Il tifo che va oltreToro e valori, Cuore
Melfi
di Alberto Manassero
Il Granata Club lucano
porta Superga e l'Heysel a scuola: che risposta da prof
e alunni !
Spesso siamo troppo
distratti dalle sciocchezze che crediamo vitali, per
accorgerci dei dettagli - questi sì vitali - che sono
piccoli pur designando e disegnando grandi cose.
Sassolini disseminati per il mondo e vieppiù per
l’Italia a insegnarci, per esempio, quanto e come dalla
tragedia, dai suoi dolori eterni e infinite lacrime, sia
possibile, diremmo doveroso tentar la semina di fiori, e
di vare qualità: lezioni ammonimenti, progressi,
sentimenti, ragionamenti, ravvedimenti, stimoli,
emozioni. eccetera. A Melfi capitale del Vulture c'è una
fabbrica oltre alla Fiat: proprio una fabbrica di quei
sassolini: il suo simbolo è stato, e resta il compianto
Mauro Tartaglia, per caso (ma guarda caso) gigantesco
cuore granata. Tra i motori della fabbrica melfitana,
uno di elevata cilindrata è il Toro Club "Gian Paolo
Ormezzano: presieduto dal figlio di cotanto padre,
Gianluca Tartaglia. Gianluca è un traino, autorevole
locomotiva di idee, progetti, fatti: sassolini Toro e
oltre il Toro. Con lui, un pugno di fedelissimi
(granata) pronti a farsi in quattro e anche in otto,
quali Savino Vurro, Gianluca Vitucci, Michele Garramone,
a tirare un club che protegge e impugna gli ideali del
Toro e di vita, e un nutrito numero di appassionatissimi
soci. Meriterebbero tutti una citazione, ne peschiamo
due: il brillante giornalista Rai Luigi Di Lauro e
l'attivissimo sindaco di Castelmezzano, autentica gemma
delle dolomiti lucane, Nicola Valluzzi, esempio di come
sia assolutamente possibile, malgrado tutto produrre
idee e trasformarle in fatti. L’ultimo, in ordine di
tempo, sassolino disseminato dal Toro Club Melfi ha
preso spunto, e decisivo aiuto dalla coraggiosa idea di
un altro essere unico quasi mitologico dell’emisfero
granata: Giampaolo Muliari, direttore del Museo del
Grande Torino e della leggenda Granata. Il quale, non
senza pene organizzò la mostra "70 angeli in un unico
cielo - Superga-Heysel: tragedie sorelle". Ebbene, in
concomitanza con la festa del Club - che ha ospitato e
premiato Paolo Pulici, in ciclonica forma, assieme alla
consorte Claudia - e con il "4° Memorial Mauro Tartaglia
– Educazione, cultura, sport" Gianluca e il suo consesso
di cuori granata hanno avuto il coraggio, non solo la
forza, di portare Superga e l’Heysel dentro la scuola.
Nello specifico, l’istituto comprensivo
"Ferrara-Marottoli". Hanno trovato terreno fertile, il
che è per nulla scontato, in un dirigente scolastico
illuminato quale è Antonietta Iuliano e in docenti
appassionati e, soprattutto che sanno appassionare gli
studenti: Filomena Barozzino, Antonietta Bitorsoli,
Raffaella Arcieri e la loro "capitana" Marianna Di
Bello. Definire Marianna una professoressa è giusto, ma
le si fa torto: è maestra, innanzitutto, il che è ben di
più. Non sale in cattedra, per lo meno non prima di aver
scovato la chiave per aprire anima e cuore dei propri
alunni, di aver stabilito un contatto e costruito un
piano di confronto comune. Non butta il suo sapere in
faccia agli scolari un tanto al chilo - inutile routine
d’ufficio per troppi - cerca di farglielo assaggiare, di
fargliene venire voglia, fame. Il progetto ha spinto le
classi medie 3A e 3D a liberare le proprie emozioni e i
propri pensieri e a metterli su carta in forma scritta
(premi a Federica Tucci e Francesco Masserini) e grafica
(premi a Sara Tobia e Lidia Giorgetti), esercizio sempre
più difficile per i ragazzi di oggi, è salvifico
stimolarli: ne sono uscite opere sorprenderti almeno
quanto commoventi. Un piccolo sassolino di progresso. E
di bellezza.
Fonte: Tuttosport © 6 ottobre 2021
(Testo
©
Fotografia)
|