vita sportiva
nel rettangolo verde di Rigutino è agli
sgoccioli. Il gestore Paolo Polvani alza le
braccia dopo che il bando del Comune sembra aver
prodotto solo guai e nessuna prospettiva
concreta. Messa fuori gioco la vecchia gestione
per costi e condizioni improponibili, è stata
stoppata la proposta della Sansovino che pure si
era fatta avanti, infine si è registrata la
retromarcia dell’Arezzo calcio che sembrava
interessata. Il risultato di tanta incertezza è
che oggi il campo di Rigutino è sottoutilizzato,
con la sola squadra del campionato Uisp che qui
si allena una volta alla settimana e ci gioca la
partita interna ogni due settimane. Polvani
tiene aperta la struttura, accesa
l’illuminazione e in funzione le docce
esclusivamente per la compagine amatoriale, ma
la riconsegna delle chiavi è dietro l’angolo. Un
pasticcio che forse si poteva evitare. "Per
prendere in gestione lo stadio dovevamo
ristrutturare le tribune e gli impianti
elettrici, un impegno oneroso, da 35 mila euro,
e questo ci ha tagliati fuori" spiega Polvani
"anche perché ci eravamo dovuti già accollare la
rimozione degli abusi precedenti, smantellati a
nostre spese, per un importo notevole e senza
poter contare più, tra l’altro, su certi spazi
come stand e cucine, che ci consentivano di
organizzare eventi e cene dai quali ricavare
soldi per andare avanti." La società dunque non
ha partecipato al bando del Comune, di cui in
questo periodo tanto si parla con botta e
risposta tra opposizione del Pd in consiglio
comunale e amministrazione comunale che difende
le scelte con l’assessore Scapecchi. "Lo stadio
di Rigutino rischia l’abbandono come abbiamo
visto per altri impianti come il Roberto
Lorentini di Arezzo (intitolato all’altra
vittima aretina dell’Heysel NdR); quando un
campo non è utilizzato, vissuto, curato, va
tutto in malora e ci entrano dentro
malintenzionati a portare via ogni cosa. È un
peccato perché la struttura è valida, con
impianto di illuminazione, vicino al polo
scolastico, a due passi dalla Strada regionale
71". L’amarezza è accentuata dal fatto che nei
mesi scorsi una soluzione praticabile, che
sembrava dare garanzie era arrivata da Monte San
Savino. C’era interesse del club arancioblù per
poter disporre di questo campo per le attività
del settore giovanile. C’erano stati anche
contatti e incontri con il Comune ma tutto è
svanito, racconta Polvani, nel momento in cui
l’amministrazione comunale si è orientata verso
una possibile gestione da parte dell’Arezzo, che
tra l’altro in zona, al Planet, dispone di una
struttura ricettiva di proprietà. La Sansovino
così si è fatta da parte, non c’è rimasta bene,
ed ha impostato la sua stagione facendo
affidamento su altri impianti. Ma il club
amaranto dell’Arezzo almeno per ora non ha preso
lo stadio di Rigutino. "Ora dispiace vederlo
morire" commenta Polvani "nella vicina frazione
di Vitiano grazie alla proroga di un anno, la
gestione prosegue sul binario precedente ma qui
da noi la situazione sembra al capolinea. Ci è
stato chiesto di andare avanti per tenere attivo
il campo sportivo ma in questa fase con le
risorse disponibili siamo alle prese con le
pesanti utenze dell’energia elettrica e del gas,
mentre le entrate sono ridotte al minimo. Non
possiamo andare avanti, lo facciamo per rispetto
della squadra che ancora ospitiamo qui ma la
situazione è insostenibile". Amarezza da parte
di Francesco Conti, fratello di Giuseppina:
"Accanto al valore di memoria che lo stadio ha
per la mia famiglia, tutta la comunità di
Rigutino è penalizzata: la mancata
valorizzazione è probabilmente conseguenza di
scelte errate, spero che venga trovata una
soluzione nell’interesse generale".
Fonte: Corrierediarezzo.corr.it
©
3 dicembre 2022
Fotografia:
Google Maps ©
|