Associazione fra
i familiari delle vittime dell’Heysel:
"A Bruxelles memoria
batte oblio 1-0"
Soddisfazione per
il ritiro simbolico della maglia numero 39 della
Nazionale in occasione di Belgio-Italia
L’Associazione fra i familiari
delle vittime dell’Heysel esprime profonda soddisfazione
per la decisione della Figc di procedere al ritiro,
simbolico, della maglia numero 39 della Nazionale
in occasione dell’amichevole Belgio-Italia in programma
a Bruxelles il prossimo 13 novembre. Ringraziamo
il presidente Carlo Tavecchio per aver accolto la
petizione, nata da un’idea di Annamaria Licata,
socio benemerito dell’Associazione, e promossa dall’intera
Associazione oltre che da alcune testate giornalistiche,
tifosi del calcio e privati cittadini.
Per l’Associazione si tratta
di un risultato straordinario che premia l’impegno,
la dedizione e la costanza di tutti coloro che a
vario titolo si sono impegnati e s’impegnano quotidianamente
affinché la tragedia dell’Heysel non venga mai dimenticata.
Il ritiro della maglia numero 39 e le commemorazioni
prima e durante Belgio-Italia saranno l’occasione
per una riflessione più ampia. Il primo passo per
fare sì che l’Heysel diventi una tragedia nazionale
ed europea. Perché negli stadi italiani vengano,
finalmente, sanzionati in maniera severa ed esemplare
cori e striscioni che inneggiano alle vittime dell’Heysel
e del calcio in generale. Perché, finalmente, quei
morti siano rispettati.
Quanto accadrà nei prossimi
giorni a Bruxelles è il frutto di una proficua collaborazione
avviata nei mesi scorsi tra l’Associazione e la
Figc, concretizzatasi lo scorso 1 ottobre a Roma
quando il presidente Andrea Lorentini e la vice
presidente Emanuela Casula hanno incontrato Carlo
Tavecchio e posto le basi per una diversa presa
di coscienza delle istituzioni calcistiche su quella
tragedia. A Bruxelles l’Associazione e sarà rappresentata
dal presidente Andrea Lorentini e dal segretario
Riccardo Balli.
L’amichevole Belgio-Italia
e le iniziative commemorative collaterali chiudono
una settimana molto importante. Lunedì 9 novembre,
infatti, l’Associazione ha ricevuto il Gonfalone
d’Argento, la massima onorificenza del consiglio
regionale della Toscana: "Essere insigniti di tale
onorificenza è per noi motivo di grande orgoglio
- ha dichiarato il presidente, Andrea Lorentini
- e conferma come la strada intrapresa sia quella
giusta. Al tempo stesso rappresenta un ulteriore
stimolo per portare avanti con rinnovata energia
il nostro impegno civile nel tenere viva e difendere
la memoria di quella tragedia, contribuendo a diffondere
i veri valori dello sport con particolare riferimento
alle nuove generazioni".
"Andrea è un ragazzo come
me, siamo coetanei, entrambi toscani. Le parole
che esprime per parlare di ciò che ha vissuto ti
rimangono dentro -ha dichiarato il difensore della
Juventus e della Nazionale, Giorgio Chiellini, durante
la consegna del Gonfalone d’Argento. - Si sente
tanta passione e sono sicuro che il suo contributo
servirà a dare una mano al calcio per crescere affinché
non si verifichino più in futuro simili tragedie".
Sperando che chi ha ancora voglia di raccontare
quello che è accaduto trent’anni fa faccia finalmente
i conti con le famiglie delle vittime, stranamente
dimenticate in tanti libri e documentari. Li sentite
? Stanno sussurrando qualcosa: "La storia (dell’Heysel)
siamo noi, nessuno si senta offeso".
Fonte: Associazionefamiliarivittimeheysel.it ©
11 novembre 2015
Fotografia: Arezzonotizie.it ©
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