Arezzo,
Andrea Lorentini su Pescaiola: "Trovate una
soluzione
dignitosa per lo stadio intitolato a mio padre"
di Francesca
Muzzi
"Trovate una soluzione
dignitosa per il campo intitolato a mio padre.
Per i ragazzi, per il luogo e per chi è
dedicato". Andrea Lorentini, figlio di Roberto
l’eroe morto all’Heysel per tentare di salvare
un bambino, entra in punta di piedi nella
vicenda di totale abbandono dello stadio a
Pescaiola che venne dedicato a suo padre. "Non
mi interessano i giochi politici - dice - io
parlo anche a nome della mia famiglia. Vedere lo
stadio in quelle condizioni fa male. Per questo
auspico che venga trovata una soluzione
dignitosa e che presto torni a disposizione
della comunità. Anche per il significato che ha
quella struttura intitolata ad una persona che
non c’è più, ma che un’intera città ricorda
sempre". La vicenda
dell’abbandono di Pescaiola è uscita fuori
grazie ad un viaggio che il Corriere di Arezzo
ha fatto venerdì mattina. Siamo entrati dentro
quello stadio, una volta gestito e tenuto come
un fiore all’occhiello dalla società Orange Don
Bosco e abbiamo visto prima di tutto quanto sia
facile entrare dentro quella struttura dove
tutto è aperto e poi abbiamo visto quanto l’erba
sia diventata alta e a momenti arrivi quasi alle
traverse delle porte che non si vedono più. Le
panchine del campo principale, per esempio, sono
quasi sommerse dall’erba e per rimettere a posto
quel terreno di gioco non basterà rasarla. È
così da quando l’Orange Don Bosco, a settembre
2021 ha dovuto riconsegnare le chiavi al Comune,
perché era scaduta la convenzione. Da allora
l’impianto si è addormentato e la natura ha
ripreso il sopravvento. Emblematiche le foto che
Marta Massai, un tempo a gestire la società
insieme al babbo, Gino, ha pubblicato ieri sul
proprio profilo facebook. Da una parte il campo
curato e dall’altra quello che ne resta oggi. Sulla vicenda erano
intervenuti anche i consiglieri del Pd,
Alessandro Caneschi e Giovanni Donati. Anche
loro avevano fatto un giro allo stadio dove fa
effetto vedere alcune coppe sparse tra la
tribuna e l’interno dello stabile. La struttura
è tornata a bando, ma sono proprio i due
consiglieri del Pd a sostenere in quale modo:
"In pratica le società sportive che
parteciperanno al bando per la gestione
dell’impianto - dicono - dovranno accollarsi le
spese per la sua messa in sicurezza e
sobbarcarsi, in termini economici, un
investimento straordinario di 150 mila euro nei
primi 5 anni. Da precisare che questa cifra
servirà a rendere la struttura a norma per
poterla utilizzare. Dopo di che andranno
aggiunti ulteriori 25 mila euro all’anno per la
gestione ordinaria. L’assessore Scapecchi
probabilmente non ha ben chiaro il panorama
delle società sportive locali, costituito da
realtà che vivono da sempre grazie al
volontariato. Quale soggetto può spendere oggi
una cifra simile", si chiedono i due
consiglieri. Nel frattempo abbiamo cercato anche
l’assessore allo sport del Comune di Arezzo,
Federico Scapecchi, per rispondere sullo stato
del Lorentini, ma lo stesso si è chiuso dietro
il silenzio stampa, sottolineando che
"risponderò a tempo debito". E intanto l’erba
continua a crescere allo stadio di Pescaiola nel
centro del quartiere. Uno scempio di una
struttura sportiva a due passi dalla città.
Fonte:
Corrierediarezzo.corr.it © 16 luglio 2022
Fotografie:
Gazzetta dello Sport © Corrierediarezzo.corr.it
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